Ernesto Bertarelli
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Farmaci, Coppa America e miss Regno Unito: chi è Ernesto Bertarelli, il miliardario svizzero che potrebbe comprare l’Inter

La sera del 25 luglio 1978, poco prima della mezzanotte, Lesley Whiting, sposata Brown, partorì la sua prima figlia al General Hospital di Oldham, vicino a Manchester. Il futuro economico della bambina era già sicuro: la vicenda del suo concepimento e della sua nascita era già stata venduta a un giornale per 300mila sterline, quasi due milioni di oggi. Perché Louise Joy Brown era la prima ‘figlia in provetta’ del mondo.

La storia di Louise Brown è una delle ragioni per cui oggi Ernesto Bertarelli, il terzo uomo più ricco della Svizzera, potrebbe permettersi di comprare l’Inter. La nascita avvenne anche grazie al Pergonal, un farmaco per la fertilità dalla genesi romanzesca – c’entrano il Vaticano, l’urina di centinaia di suore e uno studioso ebreo che, negli anni ’50, voleva far crescere di numero il suo popolo dopo l’Olocausto – che ha fatto la fortuna dell’azienda produttrice, l’italiana Serono. Il fondatore, il medico Cesare Serono, l’aveva lasciata al suo braccio destro, Pietro Bertarelli. Ernesto, suo nipote, divenne amministratore delegato nel 1996. Dieci anni dopo vendette l’azienda al gigante tedesco Merck per 10,6 miliardi di euro.

Bertarelli o i grandi fondi

Bertarelli ha oggi un patrimonio di 8,4 miliardi di dollari. Secondo Sportmediaset, potrebbe investirne una parte per comprare l’Inter. Il Financial Times ha scritto pochi giorni fa che il gruppo Suning della famiglia Zhang, proprietario del club dal 2016, ha dato mandato alle banche d’affari statunitensi Goldman Sachs e Raine Group di trovare un acquirente. Raine è la stessa banca che ha lavorato quest’anno al passaggio del Chelsea da Roman Abramovich a Todd Boehly per 5 miliardi di euro, l’operazione più costosa della storia del calcio.

Gli Zhang, dopo avere immesso più di un miliardo nell’Inter, hanno dovuto ridimensionare gli investimenti per la crisi dovuta al Covid e per la stretta del governo di Pechino sui capitali destinati all’estero. Oltre a Bertarelli, all’Inter sono stati affiancati anche fondi di investimento come Investcorp, società del Bahrein che mesi fa aveva provato ad acquistare il Milan. Diverse testate hanno parlato di Marc Lasry, miliardario statunitense di origine marocchina, fondatore di Avenue Capital, un fondo con 12,3 miliardi di dollari in gestione. Poi c’è Vivek Ranadivé, americano nato in India, fondatore di Tibco Software. Lasry e Ranadivé sono già comproprietari di squadre Nba: Lasry dei Milwaukee Bucks, Ranadivé dei Sacramento Kings.

La storia Ernesto Bertarelli

Bertarelli, nato a Roma, ha 57 anni, vive in Svizzera ed è la 220esima persona più ricca al mondo secondo la classifica in tempo reale di Forbes. Ha studiato negli Stati Uniti – laurea in scienze al Babson College di Boston, master alla Harvard Business School – e negli anni alla guida di Serono ha portato i ricavi da 805 milioni a 2,6 miliardi di dollari. È stato lui portare la società a Wall Street, nel 2000.

Nel 2012, sei anni dopo la vendita, ha riallacciato il legame con l’azienda. Quando la Merck decise di chiudere le attività in Svizzera e trasferirle nella sede centrale di Darmstadt, in Germania, Bertarelli ricomprò la storica sede della Serono assieme al miliardario Hansjörg Wyss, fondatore di Synthes. La trasformò nel Campus Biotech, dedicato a startup e ricerca universitaria.

Aston Martin e super yacht

Dopo la cessione di Serono, Bertarelli ha creato diversi fondi di investimento confluiti nella holding Waypoint Capital Group, ribattezzata B-Flexion nel gennaio 2022. Con una delle sue società, la Ares Life Sciences, ha acquistato anche Esaote, azienda genovese di apparecchiature per la diagnostica che ha poi venduto a un consorzio guidato da Jack Ma per una cifra tra i 300 e i 400 milioni di euro. Ha alberghi e centri sportivi in Svizzera e due anni fa ha comprato il 3,4% di Aston Martin. Assieme alla sorella, Dona, presiede la Fondazione Bertarelli, nata nel 1998 per promuovere la ricerca sull’infertilità, per poi allargarsi ad altri ambiti della medicina e alla conservazione dell’ambiente. Nel 2010 la fondazione ha finanziato la creazione della riserva marina delle isole Changos, a sud delle Maldive, all’epoca la più grande del mondo.

Bertarelli è anche proprietario di Vava II, uno yacht da 96 metri, il 65esimo più grande al mondo secondo il sito specializzato superyachts.com. Lo scorso anno è finito sui tabloid inglesi per il divorzio da 400 milioni di sterline dall’ex miss Regno Unito Kirsty Roper, con cui ha avuto tre figli.

Da Alinghi all’Inter

Se comprasse l’Inter, Bertarelli si lancerebbe nella sua seconda grande avventura sportiva. Quasi 20 anni fa è riuscito dove avevano fallito il magnate del tè Thomas Lipton, quello delle biro Marcel Bich e imprenditori italiani come Raul Gardini e Patrizio Bertelli: portare in Europa la Coppa America di vela. “Ho un rapporto viscerale con l’acqua”, ha raccontato Bertarelli al Sole 24 ore nel 2018. “Sono cresciuto all’Argentario e vivo vicino al Lago di Ginevra”. Proprio all’Argentario, da ragazzo, battezzò un gommoneAlinghi’, parola inventata assieme alla sorella. Lo stesso nome toccò alla barca del padre e poi a quella con cui Bertarelli conquistò il trofeo più importante del mondo della vela.

Nel 2000, dopo che Team New Zealand aveva sconfitto Luna Rossa e conservato la coppa, Bertarelli ingaggiò gran parte dei vincitori, a partire dal timoniere, Russell Coutts. In due anni e mezzo allestì un equipaggio – del quale faceva parte come navigatore – capace di battere New Zealand 5-0. Quattro anni dopo si confermò. Per strappargli il trofeo, nel 2010, ci volle la barca di un miliardario ancora più ricco: Larry Ellison, il fondatore di Oracle. “Alla fine”, ha detto Bertarelli alla Stampa molti anni dopo, “quello che conta è la pacca sulla spalla dei campioni, che hanno 20 anni meno di te e ti dicono: ‘Ben fatto, amico mio!’. È il rispetto del velista”.

Il precedente spinge all’ottimismo i tifosi dell’Inter. Anche se l’entità dell’investimento sarebbe molto diversa. Per portare la Coppa America nella bacheca della Société Nautique di Ginevra, secondo il Corriere della Sera, Bertarelli spese 60 milioni di euro. Per il club, che nell’ultimo esercizio ha perso 140 milioni di euro, la famiglia Zhang chiede 1,2 miliardi.

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