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Technology

La Cina vieta ChatGPT: è uno strumento di propaganda americana

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Pechino ha ordinato alle principali società tecnologiche del paese di garantire che le loro piattaforme non offrano l’accesso a ChatGPT di OpenAI o ad altri servizi alimentati dal chatbot. Questo quanto ha riferito Nikkei Asia, dopo che i media statali cinesi hanno dipinto il servizio come un potenziale facilitatore della propaganda americana.

Fatti principali

  • Le autotorità di regolamentazione – secondo Nikkei Asia – hanno ordinato alla società madre di WeChat, Tencent e Ant Group, affiliata di Alibaba, di garantire che ChatGPT non sia accessibile direttamente sui propri servizi o tramite app di terze parti sul proprio mercato.
  • ChatGPT – come la maggior parte delle principali piattaforme web straniere – è bloccato dal “grande firewall” cinese in quanto non conforme alle leggi sulla censura del paese.
  • Il servizio di chatbot era stato reso accessibile ad alcuni utenti nel paese tramite app di terze parti su WeChat prima di essere rimosso da Tencent, aggiunge il rapporto.
  • Alle aziende cinesi – oltre a bloccare l’accesso a ChatGPT – è stato ordinato anche di chiedere l’autorizzazione alle autorità di regolamentazione prima di lanciare i propri chatbot basati su intelligenza artificiale o servizi simili.

La notizia

Il giornale controllato dallo stato China Daily ha pubblicato un video intitolato “Come gli Stati Uniti usano l’intelligenza artificiale per diffondere disinformazione” che etichettava ChatGPT come uno strumento di propaganda americana. Il video mostra ChatGPT che risponde a una domanda sullo Xinjiang citando le segnalazioni di diffuse violazioni dei diritti umani da parte dei cinesi contro le minoranze musulmane uiguri della regione.

Il presentatore definisce questa una “risposta perfettamente digitata in linea con i punti di discussione del governo degli Stati Uniti”. Il video continua quindi a etichettare ChatGPT e altri progetti di intelligenza artificiale come promotori di disinformazione su larga scala da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente.

A margine

All’inizio di questo mese, il gigante della ricerca cinese Baidu ha rivelato che stava lavorando al proprio chatbot basato sull’intelligenza artificiale chiamato Ernie, che è l’abbreviazione di Enhanced Representation through Knowledge Integration. Baidu ha dichiarato di lavorare allo strumento dal 2019 e completerà i test interni a marzo e lancerà il servizio al pubblico alla fine del mese. Secondo Reuters, Ernie sarebbe stato inizialmente lanciato come servizio autonomo simile al lancio di ChatGPT prima di essere integrato nel motore di ricerca di Baidu. Non è chiaro come ciò sarà influenzato dall’ultimo ordine di Pechino.

Sullo sfondo

Nonostante precedenti rapporti affermassero che la Cina e le sue società tecnologiche sono sul punto di diventare leader nell’IA, nel paese sono emerse preoccupazioni che potrebbe essere molto indietro nello sviluppo di strumenti come ChatGPT. Secondo il New York Times , il lancio di ChatGPT e la sua popolarità hanno “scioccato e demoralizzato” gli imprenditori tecnologici in Cina che temono che la Cina sia in ritardo a causa delle sue leggi sulla censura e del crescente controllo del governo sull’industria tecnologica.

Dopo mesi di riduzione dei costi e licenziamenti, – ha riferito il Financial Times –  molte delle principali aziende tecnologiche cinesi, tra cui Baidu, Alibaba e NetEase, si sono affrettate a rispondere al lancio di ChatGPT lanciando progetti simili.

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