Si sa qual è il suo patrimonio (1,4 miliardi di dollari) e come lo ha accumulato (creando e poi vendendo HeyDude, un’azienda di scarpe). Per il resto, per raccontare la storia di Alessandro Rosano, uno dei dieci nuovi miliardari italiani del 2024, la 60esima persona più ricca d’Italia, bisogna accontentarsi di informazioni sparse.
Rosano è uno dei 71 miliardari del mondo (su 2.781) di cui Forbes non è riuscita a definire l’età. Si sa che dovrebbe avere circa 55 anni e che prima di HeyDude ha creato altre aziende meno fortunate. È cresciuto in Toscana, vive a Hong Kong e deve il suo patrimonio agli Stati Uniti.
La storia di Alessandro Rosano
Rosano ha iniziato a disegnare scarpe a 18 anni e per un periodo ha guidato un distributore di scarpe chiamato Fratelli Diversi. Poi ha tentato con un’azienda di orologi di legno, WeWood, e con una di zoccoli in legno con molle nei tacchi, Baldo.
Anche se Rosano viene dalla regione di Gucci e di Ferragamo, la sua fortuna non ha niente a che vedere con la tradizione del lusso e della manifattura di alta qualità. HeyDude, fondata nel 2008, è diventata famosa per mocassini comodi, poco costosi, che la giornalista Amy Feldman ha definito “così brutti da essere carini”.
La nascita di HeyDude
La sorella di Rosano, Elena De Martini, ha raccontato alla rivista Fotoshoe che il fratello, di ritorno da un viaggio in Cina, si rese conto che non esisteva una scarpa comoda come una pantofola. “Decise perciò di disegnarne una, concentrandosi su ciò che per lui è importante: attenzione ai dettagli, ricerca di soluzioni non convenzionali, rispetto per l’ambiente e impegno per garantire il massimo comfort”, ha detto.
Le scarpe erano disegnate in Italia, ma realizzate in Cina. Rosano scelse il nome HeyDude per evocare uno stile rilassato, tipicamente californiano. ‘Hey dude’ significa ‘Hey amico’, e The Dude è il protagonista del Grande Lebowski dei fratelli Coen (‘Drugo’ in italiano).
Il successo
HeyDude è sbarcata per caso in alcune grandi catene americane. Nel 2012 il direttore del punto vendita Brown’s di Muskogee, nell’Oklahoma, vide alcune scarpe HeyDude a una fiera a Las Vegas e decise di venderle nel suo negozio. Poi The Buckle, una catena con sede nel Nebraska, imitò Brown’s.
Il successo di massa è arrivato con la pandemia. Nel 2020, quando i lockdown hanno spinto le persone a indossare abiti e scarpe comode, il fatturato di HeyDude è arrivato a 191 milioni di dollari, contro i 20 del 2018. Brown’s faticava a soddisfare la domanda, su Facebook nascevano gruppi in cui comprare, vendere e scambiare scarpe HeyDude. Nel 2021 le entrate sono salite a 581 milioni, con un utile netto di 175. Tutto con poco marketing, grazie al passaparola.
La vendita a Crocs
“Se presentassimo la strategia di HeyDude a un gruppo di dirigenti d’azienda, direbbero che non c’è alcuna possibilità di successo”, ha dichiarato Andrew Rees, amministratore delegato di Crocs, che alla fine del 2021 ha comprato l’azienda per 2,5 miliardi di dollari. “Alessandro Rosano ha detto di avere modellato gran parte della sua società su Crocs”, ha detto ancora Rees. “Aveva studiato il marchio, aveva assimilato le nostre strategie e le aveva applicate”.
L’unione sembrava naturale: sia HeyDude che Crocs, in definitiva, fanno scarpe più comode che belle e non troppo costose. L’analista di Wedbush Tom Nikic, però, ha raccontato a Forbes che l’operazione ha rappresentato “uno choc per il sistema”. HeyDude vendeva soprattutto nel Midwest, gli stati medio-occidentali degli Stati Uniti. La maggior parte degli analisti e degli investitori vive sulle coste. “Chi viveva nella bolla di New York e Wall Street non si è reso conto di che cosa stesse succedendo”, ha detto Nikic.
Altre aziende di scarpe comode hanno avuto un successo improvviso durante il Covid, ma non hanno retto alla fine della pandemia. Allbirds, una società di San Francisco, si è quotata in Borsa nel novembre del 2021, con una capitalizzazione di mercato di 4,1 miliardi di dollari. Oggi vale circa 100 milioni. HeyDude, invece, è cresciuta ancora e ha ricavi vicini al miliardo, sempre riconducibili in gran parte al mercato statunitense.
Rosano è consulente strategico del marchio alle dipendenze di Crocs. Ha creato un family office per investire e dedicarsi alla beneficenza.
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