TikTok ha definito “pura finzione” l’indiscrezione secondo cui la Cina starebbe considerando di consentire la vendita delle operazioni statunitensi della piattaforma di intrattenimento a Elon Musk. A riportare la smentita della società di proprietà di ByteDance è stata la Bbc. Il commento di TikTok è arrivato dopo un articolo di Bloomberg, in cui si parlava di un’ipotetica vendita delle attività americane dell’app alla persona più ricca del mondo qualora l’azienda non riuscisse a evitare il ban su cui a breve si esprimerà la Corte Suprema statunitense. “Non possiamo essere chiamati a commentare pura finzione”, ha dichiarato un portavoce di TikTok alla Bbc News.
L’indiscrezione di Bloomberg
A Pechino, la preferenza rimane che TikTok resti sotto il controllo della società madre, ByteDance, che ha già fatto ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per contestare il ban imminente. Secondo Bloomberg, di fronte a questa prospettiva, funzionari cinesi starebbero valutando piani alternativi. Tra questi sarebbe emersa l’ipotesi di coinvolgere Musk, un personaggio con forti legami sia negli Stati Uniti che in Cina.
Come si legge su Bloomberg, l’idea di un accordo con uno dei più stretti alleati di Donald Trump affascinerebbe il governo cinese. Musk ha infatti investito oltre 250 milioni di dollari per sostenere la rielezione dell’ex presidente e ha guadagnato un ruolo di primo piano nella futura amministrazione repubblicana, che si insedierà il 20 gennaio. Secondo le indiscrezione, X potrebbe prendere il controllo delle operazioni statunitensi di TikTok, gestendo le due piattaforme congiuntamente.
Per ora, le discussioni a Pechino sono ancora in una fase preliminare, e non è chiaro se ByteDance o TikTok siano al corrente di queste trattative. Non è neppure certo che Musk abbia iniziato colloqui formali, ma il miliardario, in un post di aprile, si era detto contrario al divieto di TikTok negli Stati Uniti: “Non credo che TikTok debba essere vietato negli USA, anche se un tale divieto potrebbe favorire la piattaforma X. Andrebbe contro i principi di libertà di espressione,” aveva scritto. Secondo Bloomberg Intelligence, le operazioni statunitensi di TikTok potrebbero valere tra i 40 e i 50 miliardi di dollari, una cifra simile a quanto già speso da Elon Musk per Twitter.
TikTok verso il blocco negli Usa?
Le speranze per TikTok sono poche: la Corte Suprema sarebbe orientata a confermare la legge che prevede il ban della piattaforma negli Stati Uniti a partire dal 19 gennaio. Oltre a diventare non disponibile negli store delle app, “quello che la legge prevede è che anche tutti gli altri tipi di fornitori di servizi non possano più fornire supporto,” ha spiegato alla Cnn Noel Francisco, parte del team legale di TikTok. “Quindi essenzialmente diranno, penso, ‘non forniremo i servizi necessari per permettervi di accedere’. In sostanza, smetterà di funzionare”.
Le ragioni del ban? Una legge statunitense, approvata ad aprile 2024, obbliga ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok, a venderlo a un acquirente non legato al governo cinese entro il prossimo 19 gennaio. Le autorità americane considerano TikTok una minaccia per la sicurezza nazionale, temendo che ByteDance possa cedere alle pressioni del governo cinese. Ciò include il rischio di condivisione di dati sensibili degli utenti o l’uso dell’algoritmo per manipolare contenuti, influenzando l’opinione pubblica statunitense a favore degli interessi cinesi.
Il ruolo di Frank McCourt
Tra le possibilità per ByteDance, per evitare il ban, c’è la cessione a un gruppo non cinese. Il miliardario investitore e imprenditore Frank McCourt, noto soprattutto per essere l’ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, squadra californiana della Major League Baseball, si è fatto avanti e ha presentato un’offerta per acquistare TikTok attraverso un gruppo da lui fondato chiamato Project Liberty. La mission dell’organizzazione? Rendere i dati di proprietà degli utenti e non più dei colossi tecnologici come ByteDance (la società madre di TikTok), Meta e Alphabet.
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