Dai baffi di Emanuele Alberto di Savoia, figlio del re d’Italia Vittorio Emanuele II, a quelli di Oscar Farinetti, il patròn di Eataly. A distanza di oltre 150 anni, i mustacchi sono un po’ il filo conduttore del “Villaggio Narrante” di Fontanafredda, il wine resort di lusso nel cuore delle Langhe, a Serralunga d’Alba.
A dominare il paesaggio dall’alto è la Cascina Galarej, hotel a 4 stelle alfiere dell’ecosostenibilità ricavato dalla ristrutturazione di un antico casolare risalente al 1867 e circondato a 360° da vigneti.
Se il territorio tra le province di Cuneo e Asti è da sempre emblema di grande cultura e memoria enogastronomica, di una tradizione protetta con zelo e passione che però non rinuncia ad aprirsi al nuovo, il “Villaggio Narrante” di Fontanafredda è l’esempio perfetto di questa filosofia: nato per volontà di Emanuele Alberto dopo che il padre Vittorio Emanuele II l’aveva acquistato per la “bella Rosina”, il progetto aveva l’obiettivo di creare una comunità di persone che lì potessero vivere e studiare, lavorando nei vigneti e nelle cantine storiche del re.
Dopo che per oltre un secolo vi hanno vissuto re e contadini, una volta acquistato da Oscar Farinetti nel 2008, oggi il “Villaggio Narrante” è meta turistica dove poter degustare grandi vini e delizie gastronomiche – include il ristorante stellato “Guido” di Ugo Alciati – respirando la storia a ogni passo.
L’ospitalità
L’ospitalità segue il medesimo approccio, coniugando lusso e rispetto della tradizione. La proposta di punta di Fontanafredda sorge sul crinale della collina Gallareto, da cui prende il nome: Cascina Galarej è un hotel di charme a 4 stelle che permette di godere della vista a tutto tondo sui 120 ettari di vigneto di proprietà dell’azienda, coltivati a biologico, e sul pittoresco castello di Grinzane Cavour. L’albergo nasce da un progetto di ristrutturazione basato sul concetto di “ospitalità diffusa”, attuata attraverso il recupero di edifici esistenti da riqualificare ad uso ricettivo.
Nel caso specifico, una cascina di Fontanafredda costruita nel 1867 e abitata per anni dai mezzadri delle cantine. Cascina Galarej coniuga storicità, contemporaneità e natura: la struttura esistente è stata valorizzata inserendo ampie vetrate e usando materiali naturali come legno e pietra, mentre all’interno non mancano arredi di design impreziositi da cimeli storici appartenuti al Re Vittorio Emanuele II.
La cura degli spazi esterni, poi, gioca sull’equilibrio tra paesaggio agreste e spazi privati, per realizzare un vero e proprio vigneto-giardino che, per mantenere la biodiversità del luogo, affianca vigne a specie ornamentali. Gli spazi interni comprendono dieci camere, mentre nell’ex fienile la spa offre una piscina riscaldata interna di 16 metri e una esterna di 9 metri, docce emozionali, tino idromassaggio, sauna finlandese e bagno turco, accompagnati da esclusivi trattamenti effettuati con mosto d’uva di Barbera e Nebbiolo.
Il progetto di Cascina Galarej si è concentrato inoltre sull’aspetto ecosostenibile ed ecocompatibile: per il riscaldamento della piscina e delle camere è stato adottato l’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento presente nel Villaggio, mentre la strada che conduce all’hotel è illuminata grazie a una serie di panelli fotovoltaici con sensori di movimento.
Il wine resort
Come detto, il wine resort è parte del “Villaggio Narrante” – con 30 piccoli racconti sparsi qua e là – al cui interno le esperienze da provare sono molteplici: è possibile visitare le cantine storiche di Re Vittorio Emanuele II e del figlio Emanuele Alberto, fare una passeggiata all’ombra degli alberi del Bosco dei Pensieri, degustare i grandi vini di Fontanafredda e assaporare appieno il gusto della gastronomia piemontese d’eccellenza all’interno dei ristoranti della famiglia Alciati, su tutti lo stellato Guidoristorante dove lo chef Ugo Alciati e il fratello Piero propongono un’esperienza culinaria di alto livello con piatti legati alla tradizione, alla memoria e alla stagionalità.
Emanuele Alberto vi realizzò cascine, cantine, stalle, una scuola, una chiesa, un tabaccaio, un panettiere e un circolo ricreativo, nonché la Fratellanza Agricola Operaia, dove trascorreva le serate a leggere i libri alla comunità ancora analfabeta. Durante la massima espansione, gli alloggi arrivarono a ospitare 250 persone e tutt’ora al suo interno vivono 15 famiglie.
Il vino ha sempre avuto un ruolo centrale, con le cantine storiche di Fontanafredda e di Casa E. di Mirafiore. Due realtà che convivono all’interno dello stesso luogo: la prima, con oltre 165 anni di storia, è stata premiata nel 2017 come miglior cantina europea dell’anno da Wine Enthusiast ed è divenuta oggi un’icona del Barolo in tutto il mondo; la seconda, azienda agricola certificata biologica che vinifica esclusivamente vitigni autoctoni piemontesi.
La visita alle cantine
La visita alle cantine offre la possibilità di ripercorrere i passi della famiglia reale tra storia e curiosi aneddoti, ammirando la maestosità delle grandi botti di rovere e degustando i vini delle Langhe.
Storia, tradizione e alta qualità, quindi, ma anche sostenibilità: l’acqua viene depurata, raccolta nel lago e utilizzata per scopi tecnologici, mentre negli edifici si è intrapreso un percorso di relamping, sostituendo tutte le lampadine di vecchia generazione con i led, così da ottimizzare il risparmio energetico e lo spreco di risorse. Infine, nel 2022 è stato costruito un impianto di cogenerazione con teleriscaldamento alimentato tramite gas naturale, e dalla vendemmia 2021 è operativo il primo trattore a biometano, riducendo così le emissioni di C02 in vigna.
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