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Orari flessibili e possibilità di viaggiare: il posto di lavoro del futuro secondo millennial e generazione Z

I millennial e la generazione Z, in Italia, vogliono un lavoro che dia la possibilità di viaggiare, con orari flessibili, fondato sul raggiungimento di obiettivi precisi. È ciò che emerge da un sondaggio condotto da Hilton, una delle più grandi catene alberghiere del mondo, su mille persone tra i 18 e i 41 anni. Una ricerca che secondo David Kelly, senior vice president di Hilton per l’Europa continentale, “dimostra che la pandemia ha cambiato il modo di concepire il lavoro”.

Il lavoro del futuro

Il 72% degli intervistati afferma che l’opportunità di viaggiare per lavoro è rilevante nella scelta della carriera, mentre per il 61% è importante potere gestire il proprio tempo. È cruciale anche l’ambiente di lavoro: per l’84% degli intervistati è essenziale che l’ufficio sia inclusivo, l’88% apprezza le interazioni sociali.

Emerge dalla ricerca anche la sensibilità delle generazioni più giovani verso la salute mentale e la sostenibilità. Le aziende con forti politiche su questioni sociali e ambientali attraggono l’80% degli intervistati. L’87% considera poi la salute mentale un aspetto importante. Al punto che il 18% ha rivelato di avere pensato di cambiare lavoro nell’ultimo anno perché preoccupato per il proprio benessere psicologico.

Sei su dieci hanno pensato di cambiare

In generale, sei intervistati su dieci affermano di avere preso in considerazione l’idea di cambiare lavoro nell’ultimo anno. Il 49% dice di avere preso in considerazione la possibilità di una carriera nel settore dell’ospitalità. Una nuova lingua straniera è al primo posto tra le nuove competenze che i potenziali dipendenti vorrebbero acquisire (50% del campione). Seguono la programmazione (31%) e a cucinare (30%).

In generale, i lavori nuovi e creativi attraggono i millennial e i membri della generazione Z più degli impieghi tradizionali. Il 17%, per esempio, vorrebbe creare contenuti per i social media, il 18% sarebbe interessato a lavorare come specialista di marketing. Al contrario, solo il 5% sarebbe interessato a un posto come costruttore, l’8% a uno come pilota.

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