Articolo tratto dal numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
di Max Lupi
I trend socio-demografici e la terziarizzazione delle città del Nordest portano a dover ripensare i tessuti urbani per rispondere a nuovi modelli, anche occupazionali. Ne è convinto Massimiliano Casellato, che dal 2019 lavora in Progressio M.A., società di service e advisory controllata da H2C, dove segue la strategia di investimento e di sviluppo degli asset immobiliari e industriali della holding.
“Uno degli aspetti del nostro lavoro è lo sviluppo di città e comunità dal punto di vista occupazionale, oltre alla crescita e allo sviluppo dei territori”, racconta.
Il percorso di Massimiliano Casellato
Dopo la maturità scientifica, ha conseguito la laurea triennale di economia e management e in seguito la magistrale in management alla la Luiss di Roma. È stato ammesso al programma di double-degree con l’Università di Goteborg, dove ha ottenuto un secondo master con una tesi sui modelli di aggregazione m&a delle società multi-utility italiane.
La sua carriera è cominciata con Repiper, per proseguire nel team di financial risk management di Kpmg, lavorando ad alcuni progetti per Enel e Gse. Casellato è approdato nel 2018 nel team di investment banking di Equita a Milano, dove ha seguito operazioni m&a e ipo.
I progetti di rigenerazione urbana
“Oggi sono responsabile della divisione real estate di H2C: mi occupo dello sviluppo di The NeXt, progetto di rigenerazione urbana nel quadrante est di Padova, che vede lo sviluppo di un distretto direzionale in ambito tech a partire dalla riqualificazione del Net Center”, racconta.
“Inoltre sono promotore e responsabile finanziario di H2G – Hydrogen Generation, spin- off di H2C, che propone soluzioni ecosostenibili e all’avanguardia con primi applicativi sulla logistica aziendale”. Il suo osservatorio privilegiato gli ha permesso di notare una crescente fame di mattone sostenibile. La domanda di uffici in classe A negli ultimi cinque anni si è stabilizzata oltre il 70%, un fattore che incide molto anche sul vacancy ratio.
L’Italia è purtroppo ancora molto lontana dagli altri principali paesi europei, con Milano che rappresenta una parziale eccezione: “Per gli spazi ad alta efficienza energetica, la domanda supera di gran lunga l’offerta. Nello sviluppo di The NeXt puntiamo a colmare questo gap, offrendo a grandi aziende e multinazionali la possibilità di insediarsi nel Nordest Italia in spazi direzionali nuovi o riqualificati, connessi ma anche sostenibili ed efficienti”.
La prima azione tangibile è la costruzione di un impianto fotovoltaico presso il Net Center, che con 1 Mw di potenza installata soddisferà circa il 40% dei fabbisogni energetici del complesso e sarà uno dei più grandi impianti in Italia costruiti a servizio di un complesso direzionale. Nei prossimi anni sarà fondamentale pensare a immobili che puntino a ottenere certificazioni di sostenibilità come Leed & well for community.
Il paradigma della sostenibilità
“La rigenerazione per quartieri costituirà un concetto imprescindibile nell’applicazione di innovazioni. Basti pensare alle comunità energetiche: gli immobili più nuovi ed efficienti dovranno bilanciare quelli di classe inferiore. Tuttavia, la nostra forte derivazione dal mondo dell’energia ci spinge a pensare a soluzioni che vadano oltre la scelta dei materiali e il fotovoltaico, per dotare i nuovi immobili e quartieri di un mix di fonti energetiche che potrebbero includere, per esempio, la geotermia per il calore e l’idrogeno per lo stoccaggio”, spiega.
Proprio l’idrogeno rappresenta una delle frontiere con più potenziale: la sfida sarà capire come rendere sostenibili anche nel conto economico le sue applicazioni. Sempre guardando al futuro, Casellato sta pensando anche alla costruzione di una piattaforma di investimento per lo sviluppo real estate, con un focus sul Nordest Italia: “Per continuare a colmare quel gap di cui si parlava, perseverando nei paradigmi della rigenerazione e della sostenibilità”.
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