Per chi è insaziabile di prestazioni, è in arrivo la nuova Land Rover Defender Octa, ancora più potente. La base di partenza è già elevatissima: a listino esiste già la V8 da 525 CV. Ma questa, la Octa, per il momento prototipo (debutterà nei prossimi mesi) le è superiore. Perché quel nome? Indica il taglio a ottaedro del diamante, riportato sulla carrozzeria con un badge speciale: utilizzati un disco di titanio e un diamante nero lucido. Così il lusso sposa la possanza del veicolo britannico. Col diamante, ci tiene a evidenziare l’azienda, che è “la sostanza naturale più dura sulla Terra e altamente preziosa per la sua rarità”.
Davvero sofisticata la tecnologia di cui la Defender Octa è dotata, specie in riferimento alle sospensioni 6D Dynamics. Sfruttando il collegamento idraulico tra gli elementi, controlla rollio e beccheggio con precisione scientifica. Si massimizzano la corsa e l’articolazione delle ruote indipendenti sui terreni più impegnativi in off-road. Il mezzo diviene facile da guidare perfino per i neofiti della patente, restando attaccato all’asfalto. La Land Rover ha torchiato a dovere la vettura su fuoristrada estremi, dal Nürburgring ai ghiacci della Svezia, passando per il deserto di Dubai e le rocce del Moab, con temperature e condizioni di ogni genere.
Se l’icona Defender affronta l’impossibile (‘Embrace the impossible’) ed è progettata per essere desiderabile e resistente, questo eroe moderno si trasforma in un veicolo ancora più emozionante. Il cuore pulsante della protagonista high-performance dell’all-terrain si chiama V8 Twin biturbo mild hybrid. Tutte da valutare le conseguenze lato propulsori: il 5.0 litri con compressore volumetrico Land Rover e Jaguar potrebbe anche essere sul viale del tramonto, col 4.4 litri di origine Bmw da 635 CV e 750 Nm in fase di decollo. D’altronde, questo già spinge la Range Rover Sport SV, con soddisfazione totale dei conducenti.
È presumibile che la Defender Octa vada a stuzzicare i desideri dei clienti specie negli Stati Uniti e in Medio Oriente, più che nel Vecchio Continente. Il tutto rientra nella strategia ‘Reimagine’ di Jaguar Land Rover, una vision sostenibile del modern luxury attraverso il design.
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