Un microcontrollore progettato per applicazioni Iot (internet of things) caratterizzato da consumi energetici da leader nel settore. Un minuscolo genio che fa cose che ‘noi umani non osiamo immaginare’. Giorgio Mattei, Presidente di Arox: “Abbiamo una nostra visione rivoluzionaria nell’industria dei semiconduttori, dove, attraverso metodologie di progettazione non convenzionali, abbiamo ridefinito cosa significa progettare la tecnologia. Perché le vere innovazioni passano sempre da inevitabili rivoluzioni. Non basta ottimizzare per innovare, ma è necessario mettersi in gioco, inventare e sviluppare nuovi paradigmi. Ed è proprio questo ciò che Arox ha fatto negli ultimi tre anni, forte di un gruppo di brillanti ingegneri ed una proprietà solida e visionaria”.
Dopo i saluti in video del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – che ha sottolineato l’importanza (e la capacità) di innovare della Lombardia e delle sue imprese – via libera ad una vera e propria dimostrazione artistica con Antonio Signorini che ha dato il là alla presentazione di Arox e delle ‘sculture di Silicio’ attraverso il suo fondatore e amministratore delegato Davide Toschi: “I microcontrollori (Mcu) sono il cuore pulsante di innumerevoli dispositivi che utilizziamo quotidianamente, spesso senza neanche accorgercene. Li trovate nascosti dietro la sicurezza delle automobili, nei dispositivi che rendono intelligenti le nostre case, negli oggetti IoT che connettono il mondo, nell’elettronica di consumo e nelle applicazioni industriali più avanzate. Ovunque ci sia un dispositivo capace di raccogliere informazioni, prendere decisioni o controllare processi in tempo reale, c’è sempre un microcontrollore che lavora dietro le quinte. Sono così efficienti, versatili e invisibili, che sono diventati ormai indispensabili, e rappresentano la vera ragione per cui oggi possiamo parlare continuamente di tecnologia “intelligente”…. Un microcontrollore è in realtà un intero sistema elettronico racchiuso in un singolo chip di silicio. È composto da una serie di blocchi funzionali chiamati IP, ciascuno con una specifica responsabilità, che comunicano tra loro attraverso un sistema interno. Immaginate come una rete stradale che permette a tutti i blocchi di parlarsi, coordinati dal “cervello” del chip, ovvero la Cpu, che impartisce loro istruzioni precise su cosa fare, e quando farlo”.
Ed è proprio nella capacità di coordinare al meglio questi elementi che si gioca la sfida cruciale per l’efficienza dei microcontrollori di Arox. Un microcontrollore, infatti, deve riuscire a svolgere contemporaneamente molte attività diverse: elaborare dati, comunicare con sensori e dispositivi esterni, prendere decisioni in tempo reale. Tutto questo deve avvenire consumando pochissima energia, perché quasi sempre alimentato a batteria, e deve occupare il minimo spazio possibile, in modo da poter essere inserito ovunque.
“Arox nasce proprio da questa sfida – ha raccontato Davide Toschi -. Abbiamo iniziato studiando profondamente tutte le soluzioni disponibili sul mercato, analizzandole pezzo per pezzo, e identificando con precisione ogni inefficienza nascosta. Abbiamo scoperto è che il vero problema non risiede nella tecnologia di base, ma nel modo stesso in cui i microcontrollori presenti sul mercato sono stati progettati fino ad oggi”.
Ed ecco AX-E0, Il primo microcontrollore progettato interamente con una nuova metodologia di design architetturale in grado di gestire dinamicamente le risorse in base al carico di lavoro da eseguire. “E’ un prodotto unico – spiega il fondatore e Ad – perché combina tutte le funzionalità essenziali che ci si aspetta da un microcontrollore, senza alcun compromesso, ridefinendo i parametri di efficienza e prestazioni nel settore. Il cuore di AX-E0 è una Cpu completamente ridisegnata, risultato di uno studio approfondito e meticoloso, in cui abbiamo eliminato i colli di bottiglia ancora presenti nei processori dei microcontrollori tradizionali. Il risultato è straordinario. Abbiamo eseguito un benchmark specifico per microcontrollori progettato per misurare le performance/watt, cioè il rapporto tra potenza di calcolo ed energia consumata. AX-E0 supera di dieci volte i migliori concorrenti della sua categoria diretta e di quattro volte i microcontrollori destinati ad applicazioni con richieste computazionali più complesse. Questo significa non soltanto che AX-E0 consuma meno, ma che riesce a svolgere più operazioni con la stessa energia. Con AX-E0 abbiamo ridefinito cosa significa progettare e sviluppare un microcontrollore, dimostrando che è possibile trasformare l’ingegneria in un atto artistico, unendo efficienza, bellezza e funzionalità come nessuno aveva fatto prima”.
Marco Carrai (presidente esecutivo Jsw Steel Italy), infine, ha dato una dimostrazione pratica (e impressionante) delle applicazioni possibili. Per esempio come rendere attivo il materiale inerte per definizione, le rotaie ferroviarie, costruite dalla sua impresa: AX-E0 tiene costantemente sotto contro lo stato di salute dei binari per evitare brutte sorprese. Una delle tante avveniristiche dimostrazioni di quello che Arox potrà fare per rendersi indispensabile.
Le interviste:
Giorgio Mattei, presidente di Arox
Davide Toschi, ceo & founder & product architect di Arox
Marco Carrai, presidente esecutivo Jsw Steel Italy
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