WeRoad continua la sua scalata nel mondo dei viaggi e chiude un round di investimento di Serie B da 18 milioni di euro, portando così a 36 milioni di euro il totale raccolto finora.
Guidato dal family office H14, con la partecipazione di altri investitori privati, tra cui la famiglia Grassi (del gruppo E80) e la famiglia Rovati (Rottapharm), oltre a investitori che già avevano creduto nel progetto, l’aumento di capitale “sarà utilizzato per supportare lo sviluppo del progetto con focus su tecnologia e consolidamento degli attuali mercati esteri e mettere quindi le basi per un’ulteriore espansione al di fuori dall’Europa. Inoltre, rivela la scale-up italiana, sarà destinato anche allo sviluppo di un modello marketplace per travel producer, coordinatori e fornitori locali di servizi come le Dmc (Destinations management companies).
Un’evoluzione che, facendo leva sul modello community, prevede anche l’estensione di servizi al di fuori dell’esperienza di viaggio, con un’offerta di eventi, incontri ed esperienze, gestibili e prenotabili in futuro tramite app. “Questo round, che raddoppia il valore totale di investimenti ricevuti ad oggi, rappresenta un forte sostegno da parte degli investitori nuovi e precedenti nella storia di WeRoad. In soli 5 anni, nonostante una pandemia globale, siamo riusciti a conquistare il mercato dei viaggi di gruppo per millennial. Negli ultimi 12 mesi abbiamo raddoppiato il nostro fatturato e parallelamente sostenuto la crescita della community europea dei coordinatori che è passata da 1.200 a 2.500 persone, due dati indicativi del brillante futuro che ci aspetta”, aggiunge Andrea D’Amico, ceo di WeRoad.
Soddisfatto anche Riccardo Porcelli, head of digital investments in H14.”Negli ultimi anni, abbiamo osservato come il settore dei viaggi sia diventato considerevolmente più resiliente, rappresentando una spesa sempre meno discrezionale per i consumatori, ed in particolare per i millennials. Seguiamo da diverso tempo l’evoluzione di WeRoad e siamo rimasti colpiti dalla sua capacità di costruire una community forte e appassionata in così poco tempo. Siamo entusiasti di poter supportare la società ed il team nella prossima fase di crescita”.
WeRoad e i viaggi d’avventura: un mercato da 750 miliardi di dollari l’anno
Presente nei principali paesi europei, come Spagna, Regno Unito, Francia e Germania, WeRoad opera in un segmento, quello dei viaggi d’avventura, dal valore di circa 750 miliardi di dollari l’anno, secondo quanto evidenziato da Technavio che prevede, tra l’altro, una continua crescita a doppia cifra nei prossimi anni.
Nel dettaglio, gli itinerari di WeRoad si rivolgono a gruppi di viaggiatori omogenei per età, spinti dal desiderio di conoscere luoghi e culture diverse e al contempo conoscere nuovi amici. I viaggi sono guidati da coordinatori, che non sono guide turistiche tradizionali, ma esperti viaggiatori che diventano veri e propri compagni di viaggio desiderosi di guidare il gruppo alla scoperta di terre lontane. Quello del coordinatore è un ruolo molto ambito per cui WeRoad riceve oltre 4mila candidature ogni anno.
Tra i driver di crescita della scale-up restano il focus sulla qualità dell’esperienza di viaggio e un’ulteriore spinta nel coinvolgimento della propria community con eventi settimanali per i WeRoaders, oltre a sessioni di formazione, attività ricreative, intrattenimento e una serie di eventi per i propri coordinatori di viaggio. All’interno dell’offerta merita una menzione particolare la linea WeRoadX: itinerari di viaggio creati ad hoc dai coordinatori e proposti in piattaforma al pari degli altri. WeRoadX, nato ad inizio 2023, è già parte integrante del piano di sviluppo: in meno di un anno ha dato vita ad oltre 200 originali itinerari di viaggio in 50 nuove destinazioni.
Non è un caso, quindi, se il percorso di crescita di WeRoad è in linea con l’obiettivo di diventare leader europeo nel settore dei viaggi di gruppo per millennial entro il 2025 e l’azienda, che può contare su 150 team members e migliaia di coordinatori in tutta Europa, si prepara all’espansione paneuropea e a seguire a quella in US e in altri mercati di lingua inglese.
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