Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
La storia e l’innovazione unite in un’unica realtà. Da 120 anni Fmg, Frittelli Maritime Group, facilita il traffico di merci e persone e lo fa offrendo soluzioni sempre più innovative e all’avanguardia, perché per rimanere leader del settore è obbligatorio non fermarsi mai neanche quando i risultati sono eccellenti. I numeri danno l’idea di un gruppo in continua espansione: circa 100 milioni di fatturato consolidato, 650 dipendenti e una crescita di oltre il 20% rispetto al 2019 che permette di tornare velocemente ai livelli pre covid e allo stato attuale consente di movimentare, tramite società partecipate, il 70% dei containers che transitano nel porto di Ancona.
Fmg è una realtà che diversifica: la logistica vede i magazzini estendersi su una superficie di 17mila metri quadri con depositi polifunzionali e tecnologicamente all’avanguardia; a questo si aggiunge Adria Ferries, che riveste il ruolo di leader di mercato nei collegamenti Italia – Albania con oltre quattro milioni di passeggeri e circa 160mila mezzi trasportati soltanto nell’ultimo triennio. Ne abbiamo parlato con Alberto Rossi, presidente di Frittelli Maritime Group.
Quali sono le caratteristiche principali che consentono di ricoprire un ruolo di leader nel settore?
Nel nostro campo la grande differenza la fa la capacità di investire. Innoviamo in ogni area di business che ci vede protagonisti e questo ci consente di essere sempre un passo avanti. Oggi anticipare i tempi diventa fondamentale.
Fmg ha una grande attenzione anche nel settore ambientale: la sostenibilità è uno dei vostri punti cardine.
Assolutamente sì. In questi anni si parla di sostenibilità riferendosi principalmente all’aspetto ambientale, per noi invece è un concetto molto più ampio. Un esempio? Siamo stati i primi in Italia a dotare le nostre navi dei più moderni scrubber, sistemi di abbattimento dei fumi che funzionano con un principio analogo a quello delle marmitte catalitiche. Grazie a investimenti importanti come questo siamo riusciti ad abbattere di oltre cinque volte i limiti previsti dalla normativa attuale e anche la nuova sede Adria Ferries, dalle prestazioni elevatissime in termini di sostenibilità e risparmio energetico, è certificata Nzeb. La consapevolezza del valore dell’ambiente ci ha spinti a concludere con successo il percorso per la certificazione 14001, alla quale si aggiunge la nostra attenzione ai temi della sicurezza sui luoghi di lavoro e al codice etico come la 231, che testimonia la trasparenza e il fare impresa mantenendo però ben solidi dei valori per noi imprescindibili.
Fra le ultime novità anche la realizzazione del progetto Eagle, che vi vede protagonisti nella sistemazione di un’area industriale abbandonata.
Anche questa iniziativa rientra in quanto ho appena detto. Abbiamo acquistato un’ex area industriale di circa 50mila metri quadri inutilizzata da oltre dodici anni che attualmente è in fase di recupero e bonifica in vista di una riqualificazione e riconversione in ottica green. Una volta pronta, realizzeremo dei moderni magazzini con impianto fotovoltaico da circa due MW, che consentirà alle nostre navi di essere totalmente autonome rispetto al proprio fabbisogno elettrico durante la sosta nello scalo. In questo spazio sono presenti anche dei silos, gli ultimi reperti di archeologia industriale presenti nel porto, all’interno del quale realizzeremo la nostra sede in modo da coniugare efficienza operativa e la nostra storia. Una parte sarà a disposizione della città, per creare un’osmosi fra il tessuto locale e il porto.
Quanto conta nel vostro settore la tecnologia e quanto l’aspetto umano?
Direi che sono equivalenti. La tecnologia costituisce un punto di riferimento importante a qualsiasi livello, anche la sostenibilità passa in parte attraverso la tecnologia. Ma l’aspetto umano per noi è sempre centrale, per questo investiamo tantissimo nei giovani e nella formazione di dipendenti e collaboratori. Negli ultimi anni siamo riusciti ad alzare il livello qualitativo rinnovando e ringiovanendo la nostra squadra.
Quale sarà il futuro del trasporto via mare?
Noi ci puntiamo parecchio e i risultati si vedono, se consideriamo che abbiamo appena festeggiato i 120 anni di attività. Ma in questo periodo storico crediamo ancora di più in un trasporto integrato, che porti le merci dal mare fino all’interno, offrendo servizi di magazzini e logistica a tutti i nostri clienti.
Qual è il segreto per rimanere leader nel settore per un periodo di tempo così lungo?
La visione. Bisogna anticipare quanto richiesto dai mercati. Proprio recentemente, in occasione della festa per i nostri 120 anni, sono venuto a conoscenza di alcuni documenti in cui ho notato che già decenni or sono facevamo cose attualissime. Ottanta o novant’anni fa gestivamo la distribuzione e il magazzinaggio di cibo e bevande con sistemi all’avanguardia, che sarebbero attuali anche oggi. Questa è da sempre la nostra arma vincente.
Quali sono gli obiettivi di un FMG nel futuro?
Abbiamo già previsto di investire, nei prossimi esercizi, circa 120 milioni di euro per il rinnovo di alcuni asset e la costruzione di nuove strutture. Poi ci concentreremo sulla realizzazione del progetto Eagle, in cui crediamo tantissimo e che ci impegnerà nel futuro a breve e medio termine.
LEGGI ANCHE: Da piccola falegnameria all’espansione internazionale: Guglielmi Serramenti punta all’efficienza energetica
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .