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L’Italia è tra i primi paesi europei nell’adozione dell’intelligenza artificiale

Cresce l’ottimismo dei lavoratori verso le nuove tecnologie. Tre quarti degli italiani (76%) afferma di avere un’esperienza diretta con l’intelligenza artificiale, che viene adottata prevalentemente nella vita privata (43%) e nel contesto lavorativo (12%), mentre il 20% la impiega in entrambi gli ambiti. L’Italia è tra i primi tre paesi per l’adozione dell’intelligenza artificiale, preceduta solo da Spagna (84%) e Svizzera (82%).

Sono questi alcuni dei risultati che emergono dalla prima edizione dello studio Ey Italy AI Barometer realizzato da Ey, che ha coinvolto oltre 4.700 manager di nove paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, per indagare aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business.

“L’intelligenza artificiale si sta affermando come una delle principali priorità e l’Italia è tra i primi tre paesi che l’hanno adottata (77%), preceduta solo da Spagna (84%) e Svizzera (82%)”, dice Giuseppe Santonato, AI transformation leader di Ey Italia.

“Investire oggi nell’intelligenza artificiale permette alle aziende di posizionarsi come leader in un contesto di mercato in costante evoluzione e sempre più competitivo. Un’azienda su tre, infatti, si prepara a investire sulle sue potenzialità per il prossimo anno e i settori che prevediamo saranno al fronte di questo movimento includono i servizi finanziari, il settore immobiliare e il retail e consumer products”.

L’importanza della formazione

Dall’analisi emerge come l’Italia sia avanti nell’implementazione dell’IA nei contesti lavorativi rispetto alla media europea (19%). Quasi un quarto dei rispondenti (24%) afferma che l’IA sta già influenzando il suo lavoro, mentre il 46% prevede un incremento nei prossimi tre anni dell’impatto delle sue applicazioni nel business.

Inoltre, il 24% dei rispondenti ritiene che l’intelligenza artificiale possa sostituire parti delle mansioni su larga scala e il 76% si aspetta che questa porti a una riduzione del numero di dipendenti man mano che il suo utilizzo si consolida.

Il tema della formazione si conferma cruciale in questo campo e si evidenzia come le imprese possano fare di più per sostenere i propri lavoratori nell’adozione dell’IA. Se il 16% dei rispondenti si ritiene soddisfatto della formazione che riceve sul posto di lavoro, il 37% pensa che la propria azienda dovrebbe fornire più corsi di aggiornamento, mentre il 32% ritiene di non avere abbastanza aiuto in questo senso.

Per queste ragioni, oltre la metà degli intervistati (55%) decide di dedicarsi all’autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%) – il 13% ricorre a entrambi – prediligendo per la maggior parte formazione dal vivo e workshop e corsi online.

Quali settori sono più avanti nell’adozione dell’IA

Le trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che stanno pervadendo sempre più il business delle imprese non vengono viste in modo negativo dalla maggior parte dei rispondenti: il 52% di loro, infatti, ritiene che la propria azienda abbia sufficienti conoscenze per implementare l’IA nel modo corretto.

Un trend che si evidenzia in particolare nel settore energetico, dei servizi finanziari e nei media e telecomunicazioni, mentre il 67% dei rispondenti appartenenti al settore pubblico pensa di non avere abbastanza conoscenze.

Nonostante le numerose sfide, i benefici dell’adozione dell’IA sono già evidenti, soprattutto in termini di risparmi sui costi: in Italia, più della metà dei manager (58%) afferma che l’uso dell’IA ha permesso di risparmiare sui costi, aumentare i profitti o entrambi. Il 16%, al contrario, non ha riscontrato risparmi.

Queste tecnologie in Italia impattano il 69% di coloro che hanno ruoli manageriali, di più di chi ha un ruolo non manageriale (49%). Attualmente, secondo gli intervistati, in Italia l’intelligenza artificiale viene adottata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.

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