“Siamo veramente orgogliosi di quanto abbiamo costruito in questi anni. Infatti, se nel 2009, anno in cui siamo nati ed eravamo una startup, il numero dei visitatori italiani a Malta era di 240mila visitatori, nel 2019, che è stato l’anno record, siamo arrivati a 300mila”, rivela a Forbes Leader la stessa Tamasi. “Nonostante la crisi innescata dal Covid per tutto il settore del turismo, siamo riusciti, anche grazie alla nostra strategia di marketing e comunicazione, a ritrovarci in un momento molto importante di crescita. Lo scorso agosto, per esempio, il numero dei visitatori era pari a circa 70mila, in crescita del 22% rispetto ai 62mila del 2019”, aggiunge.
Ma la novità più grande rispetto al passato riguarda sicuramente la stagionalità. Malta, infatti, non è più soltanto una meta estiva, ma molto di più. Sia per la caduta di alcuni paradigmi turistici, sia per il lavoro digitale, tecnologico e strutturale svolto dalla stessa VisitMalta. “Avendo capito che la pandemia ha riscritto diversi aspetti nel mondo del turismo, in particolare in termini di esigenze e di richieste, abbiamo iniziato un nuovo e importante percorso, che ci ha permesso di strutturare nuove idee di itinerari e di esperienze indelebili per i turisti”, evidenzia Ester Tamasi, che guardando ai prossimi mesi non ha dubbi: “Oltre a un’importante presenza a fine 2022, ci aspettiamo un 2023 da record”.
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