Una grande rivoluzione che porta con sé anche dei rischi. Stiamo parlando dell‘intelligenza artificiale, tema che negli ultimi mesi sta mettendo alla prova gran parte delle aziende tecnologiche ma anche le istituzioni mondiali. A testimoniare la necessità di una normativa non solo le mosse dell’Europa, con l’approvazione dell’AI Act, ma anche quelle dell’Italia, di cui ha discusso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni attraverso un videomessaggio trasmesso nel corso dell’evento L’intelligenza artificiale per l’Italia.
Il governo, a proposito di intelligenza artificiale, ha spiegato Meloni, “sta predisponendo un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi, determinare le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individuare le misure piu’ efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo. Inoltre, stiamo lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere le funzioni di Autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale”.
La sfida dell’IA
L’Intelligenza artificiale “è la più grande rivoluzione di questo tempo, ed è anche la principale sfida che abbiamo davanti, dal punto di vista antropologico, dal punto di vista economico, dal punto vista produttivo e sociale”, ha sottolineato la presidente del Consiglio. “A essere soppiantato oggi non è più il lavoro fisico”, ha continuato, “ma rischia di essere l’intelletto umano, ovvero ciò che da sempre ha reso l’uomo insostituibile rispetto ad una macchina, insostituibile da una macchina”.
Parliamo quindi di “una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale positivo solo se il suo sviluppo si muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni. Questa è la bussola che ha orientato e continuerà a orientare il nostro lavoro, a ogni livello. Tra le altre cose, la premier ha spiegato che grazie all’impegno di CdP venture capital “sarà possibile investire un miliardo di euro sull’intelligenza artificiale, sia creando un nuovo fondo di investimento proprio specializzato sulla intelligenza artificiale, sia utilizzando fondi di investimenti che sono già attivi ma che coinvolgono questa tecnologia”.
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Il regolamento UE
Nel dicembre 2023 l’Unione Europea ha approvato un regolamento sull’intelligenza artificiale, l’AI Act. Il progetto – che andrà in Plenaria ad aprile – mira ad assicurare che i sistemi di IA immessi sul mercato europeo e utilizzati nell’UE siano sicuri e rispettino i diritti fondamentali e i valori dell’UE. La proposta punta, inoltre, a stimolare gli investimenti e l’innovazione in materia di IA in Europa.
Il regolamento sull’IA è un’iniziativa che ha il potenziale di promuovere lo sviluppo e l’adozione, da parte di attori sia pubblici che privati, di un’IA sicura e affidabile in tutto il mercato unico dell’UE. L’idea principale è quella di regolamentare l’IA sulla base della capacità di quest’ultima di causare danni alla società seguendo un approccio “basato sul rischio”: tanto maggiore è il rischio, quanto più rigorose sono le regole.
Nel gennaio 2024 la Commissione Europea ha lanciato il pacchetto sull’innovazione in materia di IA per sostenere le start-up e le pmi nell’intelligenza, che comprende diverse misure per sostenere le start-up e le pmi europee nello sviluppo di un’IA affidabile che rispetti i valori e le norme dell’UE. Inoltre a febbraio, è stato istituito l’Ufficio europeo per l’IA, che sarà il centro di competenza per l’IA in tutta l’UE. Svolgerà un ruolo fondamentale nell’attuazione dell’AI Act, in particolare per quanto riguarda l’IA per scopi generali, promuoverà lo sviluppo e l’utilizzo di IA affidabili e la cooperazione internazionale.
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