Banca Ifis sostiene da sempre la crescita collettiva e collaborativa tramite progetti di valorizzazione della diversity e di re-inclusione sociale. Per dare continuità al suo progetto, la banca ha deciso di donare un milione di euro alla Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Una somma che consentirà alla Onlus di distribuire l’equivalente di 10 milioni di pasti ai più bisognosi. Oltre all’azione dalla forte valenza sociale, il recupero degli alimenti impedisce che questi si trasformino in rifiuti, permettendo di risparmiare risorse energetiche e abbattere le emissioni di CO2.
“A causa del difficile contesto macroeconomico nel quale stiamo vivendo, gli italiani che vivono in condizione di povertà assoluta e che sono impossibilitati a soddisfare i propri bisogni primari, come quello alimentare, rischia di crescere ancora”, ha dichiarato il presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fassio.
“Per questo motivo, come banca da sempre attenta all’inclusione sociale, abbiamo voluto sostenere l’azione del Banco Alimentare consentendole di erogare nei prossimi mesi l’equivalente di 10 milioni di pasti. Crediamo fortemente che questo nostro impegno possa contribuire a generare un circolo virtuoso che integri sempre più la dimensione sociale all’interno dei modelli di business creando così i presupposti per una società più sostenibile e inclusiva”.
Il Social Impact Lab di Banca Ifis
La donazione rientra tra le progettualità sostenute da Kaleidos, il Social Impact Lab nato nel 2022 su impulso del presidente Fürstenberg Fassio, per sviluppare iniziative ad elevato impatto sociale in tre aree: comunità inclusive, cultura e territorio, e benessere delle persone.
“A causa del difficile contesto macroeconomico nel quale stiamo vivendo, il numero di italiani che vivono in condizione di povertà assoluta e che sono impossibilitati a soddisfare i propri bisogni primari rischia di crescere ancora”, ha dichiarato Fürstenberg Fassio.
“Per questo motivo, come banca da sempre attenta all’inclusione sociale, abbiamo voluto sostenere l’azione del Banco Alimentare consentendole di erogare nei prossimi mesi l’equivalente di 10 milioni di pasti. Crediamo fortemente che questo nostro impegno possa contribuire a generare un circolo virtuoso che integri sempre più la dimensione sociale all’interno dei modelli di business creando così i presupposti per una società più sostenibile e inclusiva”.
Un impegno concreto che si traduce in un piano di investimenti pari a 6 milioni di euro nel periodo 2022-2024 e che, a oggi, ha permesso di realizzare oltre 30 progetti. Tra questi, la donazione pari a 3 milioni di euro all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù.
Sempre in tema di inclusione, Banca Ifis ha promosso specifici programmi di formazione per i detenuti del carcere di Bollate (Milano) in collaborazione con l’Associazione Articolo 3. Di recente, l’istituto ha erogato Borse di Studio ai giovani atleti del Coni che sono state distribuite ai medagliati olimpici juniores per accompagnarli in una migliore conciliazione degli impegni sportivi con quelli scolastici.
Il contributo di Banca Ifis agli obiettivi dell’Agenda 2030
La donazione di Banca Ifis contribuisce inoltre alla realizzazione di quattro dei diciassette Sustainable Development Goals definiti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: sconfiggere la povertà; sconfiggere la fame; ridurre gli sprechi alimentari; contrastare il cambiamento climatico; creare partnership per lo sviluppo sostenibile.
“Importantissimo il contributo di Banca Ifis in una situazione che peraltro appare sempre più preoccupante e soprattutto strutturale. A dirlo ahimè sono i numeri: 5.600.000 persone sotto la soglia di povertà sono quasi il 10% della popolazione. Solo uno sforzo congiunto di tanti soggetti con la stessa sensibilità di Banca Ifis può rendere il nostro operato sempre più efficace e sostenibile”, ha detto Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus.
“La rete Banco Alimentare, con i suoi 21 banchi e gli oltre 7.600 enti convenzionati, è in grado di portare aiuto su tutto il territorio nazionale consentendo così che i più fragili non siano ulteriormente spinti ai margini della nostra società. Siamo certi che questo sia l’inizio di una partnership importante per entrambe le nostre realtà ma soprattutto per la costruzione del bene comune”.
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