articolo di Karin Piffer
Orientare alla comprensione di alcuni dei più rilevanti fenomeni tecnologici e culturali che scandiscono l’era del cambiamento: questo l’obiettivo di una serie di nuove puntate di Fabrica Floridi, il web show condotto da Oxford dal filosofo Luciano Floridi e realizzato in collaborazione con Terna.
Tema di questo episodio la blockchain, spiegata in modo chiaro ed efficace. Che cos’è? Come funziona e in quali campi viene applicata? A che cosa serve esattamente? Alle domande dagli Jedi hanno risposto portando la loro testimonianza ed esperienza ospiti come Angelomario Moratti, founder Mangrovia, Lara Dittfeld – Aella Labs, Vasilya Pulatova – Mangrovia, Pierluigi Maori – Cyberdeck, Carlo Caso – 360Energy, Filippo Lombardi – Axioma, Federico Morgantini – founder Morghy Digital SB e Lorenzo Uggeri – founder Koones.
Su Forbes.it da lunedì 20 marzo in streaming qui:
Blockchain: un registro condiviso e immutabile
Un passo avanti straordinario, una tecnologia molto potente: secondo il filosofo Luciano Floridi la blockchain è uno strumento di eccezionale applicabilità, con cui abbiamo avuto a che fare tutti, magari senza accorgercene. Angelomario Moratti, founder Mangrovia, ne ha dato una definizione.
“La blockchain è un registro condiviso e immutabile, in cui si vanno a registrare delle transazioni di asset che possono essere asset virtuali, come fisici”, evidenziando come il suo funzionamento, grazie alla verifica che ogni dato immesso sia corretto, permetta di certificare e garantire la trasparenza dell’informazione, evitando che ci possano essere errori.
Questo meccanismo ha senza dubbio moltissimi aspetti positivi, come appunto, maggiore trasparenza, una riduzione dei costi, maggiore velocità, e un’applicabilità su vastissima scala.
Le innumerevoli applicazioni della blockchain
Vasilya Pulatova, Mangrovia, ha concordato con Moratti sulle molteplici qualità di questa tecnologia, e soffermandosi sull’ambito dell’amministrazione pubblica, ha sottolineato come può offrire soluzioni ancora più innovative.
“Dove c’è burocrazia la blockchain calza a pennello. In un contesto come quello della pubblica amministrazione si presta perfettamente, perché ha un livello di trasparenza amministrativa ineguagliabile, grazie alle sue caratteristiche principe, come la garanzia di proprietà del dato, della cronologia del dato, della sua inalterabilità”.
Dalla pubblica amministrazione all’industria, dalla testimonianza di Carlo Caso, 360Energy, è emerso come le applicazioni industriali e finanziarie della blockchain siano innumerevoli.
“E’ una tecnologia dirompente che sta cambiando la maniera in cui vengono stipulati i contratti tra il fornitore di un bene, o di un servizio, e il proprio cliente, anche in ambito industriale. In particolare sta mutando il modo in cui è percepito e riconosciuto il valore di un bene/servizio, fornito. La blockchain fa sì che questo valore venga riconosciuto sulla base dell’effettiva performance di quel prodotto/servizio”.
La blockchain nel mondo dell’arte
L’applicabilità di questa tecnologia comprende anche il mondo dell’arte, che, come ha affermato Lorenzo Uggeri, founder Koones, è uno dei settori che forse fanno più al caso della blockchain, perché la provenienza dei dati in questo ambito, infatti, gioca un ruolo fondamentale sulla creazione del valore dell’opera d’arte stessa.
Inoltre, questo strumento digitale aiuta a superare le difficoltà che spesso si riscontrano in campo artistico nel processo di raccolta delle informazioni. La blockchain ha anche permesso di rendere senza uguali opere che prima non era possibile rendere uniche, pensiamo a quelle digitali, permettendo all’artista di rivendicarne il possesso.
Concetti ripresi anche da Pierluigi Maori, Cyberdeck, che, parlando di blockchain, criptovalute e Nft ha aggiunto: “la blockchain permette di accertare la proprietà dei beni digitali che sono legati ai nostri wallet, cioè le nostre chiavi crittografiche, e rende impossibile per chi non è in possesso della nostra chiave privata, di trasferire a un altro utente questo bene”.
Dal mondo dell’editoria alla gestione dei dati
Una tecnologia che agevola anche il mondo dell’editoria, permettendo la possibilità di notarizzazione dei documenti, che possono essere ad esempio degli articoli. “La blockchain – ha dichiarato Federico Morgantini, founder Morghy Digital SB – permette di dimostrare a posteriori che a una certa data, in una certa ora, quel documento esisteva, ed era fatto in un determinato modo, questo, per gli editori, può essere una garanzia”.
Ma che cosa la distingue dagli altri strumenti nella gestione delle informazioni? Come messo in luce da Lara Dittfeld, Aella Labs, rimarcandone semplicità e sicurezza, data dall’impossibilità di manomissione del dato, la blockchain in realtà non fa niente di nuovo, tutto quello che è in grado di fare si potrebbe replicare con altre tecnologie molto sofisticate.
Ciò che però la contraddistingue è il di fatto di prendere delle tecnologie altamente evolute, e di renderle più facilmente fruibili. Una vera rivoluzione nel mondo informatico e della gestione dei dati. Non è mancato un ritaglio di magia con Filippo Lombardi di Axioma Investment, società di Abu Dhabi che adotta la tecnologia nel settore immobiliare.
Dove vedere Fabrica Floridi
La puntata di Fabrica Floridi sarà visibile in streaming da lunedì 20 marzo sul sito di Forbes.it, Formiche.net, FabricaFloridi.tv e Nuvolaverde.eu, la piattaforma della comunicazione responsabile realizzata in collaborazione con BFC Media e con il magazine tv&web Siamo Jedi, visibile su BFC Forbes (Sky 511, TivùSat61 e DT 260) e in streaming su bfcvideo.com e stream24.ilsole24ore.com.
Questa puntata è stata realizzata in collaborazione con Terna e Forbes. Il web show è condotto dal filosofo di Oxford University e di Alma Mater Studiorum Università di Bologna Luciano Floridi, e propone incontri con i personaggi al vertice delle realtà istituzionali e di impresa che hanno grande influenza sui temi fondamentali del cambiamento tecnologico.
Fuori campo, a scandire tempi e modi della narrazione il presidente di Nuvolaverde, Enzo Argante. La regia è di Giuseppe Scutellà (Teatro PuntozeroBeccaria). In redazione gli Jedi di Nuvolaverde (Karin Piffer), di Punto Zero Beccaria (Alessandra Turco, Enea Scutellà, Carlotta Bruschi, Mattia Romeo) e di Fondazione Margherita Hack (Elisa Paolinelli).
La produzione di Fabrica Floridi è coordinata da Lisa Mazoni del Teatro Puntozero Beccaria con i ragazzi dell’area penale interna ed esterna Ipm e Ussm Cesare Beccaria di Milano: Vanessa Costa, Federico F. Davide R. Mattia Romeo, Alex Simbana, Alessandra Turco, Enea Pablo Zen.
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