Un recente studio condotto da Enea ha evidenziato che per coprire completamente il consumo di energia elettrica del settore residenziale italiano, sarebbe necessario installare pannelli solari fotovoltaici su circa il 30% della superficie totale dei tetti degli edifici adibiti ad uso abitativo nel nostro Paese. Più nel dettaglio, nel nostro Paese gli immobili residenziali sono oltre 12 milioni, con una superficie complessiva dei tetti di circa 1.490 km2, di cui solo 450 km2, pari appunto al 30% circa, potrebbero avere caratteristiche adeguate all’installazione di pannelli fotovoltaici.
Cosa servirebbe per dare la spinta decisiva a questo tipo di tecnologia? “Sensibilizzazione e misure strutturali da parte del governo”, risponde Fabio Stefanini, managing director Italia, Germania, Svizzera e Austria di Otovo. “Se i soldi investiti per ridurre le bollette fossero stati impiegati per incentivare l’adozione del fotovoltaico, non si sarebbe risolto il problema di qualche mese, ma quello di trent’anni, la durata cioè di un impianto a pannelli solari sul tetto”.
La realtà di Otovo
Fondata a Oslo nel 2016, Otovo è una delle principale realtà europee del fotovoltaico residenziale. È presente in tredici mercati, tra cui quelli di Portogallo, Olanda, Regno Unito, Svizzera, Svezia, Norvegia, Italia, Spagna, Polonia e Francia. Nel 2022 ha generato ricavi per 72 milioni di euro, in crescita del 170% rispetto all’anno precedente.
“Il nostro Paese è uno di quelli dal maggior potenziale per il fotovoltaico, anche se c’è ancora margine di miglioramento per arrivare ai livelli di implementazione di realtà come Germania e Olanda”, ribadisce Stefanini. “Rispetto all’anno scorso però siamo cresciuti tanto, soprattutto per il risparmio economico che l’adozione di questa tecnologia permette”.
I vantaggi dell’adozione del fotovoltaico
Il 16 febbraio è scaduta la possibilità di cessione del credito, ma esiste ancora un incentivo del 50% di detrazione delle tasse in dieci anni. “Nessun Paese in Europa offre un meccanismo così generoso”, commenta Stefanini. “Negli ultimi mesi abbiamo osservato sul mercato una riduzione dei prezzi complessiva di circa il 35%, dovuta in parte al fatto che i prezzi sono sgravati dal costo di cessione e in parte al calo del costo dei pannelli solari, pari al 20%. Installare un impianto fotovoltaico conviene più adesso di prima, avendo la possibilità di accedere a prezzi molto competitivi e di usufruire comunque della detrazione fiscale al 50%”.
I pannelli solari permettono poi un significativo risparmio in bolletta. “Un impianto fotovoltaico consente di ridurre i costi di circa il 50%, percentuale che aumenta se si aggiunge una batteria di accumulo che permette al cliente di produrre energia solare di giorno, immagazzinarla se non la sta usando in quel preciso momento e utilizzarla poi la sera quando torna a casa. Con questo sistema si può arrivare a un livello di autoconsumo dell’energia prodotta vicino al 90%”
Facendo un esempio pratico, una famiglia media composta da 4 persone, con una bolletta mensile da 130 euro, può installare un impianto fotovoltaico da dieci pannelli in abbinamento a una batteria di accumulo per un costo totale di circa 12mila euro. Così facendo, il cliente ha un beneficio annuale di circa 2000 euro: 1400 derivano dalla riduzione dei consumi e dalla vendita dell’energia in eccesso alla rete e 600 dalla detrazione fiscale di cui può beneficiare per i successivi dieci anni. Considerando il prezzo di acquisto e il risparmio annuo, rientrerà completamente dell’investimento in cinque anni e durante la vita dell’impianto, stimata in 25 anni, genererà un guadagno netto di oltre 25mila euro.
Il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili
Il meccanismo virtuoso, energetico ed economico, che si instaura in un sistema come questo è simile a quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che in Italia ancora faticano a decollare. “La nostra missione è quella di democratizzare l’energia, renderla più semplice a livello di passaggio e procedure e le CER vanno sicuramente in questa direzione”, spiega Stefanini. “Da oltre un anno abbiamo avviato una collaborazione con una startup che si occupa di questo tema. Noi ci poniamo come provider del servizio di installazione del fotovoltaico, ma grazie a questa partnership siamo in grado di indirizzare i nostri clienti interessati alla comunità energetica e di guidarli nel processo di creazione o adesione”.
L’intelligenza artificiale
La missione dei fondatori di Otovo, Andreas Thorsheim, Simen Fure Jorgensen, Lars Syse Christiansen e Andreas Bentzen, era quella di rendere il passaggio al fotovoltaico facile come comprare un paio di sneakers online. Per avvicinarsi sempre di più a questo ideale, nell’ultimo anno l’azienda ha implementato l’intelligenza artificiale nel suo processo di self service check out. “Di consueto, i nostri clienti entrano sul sito, identificano il proprio tetto sulle mappe e in due minuti ricevono una quotazione per l’impianto fotovoltaico che gli dà il miglior prezzo per area geografica e installatore disponibile nella zona, con stima dei benefici economici e ambientali e, se sono interessati, chiedono di essere contattati da un nostro consulente, in modo da concludere l’acquisto nel giro di 24 ore”, spiega il manager di Otovo.
“Ora permettiamo anche ai clienti di progettare il loro impianto In totale autonomia e firmare direttamente il contratto online. Chiaramente si pongono dei problemi da un punto di vista tecnologico: bisogna essere sicuri che la soluzione scelta si possa effettivamente installare. E qui viene in aiuto l’intelligenza artificiale: partendo dall’immagine a due dimensioni fornita da Google Maps, siamo in grado di creare un modello 3D del tetto che include anche tutti i potenziali ostacoli che possono essere presenti, come comignoli e finestre, e quindi dare degli avvertimenti e dei suggerimenti al cliente. Quindi diciamo che in questo momento i clienti, nel giro di un’ora, possono progettare il proprio impianto fotovoltaico e firmare il contratto seduti tranquillamente sul divano”.
Possibilità infinite
Nel futuro di Otovo, come in quello di tutto il settore energetico, ci sono potenzialità infinite. “Le possibilità effettivamente sono tante e riguardano tutto lo spettro dell’efficientamento energetico in senso lato”, afferma Stefanini. “Stiamo facendo delle valutazioni partendo come sempre dalle richieste del cliente, valutando la possibilità di apertura a nuovi progetti energetici”.
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