un razzo prende il volo
Innovation

Il futuro del computing varrà 500 miliardi nel 2030. Ecco le 7 startup italiane più promettenti

Il future computing, ossia l’insieme delle innovazioni e tecnologie hardware, software e delle applicazioni abilitate dal calcolo (in sintesi dall’intelligenza artificiale al quantum computing) potrebbe raggiungere, su scala globale, i 500 miliardi di euro di investimenti, privati governativi e di venture capital entro il 2030.

È questo uno dati più importanti emersi durante Deepscover the future of computing, la tavola rotonda organizzata durante la MIND Innovation Week da Obloo Ventures, operatore di venture capital specializzato nel deep tech, e con diversi investimenti all’attivo nel settore delle scienze computazionali, per approfondire le innovazioni tecnologiche nell’ambito del future of computing, le applicazioni industriali e l’ecosistema delle start-up che operano nel settore.

Future computing: lo scenario e le opportunità per l’Italia

Partendo dal presupposto che l’insieme delle innovazioni appartenenti al future of computing trovano applicazione in molti ambiti, dal contrasto al cambiamento climatico alla sanità, dal monitoraggio delle infrastrutture critiche alle nuove frontiere dell’aerospazio, il suo crescente valore di mercato può rappresentare un’opportunità unica per le economie dei vari paesi. In questa direzione, l’Europa si sta posizionando come un polo di eccellenza nelle scienze computazionali.

Non è un caso se è prima a livello globale per numero di laureati nelle materie quantistiche: con 135.511 studenti che nel 2020 hanno terminato gli studi, i 27 Paesi dell’Ue hanno superato l’India (dove si sono laureati in 82.110), Cina (57.693) e USA (45.087). Le pubblicazioni scientifiche nel campo dell’informatica nel 2022 sono state in Ue 150.619, dato secondo solo a quello cinese (182.843).

In questa classifica l’Italia è settima a livello globale e in Europa è superata solo da Germania (27.133) e Regno Unito (25.805). Anche per quanto riguarda le infrastrutture computazionali, l’Europa primeggia con 48,8 milioni di core Hpc (contro i 40,1 di Usa, i 22,6 cinesi e gli 11,4 del Giappone); di queste 4,4 milioni sono in Italia, che si posiziona al quarto posto a livello mondiale. 

“Il valore degli investimenti attesi dà una misura tangibile dell’impatto che il future of computing avrà nei prossimi anni. Il maggiore impatto si avrà nelle applicazioni industriali: Il climate tech, l’industrial manufacturing, la cybersecurity, l’aerospace e l’industria farmaceutica, sono solo alcuni dei settori che verranno stravolti dai risultati provenienti dalla ricerca nelle scienze computazionali”, dichiara Misal G. Memeo, partner di Obloo Ventures.

“In Italia ci sono molte delle condizioni necessarie per cogliere questa opportunità, dal capitale umano altamente qualificato alla qualità della produzione scientifica, fino alla dotazione tecnologica e infrastrutturale, ma per esprimere questo potenziale è necessario promuovere e sviluppare ulteriormente l’ecosistema di venture capital e il trasferimento tecnologico”, aggiunge Memeo.

I numeri degli investimenti 

Gli operatori di venture capital stanno investendo fortemente sull’intelligenza artificiale (46 miliardi di euro), seguito dal quantum computing, dove si registrano circa 1,2 miliardi di euro investiti, con ulteriori 40 miliardi di euro di finanziamenti globali governativi nei prossimi dieci anni. In Europa sia gli investitori privati che quelli istituzionali sono molto attivi: nel 2024, tra fondi privati e pubblici, sono stati stanziati 200 miliardi per l’AI e 134 dal budget del Piano di Ripresa e Resilienza per il digitale.

Le tecnologie 

Tra le tecnologie più promettenti in ambito computing ci sono l’edge computing, computer quantistici e ottici, e la conservazione dei dati grazie a molecole di Dna. Per quanto riguarda il  software, XAI (AI spiegabile, ovvero l’insieme di processi e metodi che consentono agli utenti umani di comprendere i risultati generati mediante algoritmi di machine learning), DevOps (Development + Operations: metodologia di sviluppo del software che punta all’integrazione tra sviluppatori e addetti alle IT operations per lo sviluppo rapido ed efficiente di prodotti e servizi), modelli fondativi di AI e machine learning e cybersicurezza sono gli ambiti di ricerca più attraenti nel contesto del future of computing. 

Le applicazioni industriali sono molteplici e vanno dal settore automobilistico (perfezionamento della guida autonoma e ottimizzazione delle batterie) ai servizi finanziari (ottimizzazione del rischio servizi personalizzati) fino alla scoperta di nuovi farmaci. In Italia ci sono già diverse start-up che propongono soluzioni innovative in questi ambiti basate su intelligenza artificiale e altre tecnologie computazionali.

“Da più di 15 anni”, dice Nicola Redi, managing partner di Obloo Ventures, “il team di Obloo Ventures investe nel deep tech e direttamente nei proof of concept con gruppi di ricerca. Guardando al portafoglio di start-up che abbiamo creato, quasi la metà è stato ed è composto da imprese relative al future of computing. Per questo stiamo costruendo un ecosistema di innovazione per questo settore strategico, mettendo a disposizione delle start-up non solo capitali, ma tutti gli elementi necessari per la loro nascita e sviluppo, a cominciare dalle infrastrutture e da partner industriali”.

Le startup più promettenti

  1. Aindo (2018), fondatori e ruolo: Daniele Panfilo, ceo, Sebastiano Saccani, head of research and development, Borut Svara, cto
  2. Sibylla Biotech (2017). fondatori e ruolo: Lidia Pieri, ceo, Giovanni Spagnolli, cto, Emiliano Biasini, consigliere, Pietro Faccioli, advisor, Maria Letizia Barreca, advisor, Graziano Lolli, advisor
  3. Mespac (2022), fondatori e ruolo: Andrea Gulisano, ceo, Giuseppe Giorgi, cto, Giulia Cervelli, esperta di modelli meteomarini, Edoardo Pasta, esperto in processamento dati e intelligenza artificiale, Giuliana Mattiazzo, advisor sul trasferimento tecnologico
  4. Titan4 (2017), fondatori e ruolo: Giovanni Quacquarelli, ceo, Francesco Cruciani, cto, Stefano Cruciani, advisor
  5. Focoos AI (2022), fondatori e ruolo: Antonio Tavera, ceo, Fabio Cermelli, cto, Giuseppe Averta, cro, Carlo Masone, cpo, Barbara Caputo, chairman
  6. QuantaBrain (2023), fondatori e ruolo: Elisa Ferrari, ceo, Pietro Carra, cto, H. Teichmann, D. Bacciu, A. Cellerino, A.Retico, advisors
  7. Qbrain (2022), fondatori e ruolo: Paolo Arletti, ceo, Marco Maronese, cto, Lorenzo Moro, head of AI, Enrico Prati, Olivia Nicoletti,  advisors

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