L’obiettivo è ambizioso: prendersi una fetta del mercato fintech. Di certo Intesa Sanpaolo, con il lancio di Isybank, compie un altro passo nella sua trasformazione tecnologica. “Il digitale non è una minaccia, per chi è in grado di usarlo con intelligenza”, ha affermato Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo. Ed è su questa base che è nata la banca digitale per chi non va in banca, ovvero i 4 milioni di clienti di Intesa Sanpaolo che già oggi sono prevalentemente digitali. Isybank è stata presentata alla Scheggia di vetro di Milano, il grattacielo che ne ospiterà la sede operativa.
Il lancio di Isybank rappresenta uno dei pilastri del piano di impresa 2022-25 con cui Intesa vuole costruire “la banca dei prossimi dieci anni” e “rappresenta un punto di forza per l’intero Paese”, continua il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. La nuova banca digitale sarà guidata dall’amministratore delegato Antonio Valitutti e ad oggi sono già 400 gli specialisti dedicati.
Tecnologia e crescita
Nell’arco del piano, il gruppo ha delineato a un programma di investimenti pari a 5 miliardi di euro per tecnologia e crescita e impiegherà 4.000 persone di Intesa Sanpaolo tra riconversioni professionali e assunzioni di profili specifici, di cui circa 2.000 professionisti in ambito IT.
Per Isybank sono previsti investimenti per 650 milioni di euro: 128 milioni di euro sono stati investiti nel 2022, altri 152 milioni sono stimati nel 2023, con un forte impatto sull’infrastruttura tecnologica dell’intero gruppo e lancio operativo nel 2024.
“Nel contempo, – dichiara Messina – prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze digitali dell’attività core della banca, che punta sulle leve della crescita attraverso importanti investimenti nel capitale umano e nello sviluppo di un business model che si è rivelato vincente grazie alla sua diversificazione e resilienza.”
La nuova banca digitale si fonda su tecnologia all’avanguardia e cloud, assecondando il processo di digitalizzazione degli ultimi anni. “La pandemia ha reso più sofisticate le esigenze dei clienti, delineando nuove sfide e obiettivi, tra cui mantenere il ‘tocco umano’ nell’approccio digitale e sviluppando strumenti di cybersecurity”, spiega Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori. “Nel 2013 solo il 3% dei clienti utilizzava lo smartphone per interagire con la banca. Oggi il 75% delle operazioni sono digitali”. Ma il gruppo da diversi anni ha deciso di investire in tecnologie. Il percorso è iniziato nel 2014, quando sono stati ridisegnati sito e app di mobile banking.
L’app di Isybank
“A livello tecnologico, ha commentato Massimo Proverbio, chief data, A.I., innovation and technology officer, Isybank è già una best practice per il nostro gruppo e per il mercato, sia per come è stata realizzata sia per l’impostazione e la visione che la caratterizzano. E’ stata presentata dopo soli 16 mesi dal lancio del piano industriale del 2022-2025 – di cui è un pilastro fondamentale – con un’offerta che è la somma delle offerte delle varie fintech presenti sul mercato e con una user experience semplice e accattivante ma con l’affidabilità e la fiducia che può dare un solo un grande gruppo bancario”.
Per conquistare anche i più i giovani, è stata creata una app, in versione sia iOS sia Android, da cui è possibile gestire il conto e le carte. Attraverso la funzione “Parla con noi” si può interagire con una persona della filiale digitale, così da mantenere “un approccio umano”.
“E poi – continua Proverbio – è cloud based, collabora inoltre con Tought Machine – fintech basata in UK e leader di mercato nel core banking – e sfrutta le migliori componenti già presenti in Intesa Sanpaolo come la nostra app valutata più volte da Forrester come la migliore al mondo”.
Le conclusioni di Messina
“Sono fiducioso sulla crescita dell’Italia e lo ero già un anno fa quando dicevano che saremmo entrati in recessione. Non vediamo segnali di deterioramento significativa”. – ha detto Carlo Messina. “Siamo normalmente in un percorso annuale di crescita e l’anno prossimo sono convinto che il pil manterrà un percorso di crescita, quindi credo che se confrontiamo quello che abbiamo oggi con quello che ci aspettava un anno fa siamo in una condizione estremamente positiva”.
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