Articolo tratto dal numero di settembre 2024 di Forbes Small Giants. Abbonati!
di Mirko Crocoli e Giulia Piscina
Il progetto di Sophia Loren e dell’imprenditore Luciano Cimmino di aprire una catena di ristoranti è già stato avviato in Italia: Milano, Firenze, Roma (Aeroporto di Fiumicino), Bari, Baia Sardinia. Ma è stato aperto anche il primo ristorante all’estero, a Hong Kong, e nei prossimi mesi sono previste cinque nuove aperture in Giappone, a partire da Tokyo.
Un successo che è frutto di una partnership tra Luciano e Sophia, particolarmente attenta a tre fattori che rappresentano il fulcro Sophia Loren, pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, con il marito Carlo Ponti. L’attrice ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui due premi Oscar, cinque Golden Globe, un Leone d’oro e un Grammy Award. Inoltre è stata onorata da una stella sulla Hollywood Walk of Fame. dell’italianità nel mondo: talento, professionalità e tradizione.
Tra queste ultime, c’è anche l’atavico amore per la gastronomia napoletana. “Nella mia vita ho avuto tante passioni, una di queste è senza dubbio il cibo”, si legge sul sito ufficiale dei Sophia Loren Restaurant. “Nessun regista è mai riuscito a mettermi a dieta e non ho mai rinunciato a un buon piatto di pastasciutta in favore della linea. Le ore che ho trascorso in cucina ad impastare, friggere, infornare e rosolare, sono state tra le più felici della mia esistenza. Quando mi hanno chiesto di aprire una catena di ristoranti in mio onore, ho riflettuto molto sugli oneri e le responsabilità che avrebbe comportato associare il mio nome ad un’insegna”.
“Non ho mai voluto prendere parte a storie che non sento mie”, continua Loren. “Questo è valso per i film che ho interpretato in sessant’anni di carriera così come per qualsiasi progetto al quale ho preso parte. Nessuno mi ha corteggiato tanto come Luciano Cimmino e oggi sono felice di aver acconsentito a questa meravigliosa avventura, fiera di far parte di una squadra di napoletani talentuosi che desiderano esportare la ‘veracità’ della cucina partenopea nel mondo. Per me e Luciano, mangiare è una cosa sacra e per condividerla con quelli che la pensano come noi abbiamo costruito un tempio della convivialità, un luogo unico e suggestivo, dove i migliori chef mondiali si cimentano in primi piatti e pizze ‘che so’ na squisitezz’.
Luciano Cimmino, come nasce la partnership con Sophia Loren?
LC: L’idea dell’iniziativa nacque per portare un messaggio di cucina italiana all’Expo di Milano. Le basi si fondavano su quanto di meglio fosse in grado di offrire al mondo la cucina italiana. Mancava il nome. Sophia Loren sembrava quello più iconico di tutti. Sophia tra l’altro è una cuoca genuina e verace e il cibo entra “N on ho mai voluto prendere parte a storie che non sento mie”, continua Loren. “Questo è valso per i film che ho interpretato in sessant’anni di carriera così come per qualsiasi progetto al quale ho preso parte. Nessuno mi ha corteggiato tanto come Luciano Cimmino e oggi sono felice di aver acconsentito a questa meravigliosa avventura, fiera di far parte di una squadra di napoletani talentuosi che desiderano esportare la ‘veracità’ della cucina nella sua vita e nella filosofia con cui affrontarla, dalla porta maestra.
Milano, Napoli, Bari, Firenze, ma anche Hong Kong. Che caratteristiche hanno i Sophia Loren Restaurant?
LC: Nell’elenco citato manca il locale di Roma, all’aeroporto internazionale di Fiumicino, e lo stagionale Phi Beach a Forte Cappellini, Baia Sardinia. Poi altre otto aperture all’estero sono previste nei prossimi mesi, tra cui ben cinque in Giappone a partire da Tokyo, a Ginza, uno dei più importanti quartieri dello shopping della città. Tutti i ristoranti inoltre riflettono la stessa ambientazione, opera dell’architetto Ivo Maria Redaelli: i locali hanno un’impronta italiana ma con taglio internazionale nei colori e negli arredamenti. La cucina e le pizze hanno lo stesso gusto in tutto il mondo perché le materie prime utilizzate sono sempre italiane e tutte ai vertici della qualità.
Come possiamo definire la proposta culinaria? Quale filosofia segue?
La stessa piramide della qualità ha alla base una regola assolutamente inderogabile: mai nessun compromesso per la qualità. Su questa regola sono stati sviluppati menù di eccellenza, semplici, sani e soprattutto gustosissimi. Le pizze sono caratterizzate da una leggerezza e un sapore dell’impasto (che è segreto) cui vengono aggiunti ingredienti Docg, che le rendono veramente inimitabili. La pasticceria attinge alle origini napoletane: pastiera, babà, sfogliatelle, delizie al limone, profiteroles, i menu sono periodici e seguono la stagionalità dei prodotti. Pesce ed ostriche arrivano quotidianamente. La mozzarella di Paestum sorprende anche i più attenti cultori di questo prodotto per sapore ed intensità di un gusto sempre delicato ma ben definito.
Sophia Loren, dopo l’incidente avvenuto a settembre, l’abbiamo vista a Milano alla cena dei 100 anni di Damiani e al suo ristorante, dove ha incontrato Luciano Cimmino. Cosa ha rappresentato per lei questo ritorno alla vita pubblica?
SL: Mi sono ripresa e per me è stato un momento di gran successo poter riapparire in pubblico. Mi sento bene, in forma e con la positività che mi contraddistingue. Mi ha fatto piacere incontrare Luciano e ritornare al ristorante Sophia Loren. Ho ammirato il nuovo dehors, che ha reso il locale ancora più prestigioso e accogliente.
È pronta per nuove sfide?
SL: Mi piacerebbe andare a Los Angeles e ritornare a viaggiare. Sono inoltre in attesa delle prossime aperture all’estero di Sophia Loren Restaurant. Infatti, a Hong Hong ad aprile aprirà nel cuore di Wanchai (quartiere commerciale di Hong Hong) il primo ristorante Oltreoceano dopo i quattro in Italia. Una palazzina di quattro piani fine Ottocento che ospiterà una pizzeria napoletana, un ristorante di pesce, una pista da ballo retro e sul rooftop un cocktail bar. Ma non è finita: nel 2025 anche Tokyo e altre città giapponesi dovrebbero accogliere il mio ristorante del cuore.
Sogno nel cassetto?
SL: Festeggiare il mio compleanno a Napoli. Ritornare alle origini, alla città che amo. Respirare l’atmosfera che la contraddistingue e, perché no, aprire un mio ristorante anche qui. Io sono fiera ed entusiasta di questo progetto, che mi appassiona ogni giorno di più. La pizza e i piatti della cucina partenopea cucinati dai nostri cuochi sono i migliori. Il cibo per me è condivisione, convivialità. Mangiare tutti insieme una pizza nel ristorante che porta il mio nome è un’emozione fortissima. Io mi sento di rappresentare Napoli e l’Italia, ed è a questo che i miei ristoranti rendono omaggio.
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