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Petralia-Eurosets
Healthcare

Eurosets: l’azienda che salva vite umane grazie a dispositivi ad alta tecnologia

Articolo tratto dal numero di luglio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Eurosets è un’azienda del settore biomedicale che produce, tra gli altri, Colibrì, il dispositivo per supporto vitale extracorporeo più piccolo sul mercato. Un brand con filiali in cinque paesi e 400 dipendenti. Antonio Petralia, l’amministratore delegato, fa luce sui passi più significativi e le prossime sfide per l’impresa.

Riavvolgendo il nastro, com’è nata Eurosets?

Eurosets da oltre 30 anni sviluppa, produce e commercializza dispositivi innovativi. Nel 2007 siamo entrati nel segmento cardiopolmonare, con il primo dispositivo ossigenante monouso per la circolazione extracorporea nella chirurgia a cuore aperto. Nel 2019 abbiamo lanciato sul mercato EcmoLife, un’apparecchiatura portatile in grado di sostituire le funzioni di cuore e polmone, e dopo nemmeno due anni è stata la volta del Colibrì, il sistema salvavita più leggero al mondo. Oggi Eurosets è presente a livello globale con filiali in cinque paesi, impiega 400 dipendenti e ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 65 milioni di euro.

Che cos’è Colibrì? E perché la sua introduzione è così importante?

È il più piccolo dispositivo per supporto vitale extracorporeo disponibile sul mercato. Grazie a una pompa centrifuga a levitazione magnetica, frutto dell’ingegno di tecnici italiani, è in grado di sostituire la funzione di cuore o polmoni nei pazienti con grave insufficienza cardiaca acuta, nei casi di arresto cardiaco senza ripresa spontanea, oppure nelle polmoniti ingravescenti, che non trovano giovamento con i ventilatori polmonari. Grazie al peso e alle dimensioni ridotte, può essere trasportato e usato in scenari di soccorso estremi: un vero dispositivo salvavita.

Su quali pazienti può essere utilizzato questo dispositivo e con quali vantaggi rispetto al passato?

EcmoLife e Colibrì hanno permesso di salvare numerose vite, talvolta consentendo a pazienti con gravi malformazioni cardiache o infezioni virali come la bronchiolite di rimanere in assistenza per diverse settimane, in attesa di trapianto o di un recupero funzionale. I casi più numerosi riguardano pazienti che arrivano in terapia intensiva con infarti importanti che evolvono in shock cardiaco, in cui il cuore va temporaneamente assistito.

Quali sono i vostri progetti principali per il prossimo futuro?

Investiamo costantemente per sviluppare nuovi dispositivi sempre più performanti, che rispondano meglio alle esigenze dei pazienti. Allo stato attuale abbiamo diversi progetti in fase di sviluppo in ambiti come la terapia intensiva, la rianimazione e il settore dell’emergenza/urgenza. Non solo in ambito ospedaliero, ma anche sul territorio, per rendere agevole lo spostamento degli operatori sanitari, adeguatamente equipaggiati, là dove si trova il paziente o la persona da salvare.

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