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Stripe raccoglie 6,5 miliardi di dollari. Ma la valutazione scende a 50 miliardi di dollari

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Il gigante dei pagamenti Stripe ha annunciato mercoledì di aver raccolto un round di finanziamento da 6,5 miliardi di dollari con una valutazione di 50 miliardi di dollari. Una mossa che segna l’ultimo di una serie di tagli per l’azienda e per gli unicorni in generale.

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Nuovi fondi per aiutare i dipendenti

I nuovi fondi saranno utilizzati per aiutare gli attuali e gli ex dipendenti a pagare le tasse relative alle loro quote azionarie vincolate di Stripe in scadenza. In questo modo, alcune azioni dei precedenti investitori e stakeholder saranno ritirate e compenseranno le nuove azioni emesse nella serie I di Stripe.

Fondata nel 2010, Stripe è cresciuta dal fornire un singolo strumento, un codice per gli sviluppatori per abilitare i pagamenti con carta di credito sui loro siti, a un’ampia suite di strumenti di fatturazione fiscali e fintech, compresa una recente partnership con OpenAI.

Secondo le stime di Forbes, i fratelli Collison, che ancora gestiscono l’azienda, hanno un valore di 5,5 miliardi di dollari ciascuno, in calo rispetto ai 9,5 miliardi di dollari della valutazione massima di Stripe nel 2021. Ogni fratello possiede una quota dell’11% della società, che è rimasta invariata dopo l’aumento.

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La riduzione della forza lavoro

Secondo il comunicato stampa della società, Stripe non ha bisogno del nuovo finanziamento per gestire la propria attività. Lo sconto sulla valutazione dell’azienda fa parte di una più ampia correzione del mercato nel settore tecnologico, con cui Stripe ha lottato negli ultimi mesi.

Alla fine del 2022, la società ha adottato misure per ridurre la sua forza lavoro, compresi i licenziamenti di 1.000 dipendenti. All’inizio del 2023, Stripe ha ridotto la sua valutazione interna in almeno tre occasioni, fino a 63 miliardi di dollari, come riporta Forbes. In quel periodo, Stripe ha anche fissato una scadenza di 12 mesi per la decisione sull’Ipo.

Nessuna esposizione verso la Silicon Valley Bank

Stripe non ha voluto rispondere a una richiesta di commento. Tra gli investitori figurano gli attuali azionisti Andreessen Horowitz, Thrive Capital e Founders Fund, che ha consigliato alle aziende in portafoglio di ritirare il denaro dalla Silicon Valley Bank poco prima del suo fallimento la scorsa settimana.

Stripe ha dichiarato di non avere esposizioni verso la banca, come riportato dal Financial Times. A questo round si sono aggiunti nuovi investitori, tra cui Gic, Goldman Sachs Asset and Wealth Management e Temasek. Anche le più vicine società quotate in borsa, PayPal e Square, sono in calo quest’anno. Le azioni di entrambe sono scese di oltre il 30% rispetto allo scorso marzo.

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