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Il resoconto della VI edizione degli Stati Generali dell’Export

Qua, a Palazzo Reale è stata fondata la società delle Nazioni e dunque è una sede ideale per il nascere di propositi costruttivi”. Lo ha detto Michele Briamonte, ceo Grande Stevens durante il suo intervento durante la sesta edizione degli Stati Generali dell’Export, svoltasi nella prestigiosa cornice della Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale, a Milano, il 12 ottobre scorso.

L’Italian Export Forum (IEF), fondato e presieduto da Lorenzo Zurino, è stato lanciato nel 2018, ed è rapidamente diventato un punto di riferimento nazionale per il commercio estero, guadagnandosi il titolo di “Cernobbio dell’Export” grazie anche al sostegno delle istituzioni. Quest’anno, l’evento meneghino ha visto l’alternarsi di autorevoli panel, che hanno affrontato temi chiave per l’economia italiana, toccando, fra gli altri, i settori del lusso, della meccanica, dell’agroalimentare e della logistica.

Tra i partecipanti, figure di rilievo dell’industria e delle istituzioni italiane, tra cui Giuseppe Caprotti, Mario Gasbarrino, Stefano Pontecorvo, Alessandro Decio e Oscar Farinetti. Diversi i nomi della diplomazia italiana, come Pasquale Terracciano, Raffaele Trombetta, Vincenzo De Luca, Riccardo Maria Monti, ed ancora le professioni con Grande Stevens, Gubitosi, Fondi di Investimento Azimut, Venture Capital, Tnt Project, Banche come Desio, Bapr, ExtraBanca, associazioni di categoria come Coldiretti e Confagricoltura e top manager come Quadrino e Marini.

Di particolare interesse il panel “Women Doing Business”, moderato dall’avvocato Stefania Radoccia, che ha visto protagoniste imprenditrici di successo come Giovanna Dossena. Particolare l’attenzione è stata riservata a Mediafriends, scelta come charity partner dell’edizione milanese, per il progetto che mira a coinvolgere i giovani alla scoperta della musica in modo libero e accessibile a tutti, “l’Orchestra Giovanile Quattro Ottavi”.  Il lato filantropico è culminato sabato 12 ottobre con l’intervento di Enzo Manes, presidente della Fondazione Italia Sociale, che ha affrontato il tema della responsabilità sociale delle imprese.

“Sono molto emozionato di aver portato il Forum dell’Export nella splendida cornice di Palazzo Reale», ha dichiarato Lorenzo Zurino. «Dal 2018 siamo cresciuti ogni anno, ampliando la nostra rete e la nostra missione. Ringrazio la città di Milano e gli assessori che hanno sostenuto l’iniziativa, così come tutti i relatori, oltre 50, che hanno condiviso competenze ed esperienze con i partecipanti”.

Particolarmente interessanti alcuni spunti emersi dal panel focalizzato sulla Geopolitica. “La domanda incontra sempre l’offerta, anche in caso di guerra.” ha affermato Riccardo Maria Monti, Vice Presidente esecutivo Fondazione Italia Cina “L’export va in una dimensione crescente e il Mediterraneo sta trovando di nuovo una grande centralità. L’Italia deve dunque saper valorizzare questo patrimonio e di conseguenza, la geopolitica diventa sempre più centrale.”

Per Massimo D’Alema, Presidente Associazione Italiani Europei, “stiamo vivendo una trasformazione “epocale”: l’equilibrio mondiale che ha retto il mondo per 500 anni sta cambiando. Quando nacque nel 1975, il G7 rappresentava circa il 60 per cento dell’economia mondiale. Oggi il dato si attesta solo al 29 per cento. Dunque la legittimazione che derivava dall’essere la grande potenza del mondo è dimezzata. La Cina è in crisi? Relativamente. Non cresce più del 10 per cento, ma il dato del 5,5 per cento non è male. La seconda economia del mondo sarà l’India, seguita poi da Stati Uniti, Indocina, Pakistan…questo è il trend irrevocabile di oggi, ed è una scienza esatta che lo dice: la demografia. Noi siamo una porzione sempre più piccola. Non solo diventiamo sempre di meno ma siamo sempre più vecchi con un’età media di 47 anni. Questo cambiamento, peraltro, si accompagna alle guerre. Dunque a cosa dobbiamo avere interesse? La risposta è chiara: alla pace. Nessuno la nomina più. Si parla solo di vittoria. Non siamo pronti alla guerra nucleare. È guerra che nessuno può vincere. Bisogna pertanto trovare una soluzione politica, che significhi avere il coraggio di prendere decisioni e sapere dove andare. Noi abbiamo interesse alla pace nel Mediterraneo. Ad est e a sud. Ma abbiamo anche interesse affinché il mondo rimanga un mondo aperto e che di conseguenza, crescano il commercio mondiale, le interazioni, etc. L’Occidente deve cioè integrarsi con la crescita mondiale. E ci sono due modi di invecchiare: uno sereno e uno rancoroso. Noi dobbiamo scegliere il primo. In un mondo aperto abbiamo bisogno di civiltà.”

Altro momento topico è stato, senza ombra di dubbio, quello focalizzato sul tema sicurezza e difesa, con l’intervista del presidente Zurino a Stefano Pontecorvo presidente di Leonardo spa. “La spesa della difesa si attesta al 2 per cento” ha affermato Pontecorvo “ed è un dato anacronistico perché l’attenzione alla difesa sta salendo ovunque. Nel piano strategico di Leonardo parliamo di sicurezza piuttosto che di difesa globale. Saltano le linee telefoniche, le linee elettriche.  Ci stanno mettendo in uno stato di insicurezza globale. La sicurezza va assicurata. Leonardo lo fa.”

Il panel “Export e il sistema fiera”, cui hanno partecipato Gaetano Frulli, presidente Fiera del Levante, Antonio Bruzzone, direttore generale Bologna Fiere e Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma, ha suggerito idee per essere sempre più competitivi a livello internazionale e ipotizzato l’intervento statale sul piano del capitale per svincolare il piano strutturale da quello organizzativo delle singole aziende.

Infine, l’intervista a Vincenzo Manes, imprenditore e filantropo, sugli imprevedibili e stravolgenti eventi apparentemente più, o meno rilevanti, che stravolgono il futuro di un individuo, con un focus sulle aziende attente e che operano in comunità. È stata evidenziata la forza che questa comunità rappresenta per l’azienda, trasformando l’ambiente esterno all’azienda in un vantaggio competitivo mentre, dal punto di vista interno è stato sottolineato l’importante progresso del welfare aziendale, facendo anche una conclusione personale sull’ipocrisia della società odierna, che solleva polemiche ma non è disposta a fare “piccoli sacrifici” per contrastare determinati andamenti. L’imprenditore ha suggerito quindi l’idea di un aumento della tassa di successione oltre il terzo grado di parentela per finanziare problematiche sociali. “Su un libro che ho scritto “Nessuno basta a se stesso” in uscita il 28 ottobre”, ha concluso Manes, “dico che è necessaria la partecipazione. Donare l’1 per mille della propria ricchezza. Ma il cambiamento di cultura lo si può fare solo con delle leggi. E farlo con i patrimoni superiori ai 500.000 euro sarebbe una grande risorsa”.


Le interviste:

Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo spa

Lorenzo Zurino, fondatore e presidente dell’Italian Export Forum (IEF)

Massimo D’Alema, Presidente Associazione Italiani Europei

Gaetano Frulli, presidente Fiera del Levante

Antonio Bruzzone, direttore generale Bologna Fiere

Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma

Claudia Conte, giornalista, conduttrice e opinionista

Francesco Corbello, presidente Commissione Internazionalizzazione delle Imprese e Consigliere IEF

Beatrice Just, vice president Millutensil

Riccardo D’Ambrosio, CEO at REGG Inspection e consigliere Ucimu Sistemi per Produrre

Riccardo Maria Monti, President Triboo Group, Executive VP of Fondazione Italia Cina

Michele Briamonte, ceo Grande Stevens Studio Associato

Giovanni Rusconi, avvocato, referente Lombardia Forum Italiano Export

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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