Nelle società dove si lavora meglio il fatturato cresce a doppia cifra. È quanto emerso dalla classifica dei “Best Workplaces Italia 2023”, redatta da Great Place to Work Italia, società di analisi del clima aziendale. Le 60 migliori realtà professionali indicate nella lista, nel 2022 hanno registrato infatti un aumento medio del fatturato del 26%, in crescita dal 23,21% dell’anno precedente. Il campione intervistato per stilare la classifica comprende 303 aziende e 164mila lavoratori.
La classifica è stata divisa in quattro categorie in base al numero di collaboratori delle società, mentre il grado di qualità del lavoro è stato misurato attraverso il Trust Index, indice riguardante la fiducia delle persone nei confronti dell’azienda dove svolgono la loro professione.
Le classifiche
Il ranking delle aziende con oltre 500 collaboratori vede al primo posto la multinazionale del settore alberghiero Hilton. Seguono la società di Information Technology (IT) Salesforce e American Express. Il podio della categoria riguardante le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 150 e 499 è composto dalle due imprese del settore informatico Bending Spoons e Cisco e dall’organizzazione attiva nel settore manifatturiero Unox Spa. Tra le società costituite invece da un numero di persone compreso tra 50 e 149 il primo posto è occupato da Biogen Italia Srl (biotecnologie e prodotti farmaceutici), il secondo da Reverse Spa (servizi professionali) e il terzo da Skylabs Srl (Information Technology). Infine, tra le aziende con meno di 50 collaboratori la classifica vede in cima Accuracy, realtà che offre servizi professionali, seguita da Systematika Distribution Srl e Cleafy, che si occupano di Information Technology.
Vince il Tech
Osservando le diverse classifiche si nota come le aziende dove si lavora meglio siano legate principalmente all’ambito dell’Information Technology. “In questo contesto – ha commentato Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia – le migliori imprese italiane hanno aumentato la loro forza lavoro mediamente del 15% rispetto allo scorso anno, hanno il 95% di fiducia nella propria leadership e riescono a raggiungere risultati importanti su temi difficili come meritocrazia e correttezza”. Rispetto alla classifica dello scorso anno è cresciuta inoltre la presenza del Made in Italy: 31 aziende su 60 di quelle presenti nei ranking sono italiane.
Le differenze con il resto d’Europa
Lo studio di Great Place to Work Italia si è spinto anche ad analizzare la differenza con il resto dei Paesi europei, soprattutto per quanto riguarda la fiducia. I migliori posti di lavoro italiani hanno complessivamente un Trust Index dell’89%, superiore alla media europea (86%), a pari merito con Belgio e Finlandia e inferiore solo a quello della Danimarca. “Ma se si prende in considerazione l’intero campione delle imprese intervistate, l’indice di fiducia delle nostre aziende è sei punti percentuali al di sotto della media europea, 52% contro 58%”, ha sottolineato Alessandro Zollo, ceo di Great Place to Work Italia. “È qui a parere mio il vero gap di produttività da colmare nei confronti dell’Europa. Il primo passo da compiere è semplicemente quello di chiedere ai propri colleghi come stanno e se possiamo fare qualcosa per fare sì che possano dare il meglio di loro stessi”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .