Dal 2035 in Europa non si potranno più vendere auto a diesel o benzina. Dopo lunghi mesi di trattative, nella serata di giovedì 27 ottobre è stato finalmente trovato l’accordo in seno alle istituzioni europee sul taglio delle emissioni inquinanti di auto e van. L’intesa, raggiunta dopo un incontro di quattro ore tra i negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione europea, è la prima del pacchetto Fit for 55, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. Nell’accordo è presente una clausola per un’eventuale revisione dello stesso nel 2026.
L’Emendamento Ferrari
Ai produttori sarà quindi consentita esclusivamente la vendita di auto elettriche. Con alcune deroghe. Le case automobilistiche produttrici di un numero di veicoli che va da mille a diecimila potranno posticipare lo stop ai motori a diesel e benzina al 2035; quelle responsabili di meno di mille immatricolazioni continueranno invece a essere esenti dall’accordo. Queste deroghe rientrano nel cosiddetto ‘Emendamento Ferrari’, presentato da alcuni eurodeputati italiani con l’obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella Motor Valley dell’Emilia-Romagna.
Da oggi al 2035
Nei 13 anni che mancano da oggi al 2035, l’attività delle case automobilistiche saranno costantemente monitorate. “L’esecutivo comunitario pubblicherà una relazione entro la fine del 2025, e successivamente ogni due anni, per valutare i progressi verso una mobilità stradale a zero emissioni”, si legge in un comunicato del Parlamento europeo. “La relazione riguarderà l’impatto sui consumatori, sull’occupazione e i progressi in termini di efficienza energetica e di accessibilità economica dei veicoli a zero e a basse emissioni”.
La vittoria dell’Europa sulle case automobilistiche
L’accordo segna la vittoria delle istituzioni europee sulle case automobilistiche, da sempre scettiche sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi previsti in così poco tempo. “Non vedo la classe media in grado di acquistare auto elettriche a 30mila euro”, aveva detto l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares prima dell’accordo.
“La tempistica prevista rende gli obiettivi raggiungibili anche per le case automobilistiche”, ha risposto Jozef Sikela, ministro dell’Industria e del Commercio della Repubblica Ceca, Paese che presiede al momento il Consiglio europeo. “Questa intesa aprirà la strada a un’industria automobilistica moderna e competitiva nell’Unione”.
Il futuro della mobilità
Ma nel futuro della mobilità non c’è solo l’elettrico. Da tanto si parla infatti di idrogeno e carburanti sintetici. Per il primo si è discusso negli ultimi tempi di un futuro nel mondo del diesel; per quanto riguarda invece il secondo, la Commissione europea ha previsto di presentare una proposta per l’immatricolazione di veicoli alimentati a carburanti sintetici dopo il 2035.
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