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Innovazione e valorizzazione dei dipendenti, il nuovo piano industriale da 190 miliardi del Gruppo Fs

Articolo tratto dal numero di luglio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Di Matteo Borgogno

Visione strategica e industriale di lungo periodo, certezza di esecuzione nei tempi previsti, innovazione, digitalizzazione, connettività, valorizzazione delle persone: le parole d’ordine del nuovo Piano industriale 2022-2031 del Gruppo Fs, presentato a Roma il 16 maggio dalla presidente Nicoletta Giadrossi e dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, sottolineano le rinnovate ambizioni di un’azienda che investirà oltre 190 miliardi nel prossimo decennio per costruire un tempo nuovo.

Infrastrutture sempre più moderne

Quali saranno gli obiettivi degli investimenti? Fs ha le idee chiare: avere un’organizzazione che sappia dare esecuzione alle opere infrastrutturali in tempi certi, migliorare il trasporto collettivo multimodale (con il raddoppio delle merci trasportate su ferro nel 2019) e rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente fra loro e resilienti.

“Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti”, ha spiegato Ferraris, delineando il futuro del gruppo.

“Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico”.

Ferrovie dello Stato protagonista dello sviluppo del Paese, quindi: negli orizzonti del piano ci sono efficientamento e riduzione dei consumi, oltre a nuove iniziative volte alla valorizzazione dei propri asset e alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Quattro poli di business

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Luigi Ferraris, ad Gruppo Fs

Per rendere realtà questi scenari ambiziosi, l’azienda ha deciso di rinnovare radicalmente la sua governance, rivedendo la sua struttura organizzativa con quattro poli di business, ognuno con un proprio obiettivo strategico: “Infrastrutture”, “Passeggeri”, “Logistica” e “Urbano”, che giocherà un ruolo da protagonista nei piani di sostenibilità urbana e valorizzerà il potenziale di rigenerazione degli spazi cittadini degli immobili Fs. Il compito dei nuovi poli, che opereranno in sintonia, è unico: rafforzare le sinergie delle aziende del gruppo, aumentando l’efficienza e la sostenibilità dei servizi offerti al pubblico.

Sul piano delle opere, Ferrovie dello Stato ha deciso di dedicarsi alla realizzazione di infrastrutture stradali e ferroviarie accessibili, integrate e che sappiano dialogare tra loro nelle varie fasi della loro vita: dalla pianificazione alla progettazione, e dallo sviluppo tecnologico alla manutenzione. Infrastrutture, ma anche nuovi treni e servizi. Per proporre un’offerta sempre più personalizzata e attenta alle esigenze dei passeggeri, il gruppo ha previsto un investimento di 15 miliardi fino al 2031.

La capogruppo del Polo Passeggeri è Trenitalia, che con Busitalia e Ferrovie del Sud Est farà da volano per il rilancio del turismo in Italia offrendo soluzioni green e intermodali a chi si sposta per scoprire il Paese. Il Polo Logistica punterà invece al raddoppio della quota traffico merci 2019 su rotaia, costruendo nuovi terminal e digitalizzando la filiera. L’obiettivo è rendere il settore più competitivo e portare sempre più trasporto merci su rotaia, come richiesto dall’Agenda Onu 2030.

Le persone al centro del Gruppo Fs

Al centro del Piano ci sono le persone, il cuore di Ferrovie dello Stato. Oggi Fs dà lavoro a più di 82mila persone e si sta muovendo sempre più nella direzione della valorizzazione dei talenti, garantendo l’inclusività e la formazione dei leader di domani. “Il piano prevede l’assunzione di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo fattore principale, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività. Inizia per noi tutti un tempo nuovo”, ha spiegato Ferraris.

Un tempo che, tra le altre cose, sarà sempre più internazionale. Oltre i confini italiani il gruppo si impegna a garantire un presidio unico di controllo sulle sue operazioni, integrando e valorizzando le attività nei paesi in cui è presente: Francia, Spagna, Germania, Grecia, Olanda e Regno Unito.

La crescita del digitale

Dulcis in fundo, le Ferrovie pensano in grande anche sotto il profilo della digitalizzazione, con iniziative strategiche da sviluppare attraverso sei nuove piattaforme digital: “Resilience” per il monitoraggio delle infrastrutture, “Smart Mobility” per i servizi ai passeggeri, logistica integrata, “Orario intelligente” per sposare manutenzione e livelli di servizio, pagamenti di gruppo e “Gigabitrail”, votato alla connessione dell’industria ferroviaria.

I ricavi del Gruppo Fs nel 2031 sono previsti in crescita a circa 22,5 miliardi di euro e l’ebitda a 3,9 miliardi, con una crescita media annua, nell’arco di piano, rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%. Una corsa ad alta velocità, non c’è che dire.

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