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Food & Beverage

Tradizioni locali e culture globali: ecco 10 chef emergenti da tenere d’occhio in Italia

di Camilla Rocca

L’universo della cucina sta assistendo a una straordinaria rinascita grazie ai giovani chef, portatori di una nuova visione attenta al benessere dei clienti, ma anche dei dipendenti, stanno promuovendo una nuova energia innovativa nel settore. Una nuova generazione che, dopo l’innamoramento e l’attenzione mediatica dovuta a programmi televisivi come Masterchef, sono più consapevoli di quanto le scelte etiche e il lavoro nella ristorazione siano impegnativi. Pionieri di un cambiamento profondo, ispirato alla sostenibilità, alla valorizzazione delle tradizioni locali e all’integrazione di culture culinarie globali.

Ogni piatto diventa un racconto che celebra la creatività ma anche il rispetto per la materia prima. Si sta tornando a una semplificazione del gusto, alla sua riconoscibilità, dopo le tendenze barocche e di scuola spagnola del passato. Investire sui giovani chef significa scommettere su un futuro gastronomico che crea esperienze culinarie in grado di sorprendere e ispirare ma rimanendo, spesso, in una comfort zone che è in nuovo mood di questo periodo di cambiamenti, guerre e pandemia. Ecco 10 chef emergenti da tenere d’occhio in Italia.

Francesca Barone

Francesca Barone è la giovane chef siciliana che sta ridefinendo il concetto di cucina gourmet dell’isola a Fattoria delle Torri, Modica. Con un profondo rispetto per il territorio e i suoi ingredienti, Francesca crea piatti che esprimono la storia e l’anima della Sicilia, utilizzando tecniche moderne che esaltano le materie prime locali. Forte delle esperienze fatte a Combal.Zero di Davide Scabin, poi da Massimiliano Alajmo e al Signum di Salina, sempre spalleggiata, ma mai soffocata, dall’ombra del padre, Peppe Barone, che rappresenta la storia della ristorazione siciliana. La sua filosofia culinaria si basa sulla sostenibilità e sull’uso di ingredienti biologici, spesso coltivati da piccoli produttori locali. La sua visione unica e il suo impegno nel valorizzare il patrimonio gastronomico siciliano la mettono sotto i nostri riflettori.

Agnese Loss

Agnese Loss chef trentina che, a soli 22 anni, sta facendo parlare di sé con il suo approccio innovativo a Rovereto. In un ambiente intimo con solo sei tavoli, Agnese propone una cucina che fonde creatività e tradizione, valorizzando ingredienti locali in modo essenziale ma sofisticato. La sua cifra culinaria è caratterizzata da una profonda attenzione per il territorio e un’abilità sorprendente nel reinterpretare la tradizione trentina con audacia e modernità.

 

 

Carlotta Delicato

Carlotta Delicato, dopo aver lavorato a lungo con il gruppo Marriott in diverse località, tra cui Barcellona e Costa Rica, ha deciso di seguire la sua vera vocazione culinaria, abbandonando una carriera iniziale in Economia e i numerosi programmi tv, aprendo il Ristorante Delicato a Contigliano, nel ternano. Un borgo medioevale tra la Cascate delle Marmore e i venti dei Monti Sabini. Qui la creatività culinaria si fonde con un ambiente accogliente, a misura d’uomo, come ama definirlo, con piatti che celebrano il chilometro zero e la sostenibilità. Le sue creazioni, come il porro romesco e la pecora cruda con kefir, evidenziano un gioco di contrasti che mette alla prova il palato, dimostrando la sua abilità nel trasformare ingredienti semplici in esperienze culinarie straordinarie.

Arianna Garri

Arianna Gatti, giovane chef originaria dell’Abruzzo, ha portato il suo talento a Brescia, dove gestisce il ristorante Forme. Dedicato al suo paese natale, il nome del ristorante riflette le sue radici e il forte legame con la tradizione culinaria abruzzese. Con un bagaglio di esperienza preziosa, Arianna ha lavorato per due anni al Miramonti di Concesio, sotto la guida dello chef Philippe Léveillé, due stelle Michelin. Il suo ristorante, che ha recentemente celebrato il secondo anniversario, è un rifugio di creatività culinaria, dove combina tecniche moderne e ingredienti locali per offrire piatti che raccontano storie di tradizione e innovazione.

 

Charles Pearce

Charles Pearce è un giovane chef inglese, originario di Greenwich, che ha trovato la sua casa gastronomica al ristorante LORTO, sulle colline del Monferrato. Ci ha visto lungo, come sempre, lo chef Andrea Ribaldone, quando lo ha selezionato. Pearce offre una cucina innovativa che esalta le materie prime piemontesi con un tocco tutto britannico. La sua proposta include piatti come la patata risottata e il cavolo 2.0, che riflettono la sua filosofia di zero spreco e l’attenzione al vegetale. E così Cremolino diventa una destinazione imperdibile per gli amanti della buona cucina.

Stefano Zanini

 

Stefano Zanini guida con passione il ristorante MOS a Desenzano, dove, con un colpo d’occhio sul porto di Desenzano, si può provare il vero pesce di lago, da gustare in forma gourmet. Una proposta ardita che solo la Trota a Rivodutri ha saputo interpretare così egregiamente e in modo così specializzato. I suoi piatti sono un equilibrio perfetto di sapori locali e tecniche contemporanee, frutto anche delle esperienze che lo hanno forgiato, come i mesi alla corte di Norbert Niederkofler e poi Parigi, Helsinki, Copenaghen , per un tocco di cucina nordica che si trova in ogni suo piatto.

Alessandro Cozzolino

Alessandro Cozzolino, 30 anni, chef di origini campane, dopo una lunga esperienza a Hong Kong ha preso le redini de La Loggia all’interno del Belmond Villa Fiesole, dando finalmente un’altra spinta in cucina in quella che è senza dubbio una delle più belle terrazze che si affacciano a Firenze. I suoi menù, “Contrasti” e “Legami,” esplorano tradizioni locali, sorprendendo con ingredienti insoliti e combinazioni vivaci, come il piccione con melone al vermouth. Ogni piatto è un’esperienza equilibrata con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla valorizzazione delle risorse del territorio.

Achille Esposito

 

Ischitano, 31 anni, è da poco il nuovo chef di Isola Ristorante al Palazzo Cordusio Gran Meliá di Milano, e dopo diversi anni al seguito di Nino di Costanzo porta a Milano i sapori del Sud e alle ricette ispirate alle isole partenopee. Il suo piatto “Mesca Francesca” è un tributo alla tradizione, mentre il suo coniglio all’ischitana mostra la sua capacità di reinterpretare classici mediterranei con ingredienti freschi e locali.

 

 

 

Alberto Angiolucci

Tanta gavetta per Alberto Angiolucci, come Shalai sull’Etna, The Gun a Londra, il Mudec di Enrico Bartolini, e ha collaborato con Andrea Zazzara al Motelombroso, oltre a chef come Bianca Celano e Marinella Rossi. Ma dal 2022, si è lanciato in una sfida imprenditoriale molto gourmet ma per nulla stellata, ha aperto a Catania Angiò Macelleria di Mare, un locale innovativo dove porta avanti la sua visione gastronomica, che include salumi di pesce e tecniche di frollatura all’avanguardia. Qui unisce il ruolo di chef, oste e proprietario, offrendo una cucina che rispetta e valorizza i sapori del mare in chiave contemporanea, creando un nuovo punto di riferimento per la cucina di mare a Catania.

Jessica Rosval

Jessica Rosval, 33 anni chef di Casa Maria Luigia a Modena, satellite dell’universo Bottura, impasta il suo accento anglo-canadese con il dialetto modenese. Originaria di Dollard-Des-Ormeaux in Canada, Rosval è stata riconosciuta come la miglior chef donna in Italia dalla Guida Dell’Espresso, la prima chef non italiana a ricevere questo premia. La sua cucina riflette spesso una fusione delle sue radici canadesi con i sapori tradizionali italiani, rendendola una figura di spicco nella scena culinaria contemporanea.

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