Articolo tratto dal numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Quando si parla di diminuzione dei consumi di energia, si deve avere in testa un obiettivo preciso: le emissioni zero entro il 2050. Raggiungerlo sembra tanto difficile quanto necessario, ma gli strumenti per farlo ci sono. Uno di questi è rappresentato dalle pompe di calore, indicate dall’Agenzia internazionale dell’energia (International energy agency, Iea) come una tecnologia critica per la decarbonizzazione.
Come funziona una pompa di calore? Il meccanismo è lo stesso di un frigorifero o di un condizionatore: estrae il calore da una fonte, quindi lo amplifica e lo trasferisce dove è necessario. Secondo l’Iea, i modelli attuali sono dalle tre alle cinque volte più efficienti rispetto alle caldaie a gas dal punto di vista energetico.
Il mercato
Nonostante nel 2022 il mercato europeo delle pompe di calore sia cresciuto dell’40% e solo in Italia siano stati installati mezzo milione di impianti (fonte Iea), la strada per il pieno utilizzo di questi sistemi è ancora lunga. L’Iea ha rilevato come le pompe di calore soddisfino oggi solo il 10% del fabbisogno globale di riscaldamento degli edifici. “Se ne parla ancora poco”, conferma Fabio Stefanini, managing director Italia, Germania, Svizzera e Austria di Otovo. “È una tecnologia che sta arrivando, ma manca ancora la giusta consapevolezza”.
Il nuovo business
Fondata a Oslo nel 2016, Otovo è una delle principale realtà europee del fotovoltaico residenziale. “Il nostro obiettivo è installare i pannelli solari in tutti paesi d’Europa per ridurre le emissioni e aumentare l’efficienza energetica per i nostri clienti”, spiega Stefanini.
“Ci siamo resi conto che le pompe di calore sono uno strumento fondamentale per raggiungere questi obiettivi. Abbiamo avviato il business delle pompe di calore all’inizio del 2023, in Italia. Adesso operiamo in sei regioni, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Abruzzo e Puglia, per testare l’apertura del nostro business e offrire un servizio altamente performante e completamente digitale come quello che già proponiamo per il fotovoltaico. La risposta dei clienti è stata molto positiva. Anche grazie all’ecobonus, che permette una detrazione del 65% delle spese complessive, la domanda continua a essere forte e le installazioni sono state completate con successo. L’intenzione è quella di coprire tutto il territorio nazionale a partire da ottobre”.
La convenienza
Secondo il rapporto Solar Powers Heat 2023 di SolarPowerEurope, nel 2022 la combinazione tra pompe di calore e pannelli solari ha permesso alle famiglie europee di risparmiare fino all’84% sulle bollette domestiche. Le previsioni per il 2023 indicano una riduzione del costo delle utenze del 76%. “Una percentuale più bassa, ma comunque molto importante se si pensa alle esigenze delle famiglie”. Dati che sottolineano come quella delle pompe di calore sia una grande opportunità di business.
Oltre a comportare un notevole risparmio in bolletta, adottare questo tipo di impianti conviene anche in fase di installazione.
“Adesso come non mai”, ribadisce Stefanini. “Nonostante a febbraio sia scaduta la possibilità di cessione del credito, esiste ancora un incentivo del 50% di detrazione delle tasse in dieci anni e negli ultimi mesi i prezzi dell’installazione si sono ridotti del 42%. Questo perché da un lato c’è stata una sovrapproduzione di pannelli da parte delle aziende cinesi, che, una volta entrate nel mercato europeo, hanno causato un calo dei prezzi; dall’altro è stato determinante il taglio della cessione del credito, che era un costo per l’azienda. Inoltre è da tenere in conto che la fine del superbonus ha ridotto la domanda di installazioni, e questo ha portato gli installatori a ridurre i prezzi”.
Case history
Quindi, per fare un esempio, una famiglia media composta da quattro persone, con una bolletta mensile dell’elettricità di 130 euro e un consumo di gas di 2.200 metri cubi l’anno, può installare un impianto fotovoltaico da dieci pannelli, in abbinamento a una batteria e a un sistema di riscaldamento ibrido a pompa di calore. Il costo è di circa 24mila euro, ma il cliente ha un beneficio annuale di circa 4.800 euro, di cui 1.600 derivanti dalla riduzione dei consumi elettrici e dalla vendita alla rete dell’energia in eccesso, 1.800 dalla diminuzione dell’utilizzo di gas e 1.400 dalla detrazione fiscale di cui si può beneficiare per i successivi dieci anni, garantita per entrambi i sistemi.
Considerando quindi il prezzo dell’impianto e il risparmio annuo, il rientro dall’investimento avverrà in meno di cinque anni, generando anche un guadagno netto di oltre 55mila euro durante il ciclo di vita degli impianti, calcolato in 20 anni per la pompa di calore e in 25 per il sistema fotovoltaico.
Pompe di calore a portata di click
Il prossimo passo, per l’azienda, è includere le pompe di calore nel suo servizio di self check-out sul sito. “L’installazione di questo tipo di sistema richiede più informazioni rispetto a quelle necessarie per un impianto fotovoltaico, quindi l’adattamento della piattaforma sarà abbastanza radicale”, spiega Stefanini, “Ma l’obiettivo che ci siamo posti dall’inizio è quello di fornire lo stesso tipo di esperienza digitale, cioè riuscire a dare al cliente un preventivo entro due minuti, senza bisogno di fare un sopralluogo”.
La crescita di Otovo
Nel frattempo, Otovo continua la sua crescita. Nel primo semestre del 2023 ha generato ricavi per 45 milioni di euro, il 170% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e negli ultimi trimestri ha superato le tremila installazioni. Tra le ragioni principali di questo rialzo c’è l’ingresso nei mercati di Austria, Portogallo, Regno Unito, Olanda, Belgio e Svizzera, che si sono aggiunti a Norvegia, Svezia, Spagna, Francia, Germania, Polonia e Italia.
“I paesi del Nord Europa sono quelli che sono cresciuti più velocemente”, dice Stefanini. “Se invece guardiamo ai nuovi mercati, quelli di Austria, Portogallo e Regno Unito sembrano i più promettenti. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo avviato partnership molto importanti, come quelle con Leroy Merlin e ManoMano, che ci permetteranno di allargare la platea dei potenziali consumatori”.
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