Responsibility

Come A2A vuole contribuire alla transizione ecologica del Paese

Articolo tratto dal numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Con oltre 13mila dipendenti, A2A gestisce la generazione, la vendita e la distribuzione di energia e la vendita e la distribuzione di gas, il teleriscaldamento, il ciclo dei rifiuti, la mobilità elettrica e i servizi smart per le città, l’illuminazione pubblica e il servizio idrico integrato.

La sostenibilità è al centro della strategia industriale del gruppo, fra le prime aziende ad aver definito una politica ispirata ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Abbiamo chiesto a Carlotta Ventura, chief communications, sustainability and regional affairs officer di A2A, quali saranno i prossimi passi.

La sostenibilità è al centro della vostra strategia. Quali azioni state mettendo in campo?

Abbiamo un piano industriale decennale che prevede investimenti al 2030 per 16 miliardi, per circa l’85% allineati agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu per il 65% alla tassonomia europea. Ci siamo inoltre posti una meta ambiziosa: raggiungere la neutralità carbonica delle nostre emissioni dirette e indirette entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi comunitari.

Ma non potremo raggiungere i target di impatto climatico se non saremo tutti partecipi di uno sforzo sia industriale, sia culturale. Per questo ci stiamo impegnando anche nel diffondere una cultura della sostenibilità con incontri territoriali dedicati agli stakeholder, con attività di formazione su diversi temi: dalla sensibilizzazione sulle buone pratiche individuali all’educazione ambientale nelle scuole. Quest’anno abbiamo inoltre creato i Life Talks: vogliamo mettere assieme esperti del settore, ricercatori, scienziati e key opinion leader per approfondire gli aspetti legati alla gestione e alla preservazione delle risorse naturali e la loro relazione con il benessere umano.

Ha preso il via l’edizione 2023 del roadshow territoriale. Di che cosa si tratta?

Il gruppo realizza da tempo i forum multi-stakeholder, un programma strutturato di confronto con istituzioni, terzo settore, consumatori, fornitori ed enti culturali delle aree in cui opera. Il dialogo con le persone rappresenta per A2A un impegno fondamentale, uno strumento per la creazione di valore condiviso che consente di recepire le esigenze dei territori e rispondere con progetti efficaci.

Nel 2021 il nostro roadshow annuale ha avuto come format le Svolte Giuste, coinvolgendo i partecipanti a operare scelte sui bivi posti dalla transizione ecologica. Nel 2022 abbiamo esteso il perimetro dei territori coinvolti e portato il percorso di incontri a un maggior livello di complessità, incoraggiando i nostri interlocutori ad aderire a progetti proposti da A2A sulla base dei risultati dell’anno precedente.

Abbiamo inaugurato da poco l’edizione di quest’anno del roadshow che coinvolgerà 11 comunità sul territorio nazionale: Cremona, Bergamo, Calabria, Sicilia, Seregno, Valtellina – Valchiavenna, Brescia, Milano, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Puglia. A ogni tappa viene presentato un bilancio di sostenibilità territoriale, documento che illustra i risultati del gruppo in termini di performance ambientali, economiche e sociali e il valore generato sui territori. La transizione, oltre che ecologica, deve essere giusta e condivisa.

Come procedono le iniziative volte a coinvolgere la Gen Z?

Le nuove generazioni sono consapevoli che il cambiamento climatico è un’urgenza e sono in prima linea nella difesa del pianeta. Chiedono agli adulti di ascoltare la loro voce, di considerare la loro opinione sulle importanti decisioni che stiamo prendendo oggi, le cui conseguenze ricadranno sul loro domani. Essere partecipi delle loro istanze è un dovere per un’azienda come A2A, impegnata nello sviluppo sostenibile del paese.

Abbiamo aperto un canale di dialogo e ascolto reciproco coinvolgendo almeno un rappresentante della GenZ nei nostri forum multi-stakeholder. Stiamo sperimentando forme di engagement e di comunicazione più vicine al loro mondo, come i podcast A2A Storie Sostenibili e Un Podcast per l’ambiente di A2A e Amsa, dedicato alla città di Milano e in collaborazione con il Comune, realizzati dalle classi delle scuole superiori. Abbiamo voluto coinvolgere direttamente i giovani nella vita della nostra azienda, aprendo le porte dei nostri impianti e realizzando tour virtuali dei siti più rappresentativi, che consentono un’esperienza immersiva grazie alla ricostruzione degli ambienti in 3D e all’utilizzo di tecnologie digitali avanzate.

Si parla tanto di greenwashing: secondo voi come è possibile arginare il fenomeno?

Durante e dopo la pandemia i temi del green e del sociale sono diventati di massa e oggi può essere difficile distinguere tra chi realmente agisce per contrastare il cambiamento climatico e le ingiustizie sociali e chi vanta medaglie immeritate.

Il principale strumento in mano alle aziende per dare evidenza delle proprie performance di sostenibilità è il reporting, e l’Unione europea, con la nuova Corporate sustainability reporting directive (Csrd), entrata in vigore a gennaio, ha posto una pietra miliare: la sostenibilità dovrà divenire parte dei processi aziendali, dalla gestione delle persone e dei beni produttivi, fino all’intera catena del valore.

Questa direttiva richiede alle società di fornire dettagli in merito agli impegni presi e alle politiche esg, con particolare attenzione alla gestione e agli impatti della propria value chain. In Italia si passerà dalle 200 aziende già obbligate alla rendicontazione non finanziaria a quasi quattromila realtà coinvolte. Si tratta di una svolta nel contrastare il greenwashing. La Csrd richiederà un grande sforzo, ma è anche un’occasione di crescita: farà chiarezza e potrà rendere le società più competitive sui mercati e più attrattive per gli investitori, che hanno già colto il potenziale delle aziende che perseguono un successo davvero sostenibile.

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