Wall Street risponde positivamente al ritiro dalla corsa alle presidenziali di novembre di Joe Biden. Dimostrazione evidente che la decisione presa dall’attuale presidente americano – e il contestuale (ma non ancora ufficiale) passaggio di testimone alla sua vice Kamala Harris – è stata più una conferma che una sorpresa per gli investitori.
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Il ritiro di Joe Biden e la risposta di Wall Street
A poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, i tre principali di Wall Street stanno facendo registrare delle performance pressoché invariate, in particolar modo il Dow Jones (che dopo un’apertura al rialzo) sta cedendo lo 0,13%. Positive, almeno per il momento, la seduta del Nasdaq e del S&P500 che stanno guadagnando rispettivamente l’1,10 e lo 0,90 per cento. Sostanzialmente invariato anche il rapporto euro/dollaro che vira intorno alla quota di 1,08. Anche le quotazioni del Bitcoin sono rimaste relativamente stabili dopo l’annuncio di Biden, superando brevemente i 68.000 dollari prima di scendere a circa 67.400 dollari.
“L’impatto sui mercati della decisione di Biden di ritirarsi è stato davvero minimo sia perché gli investitori scontavano questo scenario sia per il fatto che le probabilità di vittoria di Donald Trump non sono al momento diminuite (secondo molti potrebbero aumentare nel breve visto l’incertezza all’interno del partito democratico)”, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. “Crediamo che una valutazione più accurata sugli effetti sui mercati possa essere effettuata solamente dopo la conoscenza del ticket completo dei democratici per la corsa alle presidenziali”, ha aggiunto.
Peraltro, proprio sul dollaro la visione di Diodovich è abbastanza chiara e non riguarda il passo indietro di Joe Biden. “Nel mese di luglio la valuta statunitense ha perso notevolmente terreno contro le principali divise internazionali sulla scia del cambio di attese degli investitori sulle prossime mosse della Federal Reserve. Al momento il mercato sconta con probabilità superiori al 95% (CME FedWatch Tool) che la Fed possa decidere di tagliare il costo del denaro di 25 punti base nella riunione del FOMC del 18 settembre”.
Dall’Europa all’Oriente
Anche i principali indici europei hanno risposto positivamente alla notizia del ritiro di Biden, con guadagni diffusi intorno all’1 per cento: Ftse Mib +1,12%, Dax +1,28%, Cac 40 +1,14%, Eurostoxx +1,41%, Ibex 35 +0,60% e Ftse 100 +0,53%.
Seduta contrastata invece guardando all’area Asia-Pacifico. Il giapponese Nikkei ha chiuso in calo dell’1,16%, il Kospi della Corea del Sud che ha perso l’1,14%, l’ASX 200 australiano in calo dello 0,5%, così come l’indice Shanghai Composite (-0,61%). In questo caso, ha giocato anche la decisione della banca centrale cinese di tagliare i tassi di interesse. Positiva invece la reazione dell’indice Hang Seng di Hong Kong che ha chiuso in rialzo dell’1,25%.
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