Cosa mangeremo nel 2024? Ogni anno, centinaia di esperti in tutto il mondo si pongono la stessa domanda ricercando nelle abitudini di consumo e nelle nuove filosofie gastronomiche spunti e idee su come cambierà l’alimentazione umana. Dalla scelta di un alimento sullo scaffale del supermercato di zona alla realizzazione di un menu che preveda ingredienti e sapori dalle connotazioni culturali, ecco quali saranno i food trend.
Food Trend 2024: come cambierà la nostra alimentazione?
Maggiore attenzione nella selezione degli ingredienti, provenienti possibilmente da allevamenti e impianti agricoli locali, controllo dei fattori salutistici dei piatti proposti all’interno dei propri ristoranti e più scelta vegetale sugli scaffali di botteghe e grandi supermercati: questi sono solo alcuni dei fattori determinanti che hanno portato alla luce delle analisi di chef ed esperti gastronomi quelli che saranno i food trend da tenere d’occhio nel 2024.
Secondo quanto quanto analizzato dalla ricerca Mintel, una comunicazione pulita e un’etichetta chiara potrebbero, per esempio, aiutare i consumatori verso una scelta alimentare più consapevole in grado di riconoscere i rischi dei cibi processati. La produzione di nuovi alimenti avrà, inoltre, come mission la prevenzione dello sviluppo e della progressione di condizioni legate all’età come il diabete, le ossa, le articolazioni e le malattie cardiache. E in ultimo, non per importanza, la tecnologia sarà sempre di più in grado di guidare gli utenti nella quotidianità: ricette, istruzioni e passi falsi.
Così, anche gli chef sentiranno sempre di più la necessità di una connessione profonda e intima con gli ingredienti, e il desiderio di esprimere al massimo delle loro possibilità i sapori, i profumi e le proprietà nutrizionali soprattutto di frutta, verdure, legumi e pesci. Sono molteplici, infatti, i ristoranti stellati, e non, che hanno introdotto negli ultimi anni, se non sostituito completamente, menu e percorsi interamente dedicati al mondo vegetale. Scelta stilistica o etica che sposta il focus dell’alta cucina sul non impiego della carne.
Crescono gli alimenti plant-based, il grano saraceno e le spezie orientali
Secondo il Time, nel 2024, gli chef, le cui origini non coincidono con il paese di residenza, cercheranno sempre di più di lavorare sulla contaminazione culturale. I piatti della tradizione francese, italiana o asiatica vedranno cambiati o addirittura trasformati i loro ingredienti base o di contorno con spezie, foglie di tè e frutti tropicali come: tè nero al latte, rambutan, longan, guava rosa e varietà del frutto del drago.
Nonostante in Italia fatichi a trovarsi lo spazio che merita, negli Stati Uniti l’aspetto più interessante da tenere d’occhio è l’incremento nella richiesta e nella produzione in laboratorio di alimenti e piatti a base di carne coltivata. Secondo il report di Food and Agriculture Organization, il mercato globale della carne coltivata raggiungerà un valore di 2,1 miliardi di dollari entro il 2033 e di 13,7 miliardi di dollari entro il 2043. Così, come anche gli alimenti plant-based a base di funghi in grado di sostituire il sapore e la consistenza di carne e pesce si faranno sempre più spazio tra capesante, macinati e costate fiorentine.
Infine, oltre ai fiori edibili, i processi naturali come la fermentazione e il grano saraceno, già diffusi anche nel 2023 e che invaderanno le dispense e gli scaffali dei market secondo l’analisi effettuata dal New York Times, anche la tecnologia rappresenterà un trend da incanalare nel settore della gastronomia. Secondo il celebre giornale statunitense, infatti, i ristoranti più audaci e improntati all’innovazione faranno uso dell’AI per conoscere le preferenze dei clienti e poter personalizzare la loro esperienza.
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