Articolo tratto dal numero di marzo 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Rivoluzionare il concetto di mobilità urbana per semplificare gli spostamenti all’interno delle città e implementare nuovi e più efficienti servizi a favore del singolo cittadino e dell’ambiente. È con questo obiettivo che a febbraio 2019 è nata Free Now, la joint venture mobility stipulata da Bmw e Daimler.
Free Now, la piattaforma multiservice della mobilità urbana
Frutto di un’operazione di rebranding dell’app MyTaxi, sbarcata nel 2016 in Italia (a Milano e Roma) per velocizzare e rendere più efficienti le prenotazioni dei taxi, Free Now oggi è una piattaforma multiservice per la mobilità urbana che opera in dieci paesi e in oltre 170 città europee (dieci in Italia) per rendere affidabile, sicuro, conveniente e accessibile muoversi all’interno della città. Non è un caso se oltre ai taxi, che rimangono un business importante per l’azienda, la società permette ai suoi 48 milioni di passeggeri di noleggiare auto, bici, monopattini e scooter elettrici.
“In questi anni abbiamo lavorato con un unico obiettivo: raggruppare tutti i servizi di mobilità a portata dei cittadini. Un’operazione complessa che siamo riusciti a inglobare in un unico servizio, in un’unica app e in unico metodo di pagamento. Qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa”, dice Umberto Javarone, general manager di Free Now Italia. “In un contesto in cui la mobilità urbana è andata incontro a un aumento esponenziale dei servizi e delle società attive, c’era la necessità di offrire ai cittadini un ‘unico luogo’, con una customer experience di livello, in cui permettere di scegliere il mezzo più consono al proprio spostamento giornaliero. Oggi Free Now è quel luogo”.
Gli obiettivi di sostenibilità
Leader in Europa anche per numero di veicoli accessibili, 430mila nel 2022 (quasi il doppio rispetto ai 250mila al 2021), di cui quasi 30mila in Italia, Free Now negli ultimi due anni è riuscita anche a cavalcare la rivoluzione apportata nel settore dalla pandemia, che ha accelerato la transizione verso un nuovo modello di mobilità, sempre più attento alle esigenze dei consumatori e delle aziende. “È chiaro che l’esplosione dello smart working ha reso obsolete, anche a livello aziendale, determinate modalità di spostamento, come le auto di proprietà o quelle aziendali, che si sono rivelate non efficienti e poco sostenibili rispetto al loro reale utilizzo”. D’altronde, proprio l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente è un altro fattore chiave di questa rivoluzione.
“Grazie alle scelte consapevoli dei nostri clienti, che si affidano a mezzi sostenibili al momento della prenotazione, nel 2022 siamo riusciti a ridurre di oltre 30 tonnellate le emissioni di CO2 solo in Italia”, evidenzia Javarone. Un aspetto, peraltro, che non riguarda solo la micromobilità, ma anche i taxi, dato che sono diversi gli utenti che preferiscono attendere qualche minuto in più pur di prenotare una vettura ecologica. Una scelta che Free Now, già climate neutral dal 2020, vuole sempre più assecondare e facilitare. Anche perché, avendo l’obiettivo di diventare carbon neutral dal 2030, ha già attivato diversi programmi di incentivi per i propri partner tassisti che possiedono o decidono di acquistare un’auto elettrica. Ne è un esempio la partnership attivata con Edison, Edison Plug&Go, che permette al tassista di ricaricare l’auto in qualsiasi momento, con un’installazione di una wallbox sotto casa, e di risparmiare al tempo stesso sul costo della componente energia.
Il mobility budget per i dipendenti
E se per i prossimi mesi sono attese altre iniziative e benefit di questo genere, per inglobare all’interno della rete nuovi professionisti, guardando al futuro le priorità di Free Now riguardano tre aeree di business: la micro-mobilità, il retailing e il mobility budget. Partendo dalle prime due, l’obiettivo della società è essenzialmente identico: aumentare la propria offerta. Nel primo caso, per permettere agli utenti di prenotare un mezzo a pochi minuti di distanza, nel secondo per rispondere all’esponenziale crescita di domanda di taxi. “Ci siamo accorti”, sottolinea Javarone, “che dobbiamo raddoppiare la nostra rete di professionisti in Europa per rendere più appetibile la nostra piattaforma”.
Inoltre, per abbattere i costi delle aziende e aumentare la connessione e l’attenzione verso i dipendenti, la società ha dato vita a un nuovo strumento: il mobility budget, un budget mensile da utilizzare nella propria piattaforma per ridurre l’uso delle auto aziendali e garantire ai dipendenti più libertà di scelta e maggiore consapevolezza. Una sfida a cui si aggiungono altri due obiettivi: la possibilità di pagare il trasporto pubblico, opzione già applicata in Germania e allo studio anche in Italia, e la creazione di offerte di abbonamenti. Aspetto che apre a nuovi scenari anche nel mondo assicurativo.
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