Giusi Tacchini
Design

Da falegnameria ad azienda di successo: così Tacchini produce arredi totalmente made in Brianza

Articolo tratto dal numero di marzo 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Da falegnameria ad azienda di successo che sta contribuendo a proiettare nel futuro l’eredità dei maestri del design italiano. Stiamo parlando di Tacchini, creata nel 1967 a Seveso e produttrice di arredi che nascono dall’incontro tra cultura del progetto, artigianalità – vero dna dell’azienda – e sperimentazione creativa. Fieramente brianzola e a conduzione familiare, è fautrice di un design Docg – a denominazione di origine controllata e garantita – ovvero prodotto interamente nell’area della Brianza tra Milano e Como.

Qualità artigianale con tecniche innovative e sostenibili

Un’anima sfaccettata e cangiante, quella di Tacchini, che si esprime in un intenso lavoro di valorizzazione del genius loci italiano attraverso la riedizione di alcune icone del design, oltre che nella produzione di collezioni ideate insieme a raffinati interpreti del design contemporaneo.

“Per noi l’innovazione non è solo tecnologica, ma anche un omaggio al lascito dei maestri del design italiano”, spiega Giusi Tacchini, figlia del fondatore Antonio, ceo e art director del marchio. “Mentre onoriamo questa tradizione, guardiamo al futuro rivisitando le icone del passato e collaborando con designer internazionali per sviluppare nuovi prodotti. La nostra missione è fondere la qualità artigianale con tecniche innovative e sostenibili per creare le icone di domani e infondere nuova energia al brand”.

Tra i classici a cui Tacchini ha ridato luce spiccano il divano modulare Le Mura, progettato da Mario Bellini nel 1972 e diventato simbolo di un’epoca, la sedia Pigreco di Tobia Scarpa, ideata nel 1959 come progetto di laurea al termine del percorso di studi in architettura, la sedia impilabile Babela disegnata nel 1958 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per la Camera di commercio di Milano, e ancora, il divano 872 di Gianfranco Frattini, elegante ed essenziale.

Tacchini, le collaborazioni con design internazionali

Icone che hanno contribuito a fare la storia del design italiano e che oggi, grazie a Tacchini, tornano a vivere e a parlare alle nuove generazioni. “Ho una passione sfrenata per la ricerca, gli archivi, la storia. Riscoprire pezzi e storie del passato è un istinto che mi accompagna fin da bambina”, prosegue Giusi Tacchini. “Così, dal 2010 ho dato il via alle riedizioni di pezzi iconici del passato. Fare ciò consente di riscoprire estetiche senza tempo e rispondere alla richiesta di pezzi con un concept forte e attuale”.

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Ma non c’è solo il lavoro sugli archivi, perché Tacchini a partire dal 2000 ha iniziato a legare il proprio nome a quello di alcuni dei più celebri designer internazionali. Un percorso che negli anni ha portato l’azienda a lavorare con creativi come Faye Toogood, Formafantasma, Patrick Nourguet, Studiopepe, Noé Duchaufour–Lawrance. “Come scegliamo le nostre collaborazioni? Stima, curiosità, voglia di esplorare forme, soggetti e materia sono i fattori che mi spingono verso nuove collaborazioni in un dialogo estetico e progettuale con i designer. La qualità delle collezioni incide su tutte le fasi della sua realizzazione. Cerco di dare sempre spazio ai creativi e di valorizzare il loro lavoro, creando prodotti che rispecchino il linguaggio del marchio, ma anche l’estetica del designer, costruendo così un catalogo eterogeneo che, allo stesso tempo, rappresenti l’anima di Tacchini”.

Il primo showroom a Milano

In qualità di ceo e art director, Giusi Tacchini è l’anima dietro alle collaborazioni con i designer. “Nel mio duplice ruolo ho l’opportunità di guidare sia la strategia aziendale che la direzione creativa. È un equilibrio delicato tra ispirazione e strategia, tra visione estetica e obiettivi di crescita”.

Una crescita che porterà il brand a partecipare alla prossima design week milanese con alcune novità: una collezione firmata dalla designer britannica Faye Toogood e un prodotto con Michael Anastassiades, tra le firme più note e apprezzate del design attuale. Ma c’è anche altro in vista. “Tacchini farà un passo importante con l’apertura del suo primo showroom a Milano, nel quartiere Brera. Un passo che per noi rappresenta moltissimo e con cui vogliamo continuare a diffondere la valorizzazione della cultura del progetto italiana”.

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