Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Si dice che la politica non vada mai in vacanza. Ma quando lo fa, si potrebbe aggiungere, va in Puglia, precisamente a Manduria, in provincia di Taranto. Qui da due anni si tiene il Forum in Masseria, rassegna fulcro del dibattito politico ed economico italiano durante l’estate. Il padrone di casa, Bruno Vespa, apre le porte della sua Masseria Li Reni a esponenti politici, imprenditori e scrittori.
Ma non è per questo che nel 2015 il giornalista ha deciso di acquistare la tenuta. “Io sono appassionato di vino da cinquant’anni”, racconta. E Manduria è patria di uno dei vini più famosi del territorio: il Primitivo. “Mai mi sarei aspettato, dodici anni fa, che alcuni amici mi proponessero di rilevare insieme a loro una storica masseria a Manduria, proprio quella dove nel 1881 nacque il Primitivo.
Andai a vederla insieme a Riccardo Cotarella, presidente mondiale degli enologi e mio grandissimo amico. Capimmo che sarebbe stato necessario un grande investimento, presentammo anche un progetto. Ma su quattro acquirenti, in tre eravamo d’accordo, mentre la quarta si mise di traverso. Così le vendemmo le nostre quote. Ma io volevo restare nel territorio, quindi mi misi in cerca di un’altra masseria e trovai questa”.
La storia della Masseria Li Reni
La costruzione della Masseria Li Reni risale alla seconda metà del 1500. Lungo la storia è passata di mano diverse volte: il primo proprietario la cedette alle suore benedettine; poi, dopo l’Unità d’Italia e l’espropriazione dei beni ecclesiastici, fu vinta all’asta dalla famiglia Lacaita; dopo circa 30 anni fu venduta ai Selvaggi, che la tennero oltre un secolo prima di cederla a Vespa. “Questa masseria è diversa dalle altre”, racconta il giornalista. “Di solito le masserie pugliesi sono molto più grandi, perché hanno il posto per i contadini e quello per gli animali. Questa invece ha un corpo centrale di soli 500 metri quadri. Poi intorno c’è una foresta di macchia mediterranea che le altre non hanno”.
La trasformazione in una struttura ricettiva di lusso
Nel corso degli anni la famiglia Vespa ha trasformato la masseria in una struttura ricettiva di lusso, costruendo attorno al corpo centrale altri sette edifici. “Abbiamo tredici suite, sei nella parte storica e sette fuori. Quasi tutte hanno la piscina privata e sono immerse nel verde. Poi c’è una piccola spa, una piccola palestra e un ristorante, curato dallo chef stellato Paolo Gramaglia. Senza dimenticare la nuova cantina, che sarà pienamente operativa già con la prossima vendemmia e si presterà a degustazioni e percorsi enogastronomici”.
La produzione vitivinicola
Masseria Li Reni è infatti anche la casa di Vespa Vignaioli, della cui produzione vitivinicola il giornalista è molto orgoglioso. “Facciamo solo 400mila bottiglie all’anno, che per la Puglia sono pochissime, ma puntiamo tanto sulla qualità”. La parola chiave del vino di Vespa è sperimentazione. “Insieme a Cotarella mi sono divertito a fare cose che non erano mai state fatte”, racconta il giornalista. “Una volta gli chiesi una qualità che fosse più internazionale del Primitivo e assolutamente irriconoscibile per gli esperti. Lui mi propose il Nero di Troia. Realizzammo così Helena, che fece il suo debutto a Buckingham Palace, a una festa organizzata da Carlo d’Inghilterra per la Royal Opera House”.
O ancora, “Terregiunte è realizzato metà con le uve del Primitivo e metà con quelle dell’Amarone, una bestemmia per i puristi. Ma è un grande vino, che ha ricevuto anche il battesimo dei presidenti delle regioni Puglia e Veneto, Emiliano e Zaia, proprio perché rappresenta uno sposalizio tra questi due territori”. Donna Augusta è invece un omaggio alla moglie. “Lei, da sempre consumatrice di rossi, mi chiese un bianco che non le facesse rimpiangere il rosso. Cotarella fece un anno di esperimenti e alla fine diede vita a questo blend tra Verdeca, Fiano e Chardonnay. Appena uscito Bibenda lo ha classificato tra i dieci migliori vini italiani”.
Il vino del cuore di Vespa
Il vino del cuore di Vespa è però il Raccontami, un Primitivo il cui nome ricorda un programma radiofonico condotto insieme al figlio. “È il vino più noto della nostra produzione e viene bevuto in quattro continenti e ventisei paesi, sempre con la stessa piacevolezza. Da otto anni prende i tre bicchieri del Gambero Rosso”.
L’idea di portare esponenti della politica e dell’economia in masseria è arrivata solo nel 2021. “Volevamo valorizzare la tenuta e in generale questa parte di Puglia, quella che dà sullo Ionio, perché le località turistiche principali sono tutte sull’Adriatico”. La quarta edizione del Forum in Masseria ha visto la presenza della premier Giorgia Meloni, di otto ministri del suo governo e di Giuseppe Conte in rappresentanza dell’opposizione, oltre a personalità come il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il leader dell’Anci Antonio Denaro. Ma il forum non è stato l’unico evento ospitato in masseria.
“Quest’anno abbiamo organizzato anche ‘A cena con l’autore’, una serie di incontri con alcuni scrittori durante i quali regaliamo a chi viene a cena una copia del libro e, tra un piatto e l’altro, facciamo una conversazione con l’autore. Abbiamo inaugurato con Ilaria Capua, poi sono venuti Matteo Renzi, Vittorio Sgarbi e Pier Ferdinando Casini”.
Forum in masseria tornerà anche nel 2024. “Dobbiamo ancora capire bene le date perché l’anno prossimo ci sarà il G7 qui in Puglia”, spiega Vespa. “Sicuramente dopo le elezioni europee del 9 giugno”. L’obiettivo per le prossime edizioni è quello di rendere la rassegna più internazionale. “Sarebbe utile perché ormai non si ragiona più in termini domestici, possiamo fare quello che vogliamo ma se non ci confrontiamo con gli altri non andiamo da nessuna parte”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .