Per circa il 70% dei cfo la digital transformation é “meno impattante o più lenta del previsto”. È questo uno dei dati più interessanti che emerge da uno degli ultimi rapporti Gartner, secondo il quale il mondo finance continua ad essere tra i più lenti a gestire l’innovazione, nonostante l’evoluzione tecnologica lo abbia messo al centro dell’attenzione sviluppando soluzioni eccellenti per sostenere la sua agilità e la crescita.
In questa direzione, le sfide, anche per il nuovo anno, restano ampie e non scontate: dall’instabilità geopolitica, agli attriti che si generano in azienda, alla gestione sempre meno facile e prevedibile della cassa, fino ad arrivare all’accelerazione impressa e richiesta. Ostacoli rilevanti, che stanno coinvolgendo l’attenzione di tanti attori, tra cui Soldo, azienda con sede a Londra, Dublino, Roma e Milano, fondata Carlo Gualandri, che in passato ha dato vita a Gioco Digitale, Virgilio, il primo portale italiano e il network di pubblicità online active advertising, oltre ad aver gestito lo sviluppo delle Pagine Gialle Online, guidato la divisione Internet di Telecom Italia e partecipato alla startup di Fineco.
Soldo, i round di investimento
Grazie alla sua visione, infatti, Soldo è riuscita a conquistare la fiducia di diversi e importanti fondi tech, al punto da chiudere, nel corso degli anni, tre round di investimento: uno di serie C dal valore di 180 milioni di euro, guidato dal fondo sovrano di Singapore, uno di Serie A da 21 milioni di euro e, infine, uno di serie B da 61 milioni di euro. Quest’ultimo, guidato da Battery Ventures, società di investimento focalizzata sulla tecnologia con una vasta esperienza nel software cloud, e da Dawn Capital, società specializzata nel fintech e nel software B2B che annovera iZettle e Mimecast tra i suoi investimenti, ha visto la partecipazione anche di Accel, la società di VC con sede a Palo Alto che ha in portafoglio aziende come Dropbox, Facebook e Slack; Connect Ventures e Silicon Valley Bank.
“Non è un caso che la finanza sia più refrattaria di altri al cambiamento”, dice Gualandri. “Qui vige il rigore, la prudenza: e tuttavia il ruolo strategico che gioca in azienda fa sì che spesso il rimanere attaccati alle applicazioni software adottate in passato rappresenti un pericoloso collo di bottiglia. La chiave è un approccio più decentralizzato al processo decisionale, con controlli granulari che responsabilizzino i dipendenti e li abilitino a lavorare in modo più agile e felice. E questo approccio si chiama Finanza Progressiva”.
“Si tratta di un nuovo mindset che promuove un approccio alla gestione finanziaria maggiormente autonomo, decentralizzato e basato sulla fiducia. Non è un caso che tra le aziende che lo hanno scelto ci siano i più grandi gruppi multinazionali, come Biesse in Italia, GetYourGuide, o i grandi player come ILBE e Gruppo Trevi. Soggetti tutti chiamati a gestire imprevisti e spese in ogni parte del mondo senza poter aspettare, spesso per non far lievitare i costi, che finisca il weekend o le 24 ore di un bonifico in valuta estera. Ogni dipendente che sa di meritare la fiducia legata al lavoro che deve svolgere, lo dicono i dati, è meno assenteista, più fedele all’azienda e ha una produttività superiore del 50%. E tutto diventa molto più agile, proattivo, gestibile e tracciato”.
Soldo e i vantaggi della finanza progressiva
Passare alla finanza progressiva secondo Gualandri porta diversi vantaggi, sia in termini di strategia che di business. “L’introduzione di Soldo in una delle aziende sopracitate ha portato, secondo Forrester, un roi del 358% in tre anni. Ma soprattutto, una maggiore soddisfazione tangibilmente dei dipendenti che si sentono investiti dalla fiducia dell’azienda; un incremento della produttività, liberata da vincoli e freni e attese per portare a termine il compito affidato; un potenziamento generale dell’innovazione, in cui il tempo ‘liberato’ viene dedicato a nuove progettualità, grazie a decisione accelerate, ma proprio per questo più consapevoli da ambo le parti. E, ultima, ma prima per importanza, un chiarissimo miglioramento delle performance finanziarie, favorendo la crescita e la redditività”, chiosa Gualandri.
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