Small Giants

Polo del Gusto punta al Regno Unito: via all’accordo con Simest per lo sviluppo internazionale di Domori

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di marzo 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Di Matteo Calzaretta

Continua la crescita del Polo del Gusto, sub-holding del Gruppo illy che riunisce marchi d’eccellenza dal mondo food & beverage. Procede anche grazie ad un accordo da tre milioni siglato con Simest e finalizzato al potenziamento del Gruppo. Le risorse che contribuiranno alla realizzazione dell’ambizioso piano di investimenti sono notevoli e l’obiettivo è chiaro: rafforzare i brand del cioccolato in Italia e nel mercato Uk. L’operazione vede Domori, marchio d’eccellenza del cioccolato, al centro e permetterà, grazie al coinvolgimento di Simest (società del gruppo Cassa depositi e prestiti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane) di incrementare gli investimenti in capacità produttiva in Italia e Gran Bretagna. 

La piemontese Domori ha fatto capolino nel mercato britannico già nel 2019 con l’acquisizione della società londinese Prestat Group, uno dei principali player attivi in Gran Bretagna nel settore del cioccolato premium nonché detentore dello status di fornitore ufficiale della Casa Reale Inglese, il Royal Warrant. Nel 2022 Prestat ha acquisito lo storico marchio inglese Rococo Chocolates – operazione seguita dalla ceo Micaela Illy. Partner del piano di investimenti per l’export di Domori anche il Fondo di venture capital (Fvc), un importante strumento agevolativo gestito in convenzione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 

“Il contesto nel quale è intervenuto Simest è quello di un’acquisizione fatta solo qualche mese prima da parte di Prestat di un brand più giovane che è Rococo”, spiega Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto. “Inoltre consente di ottimizzare gli aspetti commerciali sia in Gran Bretagna, per quanto riguarda il B2B, sia per la vendita online, dove Rococo è particolarmente forte”.

Quali sono i risvolti che l’accordo avrà sul piano di crescita del gruppo nel mercato britannico?

Le aspettative che abbiamo in termini di sviluppo sono importanti, posso darle un dato di chiusura del 2022: Prestat ha chiuso in euro con 9,6 milioni di fatturato. In questo contesto l’operazione Simest ci aiuta a consolidare il patrimonio con l’entrata dell’aumento di capitale, rafforzandola da un punto di vista finanziario. L’operazione ci consente di consolidare sul piano produttivo e commerciale la sinergia fra le due società e poi di affrontare il prossimo quinquennio con una prospettiva di crescita importante.

In che modo i valori condivisi da Simest sposano i principi del Polo del Gusto?

Simest, del Gruppo Cdp, interviene su imprese italiane che hanno investito all’estero, crede nella loro crescita sviluppata soprattutto nei Paesi stranieri a condizione che due attività rimangano concentrate in Italia: quella di sviluppo e quella di natura commerciale. Tutte le società del Polo del Gusto hanno intenzione di diventare globali e alcune, come Damman e Domori, sono già presenti in decine di mercati. L’obiettivo è quello di raggiungere tutti quelli che hanno un potenziale interessante: entro una decina d’anni dovremmo essere in più di 100 o 150 mercati per consolidare la nostra ambizione di globalizzazione, mantenendo la testa e soprattutto la parte di ricerca e sviluppo in Italia. I valori sono affini a quelli di Simest, ci siamo trovati molto bene in tutte le fasi del negoziato e ci aspettiamo anche da parte loro uno stimolo e un contributo imprenditoriale per realizzare un piano vero e proprio.

Quanto incide il mercato britannico sul fatturato del Gruppo?

Direi che il mercato britannico incide quasi per il 10%. Quest’anno faremo più di 100 milioni di euro come fatturato aggregato, di conseguenza si attesterà intorno ad un valore di poco inferiore al 10%.

Come cambierà dopo l’accordo il posizionamento di Prestat e Domori nel mercato B2C?

Prevediamo di inaugurare diversi negozi di Rococo Chocolates, che è il soggetto principale dell’intervento di Simest: si tratterà di sette negozi che verranno aperti nell’arco del piano. Contiamo di sviluppare ulteriormente la parte online di Rococo, ma soprattutto di portare le vendite online di Prestat, che oggi sono in proporzione molto più basse, a livello di Rococo. Ci aspettiamo che Prestat si dimostri un contributo importante per lo sviluppo delle vendite di Domori in Gran Bretagna e contiamo di entrare anche nell’Horeca.

Il piano di investimenti Simest sarà precursore in futuro di nuovi accordi con il Polo del Gusto?

Contiamo di sì, abbiamo dei negoziati in corso per l’altra grande società del Polo del Gusto, la Dammann Frères, che lo scorso anno ha superato i 40 milioni di fatturato. Se arriveremo a conclusione fra qualche mese avremo un secondo grande partner per un’altra società del Polo del Gusto. Puntiamo ad un’operazione mista: sia cessione di quote, sia aumento di capitale. Dammann sta affrontando l’investimento sul nuovo impianto industriale, come sta facendo Domori, che nel corso del 2023 e del 2024 realizzerà tutta la parte produttiva della nuova fabbrica. L’operazione con questo partner finanziario consentirà alla Dammann di rinforzarsi patrimonialmente per affrontare a cuor leggero la costruzione del nuovo stabilimento.

Polo del Gusto come sinonimo di made in Italy: quali le previsioni del settore per l’anno corrente?

Sono convinto che i fattori di forza delle produzioni italiane, in particolare quelle di altissima qualità come il Polo del Gusto, passate le difficoltà della guerra in Ucraina, riprenderanno con uno slancio addirittura rinnovato. Spesso nei periodi di recessione il consumatore, dovendo rinunciare a fare investimenti più importanti, si accontenta del “piccolo lusso abbordabile”, che può essere rappresentato da un cibo di qualità superiore. Quindi in alcuni casi le recessioni hanno addirittura portato a un’accelerazione della crescita. Speriamo possa essere così anche nel 2023.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .