Sono i luoghi in cui si disegna il futuro. Vi convergono menti, università, centri di ricerca e aziende. Lì per fare innovazione, trasferita all’impresa che traduce la scintilla di partenza in prodotto. Parliamo dei parchi scientifici e tecnologici, oltre duemila nel mondo, di cui 500 in Cina e una ventina in Italia, tutti sotto la cupola dell’International Association of Science Parks and Areas of Innovation. Tra essi brilla, e non solo per il rosso fuoco della struttura lunga 1.000 metri, il bergamasco Kilometro Rosso, 2.500 fra addetti e ricercatori, 77 aziende, 750 brevetti depositati, 172 milioni investiti.
Incubatori e acceleratori
Altri potenti generatori di innovazione sono gli incubatori e acceleratori, 237 in Italia fra pubblici, privati e un mix delle due forme. Uno su quattro è in Lombardia e il 60% ha meno di dieci anni. Si progetta il futuro nelle università e la mente va alla Scuola Sant’Anna di Pisa, dove si genera uno spin-off ogni quattro ricercatori. Proprio l’alta produttività anche in tema di brevetti che colloca l’ateneo all’84esimo posto nel The Rankings, la più autorevole classifica internazionale di settore. Dal cilindro della Scuola Sant’Anna è uscito, per esempio, il primo sistema robotico impiantabile che àncora capsule magnetiche nel corpo umano infondendo insulina. Mentre una squadra di ingegneri, medici, economisti e giuristi è impegnata nel Proximity Care, progetto per cure domiciliari innovative. Chiusa la fase di rodaggio e validazione, dall’area pilota del Lucchese il sistema è destinato ad allargarsi ad altre regioni.
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Premessa: siamo il terzo Paese al mondo per valore di esportazione di robot industriali. Lo zenit della robotica italiana si tocca a Genova, dove sta per prendere forma RoboIT, polo d’eccellenza robotica dove già brillano l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), ma anche la locale università.
Centri specializzati e centri onnivori
Vi sono centri focalizzati su un obiettivo e la cosa è chiarita fin dal nome nel caso del Polo Meccatronica di Rovereto. Altri sono invece onnivori, come l’Area Science Park di Trieste, che spazia dalla fisica a nanotecnologie, scienze della vita, informatica, elettronica, telecomunicazioni, energia e ambiente. Capita che il primo seme sia stato gettato da un uomo carismatico che, come un magnete, ha aggregato attorno a sé altri visionari. Vedi Alberto Bombassei regista del Kilometro. E allo stesso modo Riccardo Donadon ha avviato H-Farm, campus alle porte di Treviso dove si incuba e accelera, ma anche qualcosa di più, nell’ottica digitale. Qui ha preso forma Depop, l’app per vendere e comprare prodotti unici, secondo unicorno nella storia italiana.
Altre realtà sono il frutto di attori pubblici che hanno intercettato i bisogni del territorio coinvolgendolo. Così è nato il Polo Meccatronica espressione di Trentino Sviluppo, la società di sistema della Provincia autonoma di Trento nata nel 1986 per supportare le imprese e l’innovazione.
Le cittadelle del sapere
Cambiano strategie, personalità, modus operandi, ma tutte le cittadelle del sapere condividono la stessa volontà di costruire il domani. E così che al Noi Techpark di Bolzano, che da maggio avrà un gemello a Brunico, ha preso forma Alpitronic, ora leader sul mercato europeo delle colonnine di ricarica rapida. E sempre al Noi, l’Iit di Genova, tutt’uno con Kerr, specializzata in applicazioni microelettroniche, sta sviluppando la tecnologia 3D-Brics, destinata a rivoluzionare il mondo dell’integrazione elettronica. Nell’Asp di Trieste, dove lavorano 2.700 addetti fra 57 imprese e sette centri di ricerca e fondazioni, è stata collocata l’installazione scientifica Elettra, di cui è stato primo presidente il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia: è la sorgente di luce di sincrotrone di terza generazione che dal 1993 è al servizio della comunità scientifica e industriale nazionale e internazionale.
L’incubatore del Politecnico di Torino I3P nel 2020 si è aggiudicato la medaglia come migliore incubatore pubblico su scala globale (Ubi Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators). Tra i fiori all’occhiello di I3P c’è Electro Power System, azienda di batterie da accumulo per energia pulita, venduta a Engie e quotata alla Borsa di Parigi. E ancora, va ricordata Tyvak, azienda aerospaziale fondata da Marco Villa, ex direttore in SpaceX, tra le principali nel mondo dei nanosatelliti. Altra eccellenza in tema di incubatori universitari è il Polihub del Politecnico di Milano, dove è stata incubata Empatica, poi al Mit di Boston, che ha creato una strumentazione per monitorare l’epilessia e, più in generale, i parametri fisiologici del corpo interpretati attraverso un algoritmo.
Uno sguardo al cielo
Sguardo al cielo in Puglia, dove è attivo il Grottaglie Airport Test Bed, laboratorio a cielo aperto dove si sperimentano attività con droni impegnati nella protezione civile e si definiscono i regolamenti per volare sempre più in sicurezza garantendo il volo di droni e aerei nello stesso spazio. Sempre a Grottaglie saranno montate le ali dell’Eurodrone, un progetto di difesa che coinvolge Italia, Francia, Germania e Spagna. Lo stabilimento Avio Aero di Brindisi partecipa alla realizzazione di alcune parti, realizzate con la tecnica dell’additive manufacturing, per il motore turboelica avanzato Catalyst – completamente progettato, sviluppato e prodotto in Europa – che equipaggerà, nella versione militare, l’Eurodrone.
E la lista, per fortuna, proseguirebbe.
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