Alice Carli
Leader

La prima manager italiana intervistata al Global Chapter di Harvard

Articolo tratto dal numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Articolo aggiornato il 05/01/2024 alle ore 9.00 

“Manager di successo? Preferisco essere considerata una manager di valore”. Alice Carli, executive global brand advisor per lusso e lifestyle di Formia, ha più di 20 anni di esperienza nei settori della moda, del lusso e del lifestyle. Ha lasciato il segno in Kaufmann & Partners, con Samir Sulemanov, Tod’s (gruppo Della Valle), Furla e L’Autre Chose, fra le altre. È stata – ci racconta – “la prima manager donna italiana a essere intervistata al format Global Chapter della community di Harvard Business School Online”. I suoi segreti? “Creatività, disciplina ed etica”.

Carli, italo-francese, ha avuto un percorso di formazione e professionale che definisce “dinamico, internazionale e multidisciplinare”. Ha iniziato a viaggiare a due anni e non si è mai fermata alla superficie delle cose. “Ho avuto una formazione internazionale: ho fatto il liceo linguistico, poi all’università ho studiato marketing e gestione d’impresa tra Iulm e Bocconi. Poi il salto, diversi anni dopo, con una formazione tra la Harvard Business School Online e Cambridge”.

Già durante gli anni dell’università aveva chiari i suoi obiettivi professionali. “Durante la formazione ho approfondito i temi in maniera orizzontale e non verticale. Mi sono iscritta all’università e dal giorno due ho iniziato a lavorare. Ero curiosa di vedere come funzionavano le cose sul campo e in più volevo laurearmi e avere già un impiego, per mettere in pratica quanto imparato”. Un percorso che, però, non è stato semplice: “Prima di capire dove sarei cresciuta al meglio a livello professionale ho provato più cose, anche molto diverse. Nel 1999 il marketing in Italia sollevava ancora qualche dubbio, a differenza di quanto accadeva in America”.

A 29 anni Carli è stata una delle più giovani dirigenti d’azienda italiane. “Quando hai nel team persone molto più grandi, all’inizio non è semplice, ma, conquistando ogni giorno la fiducia di persone di età diverse e di 14 nazionalità, creai una squadra totalmente poliedrica, dimostrando che l’inclusività non era poi così lontana”.

Questa voglia di imparare e di adattarsi è anche il suo monito per i giovani che vogliono affacciarsi al mondo moda. “Lavorare in questo settore è molto faticoso e la capacità di adattamento fa la differenza. Non solo: è importante avere voglia di allenarsi. Chi meglio impara, più si adatta. E non può mancare un elemento fondamentale: il fuoco dentro, la passione negli occhi”. 

Essere manager per Carli è una combinazione di visione e valori. “Per lavorare nel management è importante pensare fuori dagli schemi, avere dei sogni, il coraggio di rischiare e la capacità di metterli a terra. C’è l’ambizione, che è il motore che ti smuove ogni mattina e ti fa rialzare ogni volta che cadi. Esiste poi un valore difficile da mantenere: rimanere fedeli a se stessi”. Anche il rapporto con il team ha radici profonde: “Ho sempre creato grandi squadre, perché non si costruisce niente da soli. Credo che la differenza venga fatta dalle persone. Talento, leadership, vocazione, coesione e tanta voglia di vincere.”

Se guarda al futuro, Carli vede ancora tanto da fare: “Ho appena finito un addestramento di 24 anni e adesso iniziamo a giocare la partita. Ci sono tanti sogni. Non so ancora dove sarò domani, ma di certo so che cosa non voglio essere: una manager che, pur di vincere, è disposta a tutto”. 

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