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Solo un dirigente su quattro è pronto alle nuove regole sull’Ia. Ma l’Italia è più preparata della media europea

Le aziende sono pronte ad affrontare le nuove normative sull’intelligenza artificiale? Dalla sesta edizione del Digital Acceleration Index di Bcg, l’indagine annuale condotta su 2.700 dirigenti nel mondo, emerge che solo il 28% dei manager afferma che la propria organizzazione è pienamente preparata ad affrontare le nuove regole sull’Ia.

L’Italia si dimostra invece pronta, con il 49% di dirigenti convinti della necessità di una regolamentazione per l’uso dell’Ia, contro la media europea del 35%. Il 34% dei dirigenti afferma inoltre di avere già un responsabile operativo all’interno della propria organizzazione.

A livello globale, i settori delle telecomunicazioni, della tecnologia e dei beni di consumo hanno riportato i livelli più alti di preparazione, mentre il settore dell’energia e quello pubblico sono in coda. In Italia la situazione cambia: le aziende del settore energetico risultano essere le più preparate alla regolamentazione Ia (89%), insieme alle realtà finanziarie (87,5%) e tecnologiche (83%). In coda, invece, i settori assicurativo e dei beni di consumo.

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L’intelligenza artificiale responsabile

Lo studio di Bcg Five Ways to Prepare for AI Regulation chiarisce che il modo migliore di affrontare le regolamentazioni, per le aziende, è adottare un programma di intelligenza artificiale responsabile, fondato su responsabilità, trasparenza, privacy e sicurezza.

“Le iniziative di intelligenza artificiale responsabile”, sottolinea Enzo Barba, partner di Bcg X, divisione della società di consulenza specializzata sull’Ia, “possono rappresentare il quadro di riferimento sia per chi crea strumenti di intelligenza artificiale che per chi li utilizza, aiutando entrambe le parti a confrontarsi positivamente con la regolamentazione. Questo aspetto è rilevante soprattutto per le aziende italiane che si trovano ad operare in un contesto regolamentare molto attento alle dinamiche di sviluppo delle nuove tecnologie e del loro impatto sulla privacy degli utenti.”

Per le aziende, quindi, è fondamentale cogliere velocemente il momento per plasmare il panorama di riferimento, ma la maturità in tema di intelligenza artificiale responsabile non può che corrispondere alla maturità digitale e alcune aziende risultano più avanti di altre. Quelle classificate nel quartile superiore del Digital Acceleration Index, infatti, hanno quasi sei volte più probabilità di essere pienamente preparate alla regolamentazione dell’Ia rispetto a quelle che si trovano nel quartile inferiore, mostrando una maggiore capacità di adattamento.

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