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Integrità, attenzione al cliente e passione: così Leo Pharma migliora la qualità della vita delle persone con malattie della pelle

Articolo tratto dal numero di luglio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le malattie della pelle sono tra le più diffuse e figurano tra le dieci principali cause di disabilità a livello globale. La lotta a queste patologie è costosa e urgente. Tra le società più attive in questo campo c’è Leo Pharma, azienda farmaceutica indipendente fondata nel 1908 con sede a Ballerup, in Danimarca.

L’impegno di Leo Pharma

L’anno scorso più di 95 milioni di persone nel mondo hanno usato trattamenti Leo Pharma per patologie come psoriasi, dermatite atopica ed eczema: condizioni che causano gravi problemi fisici e disagio sociale. “Leo Pharma è specializzata nella dermatologia medica”, dice Paolo Pozzolini, general manager di Leo Pharma Italia.

“Nel nostro core business non c‘è la dermatologia cosmetica, ma malattie serie che sono una delle sfide più importanti per la nostra società. Oggi alcune patologie non hanno soluzioni terapeutiche sufficienti. Questo ha un impatto non solo sulla pelle, ma anche a livello psicologico, con forti limitazioni nel quotidiano”.

Il gruppo dichiara di volere migliorare la qualità della vita delle persone con malattie della pelle, seguendo una strategia radicata in valori come l’integrità, l’attenzione al cliente, la passione e l’innovazione. Gli investimenti in ricerca a livello globale permettono di scoprire e sviluppare trattamenti per patologie con un elevato bisogno medico insoddisfatto.

Gli investimenti di Leo Pharma in Italia

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Si calcola che, nel periodo 2020-2023, il gruppo abbia investito in Italia 2,5 milioni di euro in ricerca e sviluppo, studi clinici Leo Sponsored e sostegno di studi non interventistici. “A livello globale investiamo in ricerca per portare proposte innovative sul mercato, ma anche per acquisire molecole per soddisfare un bisogno che non è stato ancora soddisfatto in maniera compiuta”, continua Pozzolini.

“Vogliamo affrontare in maniera seria le patologie rare. La nostra attività si concentra su malattie con numerosi casi, ma anche su quelle più rare, con meno pazienti, ma bisogni elevati”. In questa direzione, il gruppo ha acquisito di recente la molecola Tmb-001 di Timber Pharmaceuticals, che mostra un potenziale promettente nell’aiutare i pazienti affetti da una rara malattia debilitante, l’ittiosi congenita, per la quale al momento non sono disponibili opzioni terapeutiche approvate.

L’impegno a favore dell’ambiente

L’innovazione si accompagna alla tutela dell’ambiente. A livello globale, grazie all’energia rinnovabile, il gruppo ha ridotto le emissioni dirette e indirette di CO2 del 39,2% e punta a ridurle del 50% entro il 2030.

Non solo: di recente ha rinnovato lo stabilimento di Segrate (Milano), introducendo macchinari all’avanguardia per migliorare i risultati in termini di produttività e di sostenibilità, con la riduzione del consumo di acqua del 50%. “Un obiettivo chiave del nostro impegno per la sostenibilità nel 2023 è stato preparare la rendicontazione ai sensi della prossima direttiva Ue sul reporting di sostenibilità aziendale (csrd)”, dice Pozzolini.

Dalla parità di genere ai giovani

Innovazione, sostenibilità, ma anche parità di genere. ‘Curiosity Beyond’ è il manifesto scelto da Leo Pharma per la diversità e l’inclusione, lanciato internamente per incoraggiare i dipendenti ad abbracciare le differenze e valorizzarle.

“A livello globale abbiamo raggiunto una rappresentanza femminile del 50% a livello di quadri e del 41% a livello senior. Nel nostro management team abbiamo tre donne e tre uomini. Nella nostra affiliata, il 58% dei dipendenti è donna. La strada è quella giusta per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2025: una rappresentanza femminile manageriale almeno del 45%. Inoltre, nel gruppo c’è una cultura dell’inclusione molto forte. La diversità culturale è una ricchezza fondamentale, perché permette di guardare un tema da diverse angolazioni”.

A livello globale, le persone di Leo Pharma provengono da 76 paesi. Una ricchezza culturale che favorisce una connessione con i bisogni dei pazienti, a prescindere dal luogo di nascita, e una risposta a ogni esigenza non soddisfatta.

Senza trascurare i giovani, al centro di un progetto formativo che punta a valorizzarne le competenze, integrandole con quelle dei dipendenti più esperti, per un arricchimento reciproco. “Puntiamo molto sui giovani: si parte con un primo stage, con cui la persona viene inclusa nell’operatività. C’è un progetto formativo su ognuno e i più interessati alla fine rimangono in azienda. La cosa più bella è mettere insieme giovani con determinate competenze e over 50: i profili culturali si integrano e si arricchiscono a vicenda”.

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