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Solo il 27% dei professionisti ha un rapporto sano con il lavoro

Solo il 27% dei professionisti nel mondo ha un rapporto sano con il mondo del lavoro. A rivelarlo è la ricerca HP Work Relationship Index, condotta dalla multinazionale statunitense con il coinvolgimento di 15.600 knowledge worker, ovvero i cosiddetti lavoratori intellettuali, in 12 paesi.

La ricerca ha analizzato oltre 50 aspetti del rapporto tra le persone e il lavoro, tra cui il ruolo che esso ricopre nelle loro vite, le loro competenze, gli spazi e gli strumenti messi a disposizione e le aspettative nei confronti della leadership. Dall’analisi, HP ha identificato sei fattori fondamentali che rappresentano le aree critiche di interesse per i leader aziendali.

Le sei aree critiche

Il primo è la realizzazione. I dipendenti desiderano un legame autentico con il proprio lavoro, ma, secondo la ricerca,  solo il 29% dei knowledge worker ne ha esperienza. Le aziende devono quindi garantire una maggiore libertà di espressione e di azione ai lavoratori.

Il secondo fattore identificato dallo studio è la leadership. Un ambiente di lavoro più aperto alle esigenze, anche emotive, del personale dipende soprattutto da come viene interpretato il ruolo di manager. Il 68% dei dirigenti è consapevole che oggi sono necessari nuovi modelli di comando, ma solo il 21% dei lavoratori ha dichiarato di aver effettivamente avuto riscontri concreti in questo senso negli ultimi due-tre anni.

Negli ultimi tempi è cambiata molto la sensibilità nei confronti delle esigenze dei lavoratori, non più disposti a compromettere la felicità per la carriera. Le parole d’ordine del nuovo mondo del lavoro sono flessibilità, autonomia ed equilibrio tra vita privata e professionale. Il 70% degli intervistati accetterebbe un salario minore per poter lavorare dove (72%) e quando (73%) vuole.

Il 70% dei knowledge worker attribuisce grande importanza alle competenze tecniche. Tuttavia, solo il 31% si sente sicuro delle proprie capacità. Le aziende più virtuose dovrebbero quindi investire di più in formazione e supporto.

Oggi i dipendenti vogliono avere voce in capitolo riguardo la tecnologia e gli strumenti che il datore di lavoro mette a loro disposizione e chiedono che questi siano inclusivi. Il 65% dei lavoratori ha sottolineato quanto sia fondamentale promuovere l’innovazione a tutti i livelli aziendali e in tutti i reparti, mentre il 72% ritiene importante far parte di una realtà che fornisce tecnologie e strumenti in base ai feedback dei dipendenti. Tuttavia, solo il 23% ha dichiarato di lavorare in un’azienda che risponde a queste esigenze.

L’ultimo fattore è l’ambiente di lavoro. Spazi di lavoro ibridi efficaci, transizioni facili, flessibilità e autonomia saranno fondamentali per dimostrare fiducia ai dipendenti e favorire un’esperienza lavorativa positiva.

“Elementi chiave: competenze tecniche e tecnologia adeguata e inclusiva”

Giampiero Savorelli, amministratore delegato di HP Italy

“Oggi molte conversazioni sul lavoro ibrido si sono focalizzate su ‘dove’ le persone dovrebbero o vorrebbero lavorare, ma credo che il tema sia più ampio”,  ha commentato Giampiero Savorelli, amministratore delegato di HP Italy. “Driver e aspettative sono cambiati negli ultimi anni, il nostro rapporto con il lavoro è stato riconsiderato e ridefinito, con implicazioni che si estendono ben oltre il quotidiano e la carriera. In questo contesto abbiamo presentato il primo Work Relationship Index, che si pone l’obiettivo di tracciare e analizzare l’attuale stato del rapporto del mondo e delle persone con il lavoro, per offrire approfondimenti che aiuteranno i leader aziendali  a navigare con successo in uno scenario in costante evoluzione”.

La ricerca, continua Savorelli, offre una fotografia di uno scenario in continuo movimento. “Penso che due elementi chiave in questo percorso saranno le competenze tecniche – una bella sfida di sviluppo per le aziende – e la capacità delle organizzazioni di offrire una tecnologia adeguata e inclusiva a supporto del lavoro ibrido, così come chiedono oggi i dipendenti. Se oggi la fiducia dei singoli nella disponibilità degli strumenti ‘giusti’ è solo al 25%, credo sia un’opportunità per le aziende di  guardare a driver importanti per l’ingaggio dei dipendenti. HP lavora in questa prospettiva e le ultime novità presentate ad HP Imagine – dai nuovi device alle soluzioni di conference personalizzate, fino ai servizi basati sull’intelligenza artificiale – consentono di collaborare, gestire e proteggere al meglio i propri dispositivi.”.

HP Imagine

Come evidenzia il Work Relationship Index, il 70% degli intervistati a livello globale ritiene fondamentale avere accesso a una tecnologia che consenta di essere visti e ascoltati al meglio in qualsiasi luogo ci si trovi. Per questo, in occasione del recente HP Imagine, evento globale che ha celebrato gli ultimi prodotti e servizi dell’azienda in ambito personal systems, printing systems e workforce solutions, pensati per potenziare tutti gli aspetti dell’hybrid lifestyle, è stato presentato un portafoglio tecnologico che vede tra i protagonisti pc consumer all’avanguardia come HP Envy All-in-One Move, nuovi dispositivi di stampa, soluzioni per sale riunioni personalizzate, dotate di tecnologia HP e Poly, workstation centralizzate per il data science, soluzioni di cybersecurity, nuovi servizi e soluzioni software che consentono di accelerare lo sviluppo di innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale.

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