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Strategia

Cos’è il chief of staff e perché sta diventando sempre più importante anche in Italia

Ha fatto la sua apparizione ufficiale in politica nel 1953 con l’istituzione del chief of staff della Casa Bianca, introdotto da Dwight David Eisenhower, all’epoca presidente degli Stati Uniti. Ma il ruolo di chief of staff (cos) era già presente nella gerarchia militare americana, indicava il consigliere principale del comandante per la pianificazione e il coordinamento delle operazioni.

La figura del chief of staff in azienda

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Stefania Pizzuto

Oggi, nella sua declinazione aziendale, è una figura di supporto al ceo e ad altre posizioni manageriali c-level. La figura è molto diffusa negli Stati Uniti, che rappresentano il 66% del mercato globale: secondo Prime CoS Research, il 75% delle aziende statunitensi con più di mille dipendenti e il 90% delle prime venti aziende statunitensi per capitalizzazione hanno un cos. Tuttavia la richiesta sta aumentando in tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente, Regno Unito ed Europa.

In Francia, ad esempio, ci sono circa 800 chief of staff in carica, principalmente in aziende della tecnologia, della finanza, delle assicurazioni e dell’industria. Lo ha sottolineato lo studio di Roland Berger e dell’istituto Coiseul, dal titolo Chief of Staff: la nuova chiave di volta delle aziende. Il mestiere è percepito dal 90% degli intervistati come una spinta alla propria carriera. Per i profili senior, invece, è l’obiettivo finale della carriera, dal momento che permette di essere “nella cabina di pilotaggio, senza dover assumere tutte le responsabilità di un ceo”, ha detto Stéphanie Cau, prima chief of staff in Renault e oggi chief communication officer.

I chief of staff intervistati definiscono la professione come esigente e formativa, in cui la padronanza delle hard skills è fondamentale. Tuttavia, raggiunto uno stato in cui l’azienda è più matura, il successo si basa al 100% sulle soft skills. L’85% degli intervistati ha citato le capacità di adattamento e di anticipare i problemi come le qualità principali per fare un buon lavoro.

L’iniziativa di Deloitte

Deloitte, che ha introdotto il ruolo in azienda da più di 10 anni a livello internazionale e da 5 in Italia, mette a disposizione dei propri clienti un’offerta di servizi in ambito chief of staff coordinata da Stefania Pizzuto, partner human capital di Deloitte. L’obiettivo è da un lato favorire la diffusione di un ruolo non ancora pienamente riconosciuto in Italia, dall’altro offrire più strumenti per migliorare le performance delle aziende clienti.

L’iniziativa è basata sul supporto ai clienti nell’avviamento di un proprio chief of staff office. La metodologia proposta da Deloitte si basa su quattro dimensioni. Il primo step è l’analisi dei fabbisogni e la progettazione dei profili di chief of staff ideali. Poi c’è la ricerca delle figure professionali più adatte per ricoprire ll ruolo.

Individuati i candidati ideali, inizia la fase di set-up dell’ufficio al fine di espandere il potenziale dei chief of staff e le ricadute positive all’interno dell’organizzazione. Infine c’è la fase di training e mentoring, in cui viene offerto supporto ai chief of staff dell’azienda, attraverso formazione specifica e personalizzata e percorsi di affiancamento per accrescere le performance e la motivazione. Deloitte offre anche un servizio, che mette a disposizione dell’azienda risorse competenti per avviare da subito l’ufficio dedicato ai chief of staff.

Favorire connessioni

Nei prossimi mesi, inoltre, Deloitte intende lanciare un club di chief of staff italiani: una community per promuovere connessioni tra chief of staff provenienti da settori diversi in rappresentanza della business community nazionale. Con questa finalità ha attivato una partnership con la Global Chief of Staff Association (NYC), principale associazione di categoria che riunisce più di 12mila chief of staff nel mondo e che ha partnership accademiche anche con Harvard e Oxford. L’obiettivo della partnership sarà espandere la community italiana e trasformarla in un club internazionale.

Deloitte inoltre vuole promuovere la conoscenza e lo sviluppo del ruolo sul mercato italiano e infatti a fine anno presenterà una ricerca sullo scenario e le potenzialità del ruolo dei chief of staff in Italia. Secondo alcuni dati preliminari di Deloitte, l’adoption rate italiano (30%) è molto distante da quello degli Stati Uniti (90%) e della media europea (70%). Tuttavia, è emerso anche che il ruolo in Italia è in piena espansione e ha anche un grande potenziale di crescita negli anni a venire.

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