Articolo tratto dal numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Concierge, abbiamo un problema. Si potrebbe parafrasare la frase del film Apollo 13 per descrivere lo stato dell’hôtellerie italiana. In questo scenario, la pandemia ha solo peggiorato una situazione preesistente, che affonda le sue radici in un sistema in cui l’assegnazione delle stelle avrebbe bisogno di rinnovarsi.
A causa del susseguirsi di leggi poco efficaci, oggi la verifica del rango degli hotel italiani è superficiale o del tutto inesistente: a volte le stelle sono ereditate dalle vecchie gestioni, senza alcun aggiornamento legato allo stato della struttura. Altre, invece, sono auto-assegnate dagli stessi hotel, con pochi controlli da parte dei soggetti pubblici competenti.
Le conseguenze, in termini di assicurazione della qualità del servizio e di integrità delle strutture, sono sotto gli occhi di molti. Ecco perché aggiungere nuove certificazioni a quelle già esistenti – al mondo esistono oltre 200 marchi commerciali che attestano, in linea teorica, la sostenibilità di hotel e resort – non può che migliorare il sistema, offrendo ulteriori garanzie agli ospiti.
Com’è nato Dream&Charme
Era il 2006 quando Giorgio Caire di Lauzet, dopo 20 anni trascorsi nel mondo dell’accoglienza turistica, passava al mondo delle certificazioni, microcosmo che opera dietro le quinte degli hotel, per assicurare ai clienti che la struttura prenotata corrisponda alla presentazione sul sito web. Così è nato Dream&Charme, bollino di garanzia che nel 2020, primo in Italia, ha ottenuto l’accreditamento secondo la norma Uni Cei Iso 17065:2012 da parte di Accredia, l’ente di accreditamento vigilato dal ministero dell’Industria.
Dopo il primo rilascio di mere certificazioni legate alle caratteristiche degli immobili, il marchio si è evoluto ed è oggi in grado di emettere certificazioni con lo standard Dca Esg, garantendo oltre 30mila camere in 15 paesi, tra cui l’Italia. “Su un mercato dove lo storytelling sulla tematica sostenibilità nasconde spesso tentativi di greenwashing”, spiega Caire di Lauzet, fondatore e ceo di Dream&Charme, “le certificazioni accreditate da organismi Iaf sono diventate molto importanti, perchè rappresentano un asset per i bilanci di sostenibilità secondo le direttive Csrd e Csddd obbligatorie”.
Sostenibilità
Se per la valutazione della sostenibilità alberghiera non si definiscono parametri specifici, si rischia di creare un sistema come quello dell’assegnazione delle stelle. “Il nostro obiettivo è aiutare le strutture sul lato sostenibilità: in ottica di quantificazione della carbon footprint, abbiamo lanciato di recente il primo programma di rilevazione diretta di consumi e rifiuti. Il risultato è l’ottenimento di un’impronta CO2 certificata che permetterà alle strutture di ridurre sprechi e costi e al mercato di valutare correttamente le strutture stesse”. Se l’investimento sulla sostenibilità può cambiare le sorti di un hotel a seguito di una valutazione del mercato, si può iniziare a sperare che molte strutture inizino a fare di più.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .