Articolo apparso sul numero di ottobre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Zaccanti distribuisce da anni sul mercato italiano strumenti e apparecchiature elettromedicali dei brand più importanti. Quest’anno la società, che ha la sede a Bologna, festeggia i 70 anni dalla nascita. Per l’occasione abbiamo chiesto al suo ceo, Salvatore Bocchetti, di raccontarci la storia dell’azienda e dirci quali sono i suoi prossimi obiettivi.
Quali sono le origini di Zaccanti?
Tutto è partito, nel 1954, dalla passione per la medicina e le nuove tecnologie di Silvio Franco Zaccanti, che fondò l’azienda e diede inizio a una storia fatta di passione per la ricerca e l’innovazione. L’idea di Silvio era ricercare e individuare strumenti, apparecchi e soluzioni per migliorare la performance del Servizio sanitario nazionale, a tutela della salute del paziente. Questo obiettivo verrà perseguito anche da Carlo Zaccanti, figlio di Silvio, alla guida dell’azienda dal 1970 al 2007. Carlo è stato un imprenditore visionario, impegnato nella ricerca di strumentazioni in grado di ridurre l’invasività degli interventi tradizionali. È stato un precursore in Italia della chirurgia minivansiva e laparoscopica. Con lui è nata l’idea del primo ospedale per la conservazione di cellule staminali, che purtroppo non riuscì a vedere realizzato a causa della sua improvvisa e tragica scomparsa. Io rappresento, quindi, la terza generazione alla guida della Zaccanti, di cui sono ceo dal 2009. In questi anni la società ha subito un rinnovamento profondo, pur salvaguardando i principi che hanno sempre ispirato la sua attività. La Zaccanti coniuga storia e innovazione. Siamo un’azienda locale radicata sul territorio che mi piace definire una piccola multinazionale, per la struttura e l’organizzazione messa a punto soprattutto negli ultimi anni.
Che cosa vede quando guarda al settore in cui opera la società? Che cosa è servito per conquistarne il vertice?
Evoluzione, ricerca, passione. Quello dell’elettromedicale è un settore in continua evoluzione. La tecnologia corre veloce e per questo la Zaccanti ha sempre riservato la massima attenzione alla ricerca di strumenti e apparecchiature elettromedicali di ultima generazione, per garantire una sanità antropocentrica, in cui al centro stanno l’operatore della sanità e il paziente. La passione per la ricerca è rimasta invariata nei 70 anni della nostra storia. E proprio la passione, il know how e le sinergie costruite in tanti anni di lavoro ci hanno consentito di crescere e migliorarci, fino a essere da anni leader nel settore.
Che cosa la rende più orgoglioso tra i traguardi raggiunti dall’azienda?
I risultati di continua crescita della Zaccanti non sono certo scontati. Abbiamo anche vissuto momenti di difficoltà, per esempio quello legato alla spendig review tra il 2011 e il 2012. Grazie alla dedizione al lavoro e all’attaccamento all’azienda di tutti i dipendenti e i collaboratori, però, siamo riusciti a superare i momenti difficili e a crescere triplicando il fatturato. Per noi sono fondamentali le persone.
Quali obiettivi si dà Zaccanti per i prossimi anni?
Mantenere una costante attenzione a tutte le evoluzioni del settore, grazie anche alla partnership funzionale con le migliori aziende e i migliori professionisti. Lavorare per assicurare un’importante crescita, affinchè la Zaccanti abbia sempre un posizionamento cardine sul mercato, che le permetta l’immissione della tecnologia più innovativa, a salvaguardia della salute del paziente. Festeggiamo i 70 anni di storia con un’importantissima novità: a maggio abbiamo lanciato, ricevendo subito grande riscontro, il progetto Téleion, che nasce dal desiderio di creare un prodotto unico nel suo genere, espressione delle migliori qualità e tecnologie sul mercato, applicate alle sale operatorie chiavi in mano. Grazie alla nostra esperienza ci proponiamo oggi come primo player sul mercato ad avere un prodotto chiavi in mano, con un know how e un installato di apparecchiature costruiti in tanti anni di esperienza.
Che cosa c’è nel futuro prossimo del settore healthcare in Italia?
La sanità pubblica vive un momento di grandi criticità. Il sistema sanitario nazionale appare sempre più a rischio. La pandemia ha modificato le aspettative dei cittadini, richiedendo un sistema più efficiente e accessibile. In questo contesto, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) offre un’opportunità unica per riformare il settore, promuovendo l’innovazione e la digitalizzazione per trasformare l’ecosistema attraverso gli investimenti. Infine, un tema che mi sta molto a cuore: il payback, che rischia di avere un grave impatto sulle imprese, sui lavoratori e sull’esercizio dei diritto alla salute di tutti i cittadini. È necessario trovare una soluzione alle conseguenze che l’applicazione della misura oggetto della recente sentenza della Corte costituzionale, secondo cui il payback sarebbe un fondo sociale che costituisce un contributo di solidarietà, potrebbe avere sul sistema. È indispensabile invertire velocemente la rotta, attraverso l’intervento tempestivo delle istituzioni, con un piano di azioni concrete. In qualità di membro del consiglio di presidenza elettromedicale di Confindustria dispositivi medici, lavorerò per modificare il sistema.
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