Articolo tratto dal numero di giugno 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
La ricerca dell’esperienzialità del viaggio, il nuovo mantra che pervade il mondo turismo, sta un po’ alla volta investendo anche il microcosmo dei buyer, l’anticamera in cui sono elaborate le strategie che si trasformano in marchi e destinazioni da vendere ai clienti finali.
Emblema di quello che gli addetti ai lavori di ultima generazione chiamano experience networking è True, circuito esclusivo di hotel, resort e Dmc (Destination management companies), che dal 2 al 5 ottobre radunerà in Puglia 40 buyer internazionali del segmento luxury travel per un confronto con altrettanti nomi altisonanti dell’accoglienza salentina.
Lo scambio di conoscenze al centro di True
La tabella di marcia preparata dal fondatore di True Luigi De Santis prevede di eliminare i momenti più burocratici su tutti gli incontri di business a tavolino, simili a fugaci speed date tra buyer e operatori locali, che saranno anticipati online dieci giorni prima dell’evento.
Più spazio al libero scambio di opinioni personali e lavorative, spalmate lungo uno slow tour con soste in luoghi tra cui spiccano Palazzo Bn, elegante tempio dell’ospitalità con tredici suite lusso e ristorazione gourmet servita su un giardino pensile, il Baglioni Masseria Muzza di Otranto, host hotel della manifestazione, e Masseria Le Stanzie, dove tra camini, volte a stella, conserve di salsa e ‘pennule’ di pomodori appese ai soffitti si respira Salento autentico.
“Stiamo portando in Puglia alcuni tra i più importanti buyer del mondo, tra cui Valerie Wilson, Nash Travel e Y-travel, provando al contempo a elevare il modus operandi di questi incontri strategici, anche grazie alla possibilità per i partecipanti di sperimentare esperienze uniche create ad hoc dal Dmc Southern Visions”, spiega De Santis, già fondatore di Inventure Life, società attiva nella creazione di eventi travel.
“Buona parte dei buyer sono americani che amano la Puglia non solo per le bellezze e il cibo, ma anche per la capacità dei suoi operatori di valorizzazione il rapporto umano. Il turista che viene accolto bene dopo essere stato indirizzato verso una certa struttura non dimentica e innesca un passaparola, uno dei segreti alla base del successo del marchio Puglia nel mondo”.
L’importanza del networking esperienziale
La sempre più forte ricerca di esperienzialità, nuovo paradigma del turismo glocal, ha subìto un effetto moltiplicatore con i lockdown imposti dalla pandemia. La conseguente digitalizzazione estrema, convegni di business da remoto e l’appiattimento delle attività quotidiane hanno fatto il resto, generando forti bisogni di autenticità.
Sia lato viaggiatore, disposto talvolta a partire solo se l’hotel in cui alloggerà dispone di una lista nutrita di attività sul territorio, sia lato addetti ai lavori, che iniziano a prediligere eventi e convegni in cui il networking esperienziale prevale sullo scambio asettico di informazioni e biglietti da visita.
“Tutto ciò potrebbe sembrare un costo, o una perdita di tempo, ma è l’esatto contrario”, conclude De Santis. “È come nelle amicizie: durano se si condivide qualcosa insieme, da ricordare nel tempo. Il business nato in questo modo è più sano e più duraturo”.
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