Articolo tratto dal numero di ottobre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Oltre 800 aziende, 3.500 partecipanti per oltre 16mila ore di formazione erogate. Sono i numeri della Lean Factory School, fondata dalla società di consulenza Bonfiglioli Consulting, che dal 1973 affianca le aziende per farle crescere applicando il metodo lean, di cui è stata pioniera in Italia. La sua scuola di formazione, che quest’anno festeggia i dieci anni, promuove la cultura d’impresa ed è considerata un polo d’innovazione dove testare sul campo le tecnologie dell’industria 4.0 e sviluppare nuove applicazioni per processi aziendali. Il tutto con la metodologia lean, adattata al contesto italiano.
L’approccio lean
Risale al 1997 la pubblicazione del libro A metà strada fra Tokio e Francoforte scritto dal fondatore, Romano Bonfiglioli. L’opera incrocia il modello giapponese di gestione della qualità totale con il modo di fare qualità tipico delle aziende tedesche, per arrivare a formulare un modello di gestione adatto alle piccole e medie imprese italiane. La Lean Factory School permette a manager e imprenditori di sperimentare sul campo e imparare facendo. L’azienda è guidata dal 2009 da Michele Bonfiglioli, che ne sta facendo un player internazionale, e continua a sviluppare l’approccio lean, coniugandolo con le tecnologie per dare concretezza alla trasformazione digitale. Come dimostra l’opera Lean Digital, la via italiana alla fabbrica 5G, scritto nel 2020 da Michele Bonfiglioli e Umberto Mirani.
Bonfiglioli Consulting si pone come interlocutore a livello globale delle imprese, per migliorarne le performance attraverso l’innovazione, la crescita delle persone e l’utilizzo delle tecnologie. Etica, concretezza e passione sono i valori che guidano l’azienda. L’attività è distribuita su diversi settori, tra cui automotive, alimentare e pharma. Tra i clienti ci sono gruppi come Campari e DiaSorin. “I nostri metodi sono consolidati e ci aiutano ad accompagnare le aziende, per raggiungere un livello di efficacia ed efficienza sempre maggiore”, dice Bonfiglioli.
La crescita e il processo di espansione all’estero
Se da una parte si lavora per la solidità dei processi, dall’altra la società affianca le aziende nel verificare spazi di miglioramento in ambito geografico, oltre che nella transizione verso il digitale. Quest’ultimo è un passaggio che offre diversi benefici all’impresa, sia in termini di gestione dei clienti che nella raccolta di informazioni sui prodotti. “La difficoltà è coniugare le opportunità con ciò che serve alle aziende. Ci sono realtà che sono partite prima, altre che invece sono all’inizio. L’importante è capire che cosa vogliono raggiungere, per scegliere la linea da seguire”, dice Bonfiglioli. “La crisi si è fatta sentire, ma non ci siamo fermati. L’importante è essere flessibili e saper cambiare rotta”.
Oggi il gruppo è arrivato a un fatturato di 10 milioni di euro annui, con l’obiettivo di raggiungere i 15. La crescita è stata in parallelo con l’aumento del personale, con 100 collaboratori in 12 uffici in diversi Paesi, tra cui India e Stati Uniti, dove si trova la sede di rappresentanza. L’obiettivo principale rimane quello di proseguire nel processo di espansione negli Usa, mercato che offre le migliori opportunità, e aprire uffici in altri stati, come Corea e Vietnam. Il recente accordo con Octagona, società italiana specializzata nei servizi di international business, risponde alla volontà di Bonfiglioli Consulting di essere presente nei mercati esteri come partner strategico, condividendo l’italianità.
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