Business

Un road show in 18 tappe per incontrare, formare e fidelizzare gli agenti di viaggio

Articolo tratto dal numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

In un momento storico in cui è sufficiente avere un cellulare, un profilo social e qualche dote organizzativa per definirsi tour operator, chi questo lavoro lo esercita da decenni deve stare al passo con i tempi. È una questione di sopravvivenza: aggiornarsi o chiudere. Questo indispensabile aggiornamento deve essere veloce e ben focalizzato.

Ne è consapevole I Grandi Viaggi, storico tour operator italiano che, a ottobre, ha rilanciato, dopo anni di assenza dal circuito, la iGV Travel Academy, road show in 18 tappe che segna il ritorno dell’azienda nelle principali piazze italiane, da nord a sud, con un obiettivo definito: incontrare, formare e fidelizzare gli agenti di viaggio.

L’importanza della digitalizzazione

Per loro – professionisti che più di altri hanno sofferto la digitalizzazione – è stata pensata e resa operativa la nuova piattaforma di prenotazione Tep (Travel Easy Planner), portale che in pochi clic permette di selezionare e vendere ogni tipo di pacchetto di viaggio. Poiché però non si può più sfuggire alla richiesta di esperienza e di personalizzazione, questi template, come li chiamano gli addetti ai lavori, sono modificabili sulla base delle esigenze dei viaggiatori, che si tratti di una famiglia, di una coppia o di una sola persona.

“L’obiettivo è dimostrare che l’azienda è in piena trasformazione digitale, ma vuole conservare la qualità delle sue tradizioni”, spiega Corinne Clementi, ad e vicepresidente de I Grandi Viaggi. “Oltre alla piattaforma online, continuiamo a stampare e distribuire cataloghi cartacei alle agenzie partner, proponendo itinerari imperdibili, come i viaggi negli esclusivi iGV Club: il Blue Bay di Watamu in Kenya, il Dongwe Club a Zanzibar e il Côte d’Or alle Seychelles”.

Le novità di prodotto

Secondo pilastro di questa academy itinerante sono le novità di prodotto. Le proposte per il 2025 spaziano dagli Stati Uniti all’Africa, ma sono perlopiù centrate sull’Oriente. C’è un focus sulla Cina, dove non c’è mai stata un’esplosione del turismo italiano, sia a causa della lontananza geografica che per ragioni di appeal dell’offerta di viaggio e difficoltà di comunicazione con i fornitori locali.

I due tour disegnati, Lanterne Cinesi e Splendori Imperiali, promettono un mix bilanciato tra attrazioni popolari, come la visita alla Grande Muraglia, ed esperienze di nicchia, tra cui la scoperta della contea di Yangshuo. Anche nel caso di mete più gettonate, come il Giappone, le proposte sono formulate per sfuggire, laddove possibile, al turismo di massa: invece dell’inflazionata Kyoto, per esempio, chi partirà potrà godersi la cerimonia del tè a Uji.

Infine, la fidelizzazione delle agenzie. Anche in questo caso l’approccio è personalizzato: “Ultimo obiettivo dell’academy”, conclude Clementi, “è discutere con le agenzie di contratti personalizzati, cercando di aumentare la gratificazione, in termini sia economici che di servizio, verso i partner che più si dimostrano interessati a lavorare con I Grandi Viaggi”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .