Articolo tratto dal numero di ottobre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
“Credo in un design a misura d’uomo modellato sulle sue abitudini. Un arredo splendido che parli, rilassi, ispiri, al pari di un’opera d’arte”. A pronunciare queste parole è David Aquilani, fondatore di Arkiroma. Non un semplice shop, ma un polo di alto design dedicato alla progettazione artigianale di finestre, porte, elementi di arredo su misura e sistemi di sicurezza.
Mille metri quadrati di showroom ricavato da un capannone in disuso e situato a Tor di Quinto, in via Camposampiero, il più antico borgo artigiano di Roma. Per il nuovo capitolo della sua carriera, Aquilani ha scelto di vivere insieme ai suoi simili, in un quartiere animato da vetrai, restauratori, artigiani della galvanica. “Una dimensione in cui riconosco me stesso e mi sento bene”, dice Aquilani, che di certo non può essere definito un imprenditore standard. Lui appartiene piuttosto a una specie ibrida, in cui il confine tra fare business e fare arte diventa molto sottile.
Una storia lunga quattro generazioni
È il risultato di una storia iniziata quattro generazioni fa, con i bisnonni che legarono indissolubilmente la vita della loro famiglia al legno. Ripercorrendo i passi del nonno, David Aquilani è entrato nel mercato non dal varco della grande distribuzione, ma dalla porta dell’artigianato e del made in Italy. “Io non ho mosso i miei primi passi leggendo un catalogo o un listino prezzi: sono partito dal tronco dell’albero, che è diventato il pannello della porta o la cornice di una finestra”.
La nascita di Arkiroma è l’esito di 25 anni di attività, riflessioni e progetti che portano in un’unica direzione: rendere la finestra un’esperienza emotiva, rendere arte un prodotto di edilizia. Partendo da Finestre e Design, azienda nata per ridefinire il concetto di finestra, trasformando un semplice elemento funzionale in una vera opera di design, con ParquetVivo Aquilani si è spinto a innovare la materia prima, introducendo finiture personalizzabili e nuove soluzioni tecniche che migliorano la resistenza e la durata dei pavimenti in legno.
Coerentemente con la sua vocazione artistica e culturale, Aquilani, che è anche un collezionista, ha fondato la galleria d’arte Aquilani & Sons in Piazza di Spagna a Roma. Questa realtà è espressione della profonda passione dell’imprenditore per l’Asia: Aquilani si occupa da molti anni di religioni del Sud-est del continente, studiando in particolare il buddismo e il vedanta e restando attento anche all’iconografia cristiano-ortodossa.
“Il mio è un lavoro sartoriale”
L’amore per il legno, la storia di una grande famiglia e l’estro imprenditoriale convivono in Arkiroma. “Ciò che ricerco è il contatto diretto con il cliente, proprio come faceva mio nonno”, commenta. “Solo così è possibile creare un pezzo unico, curato, bello”. Il cliente target di Arkiroma è “l’amante del bello, cultore dell’eleganza e della raffinatezza”. Si va da compratori con un tenore di vita medio-alto all’élite dell’extra lusso. Il servizio di consulenza è pensato per offrire un rapporto diretto in cui il rispetto per le esigenze e le aspettative è unito a una competenza elevata. “Il mio è un lavoro sartoriale: nella creazione di una finestra tutto è deciso nel più minuzioso dettaglio, dalla texture alla finitura interna ed esterna, dal vetro alla maniglia e a tutto il resto”. Per questo motivo l’imprenditore si definisce ‘ricercatore di soluzioni’.
Oltre a seguire i sogni dei committenti, il ruolo di Aquilani è quello di affiancare il lavoro del progettista e dell’architetto, sviluppando la fattibilità del disegno iniziale e coniugandolo con le esigenze del cliente. Ciò che non può mancare è l’approccio emotivo. “Consiglio spesso ai miei clienti di togliere più elementi possibili dalla struttura. Lo sguardo può andare oltre quando la finestra, con pochi ingombri, riesce a essere una cornice del paesaggio”.
L’emozione è alla base dell’esperienza in showroom, dove gli spazi sono adornati da gallerie fotografiche, opere d’arte contemporanea, elementi di interior design, soluzioni filo muro, boiserie e vetrate spettacolari. “I visitatori si sentono ospiti di un museo moderno e minimale dal gusto italiano, studiato in ogni minimo dettaglio per solleticare l’immaginazione, giocare con le luci ed emozionare”. Qui fermenta il futuro di Arkiroma, che nella visione di Aquilani diventerà un polo d’arte e cultura, di contaminazioni e collaborazioni. E trasformazioni. Come quella del capannone, una volta fatto di lamiere di metallo, che ora ospita Arkiroma, un laboratorio di bellezza.
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