Unibo Motorsport (Ubm) non è solo una scuderia universitaria che compete nelle principali gare studentesche di Formula Sae e Moto Student. In questa realtà si dà vita al futuro dell’ingegneria, sperimentando tecnologie e formando giovani appassionati che si dedicano con determinazione a costruire la loro carriera. La differenza con altre realtà è proprio questa: chi decide di candidarsi lo fa per passione, è consapevole che dovrà fare diverse rinunce, ma sa anche che arriveranno risultati. Ne è consapevole perché già molti hanno percorso gli stessi passi: è questo il caso di Antonella, Edoardo, Fabio, Marco e Taylor. Nonostante gli impegni e le carriere più che avviate, si sono resi disponibili per tornare in officina, raccontare il loro percorso in Ubm e la sua importanza per il futuro fuori dal team.
La loro storia in Ubm è iniziata come quella di tutti i ragazzi: ovvero da ‘boccia’, un termine dialettale che significa ‘ragazzino’, molto usato dai membri in riferimento ai più giovani. Al di fuori di questa realtà può non essere compreso, ma accomuna tutti coloro che sono passati per le stanze dell’officina. Soprattutto perché ognuno ha iniziato come boccia, è cresciuto e ha acquisito responsabilità, arrivando anche a occupare ruoli più rilevanti, come quello di responsabile, chief technical officer (cto), team leader e molti altri. Unibo Motorsport, infatti, è una vera azienda strutturata e autogestita da studenti in cui, come in una normale realtà lavorativa, si parte dal basso con la prospettiva di avanzare. In base a impegno e costanza inizia la gavetta. La decisione è stata quella di accantonare per un istante dati e percentuali, per concentrarsi invece sulle esperienze professionali concrete di chi, a partire da questa officina, è cresciuto realizzando i suoi sogni.
Dall’università alla Formula 1
Marco e Fabio, entrambi laureati in ingegneria meccanica, hanno raccontato come il loro percorso nel team sia stato determinante prima per l’accesso alla laurea magistrale, poi per l’ingresso nel mondo del lavoro. Per alcuni corsi magistrali specifici nel settore, infatti, la partecipazione a progetti come Formula Student e MotoStudent è considerata un requisito preferenziale. All’interno del team hanno potuto apprendere l’utilizzo di software e metodologie che rispecchiano quelli impiegati nel Motorsport professionale — a cambiare è soltanto la scala del progetto. Proprio grazie a questa esperienza, entrambi sono riusciti a entrare nel mondo della Formula 1: Marco ha lavorato per diversi anni in Scuderia Ferrari come process engineering manager e oggi ricopre il ruolo di erocess engineering improvement manager in Biesse, mentre Fabio è attualmente structural engineering intern nel team di F1 Visa Cash App Rb.
I loro percorsi in Ubm sono stati abbastanza diversi: Marco ha fatto il suo ingresso nel 2010 come responsabile portamozzi (progetto sui cui ha scritto la propria tesi di laurea), assumendo in seguito il ruolo di cto due anni più tardi. Fabio, dopo aver fatto parte del reparto strutture meccaniche, ha fondato il reparto compositi ed è in seguito diventato responsabile telaio.
Taylor ed Edoardo, invece, si sono laureati rispettivamente in ingegneria elettrica lei ed elettronica lui. Ad oggi entrambi lavorano in Formula 1: Taylor, che in Ubm era parte del reparto PowerTrain del progetto moto, è entrata nel team Visa Cash App Rb quando ancora si chiamava Alpha Tauri, mentre Edoardo, ex team leader di Unibo Motorsport, lavora invece in Ferrari.
Non solo ingegneria
Ma questa realtà non è fatta solo di ingegneria e lo dimostra Antonella, laureata in comunicazione d’impresa ed ex responsabile del reparto comunicazione, che oggi lavora per Automobili Lamborghini con il ruolo di diversity, equity & inclusion and corporate social responsibility. Del suo percorso ha molti bei ricordi, ma uno su tutti le ha permesso di vedere il futuro sotto un’altra prospettiva: la presentazione del nuovo veicolo di Formula Sae presso il museo Lamborghini. L’intera organizzazione dell’evento l’ha messa in contatto con l’azienda e così è riuscita ad accedere a un tirocinio dopo il quale è stata assunta.
Parlando con loro si percepisce l’orgoglio di aver fatto parte del team, del loro percorso e delle basi costruite per coloro che sono arrivati dopo. In Ubm si è proiettati al futuro, lasciando il più possibile a chi arriverà dopo e iniziando così un percorso di maturità professionale.
In conclusione, oggi Ubm è molto diversa da come era strutturata all’inizio, molti reparti sono cambiati, si sono fusi o ne sono nati di nuovi, al passo con i cambiamenti del settore.
Molti ragazzi sono entrati ed entrano tutt’oggi per uscire da un mondo prettamente accademico, ricercando quella praticità stimolante che manca in università e che invece è ciò che gli studenti, e soprattutto le aziende, ricercano. Il team quindi si è rivelato essere uno step importante per l’apprendimento di soft skills e non solo. Qui si sviluppano competenze sulle quali molti riescono poi a costruire una carriera.
Oltre i libri
In Ubm si trova tutto ciò che nei libri non c’è scritto, come trovarsi di fronte a scelte non sempre facili da dover prendere nell’immediato, rispettando tempistiche e, spesso, facendo scelte ben lontane dalla perfezione, ma necessarie. Un percorso per alcuni lati complesso, ma che continua ad aiutare i giovani a capire ciò che effettivamente vogliono fare nella vita, quello scatto che segna la fine della carriera da studenti e l’inizio di quella da lavoratori.
Lo stesso responsabile delle risorse umane di Ferrari, durante un incontro a cui hanno partecipato diversi attuali membri, ha spiegato come le aziende ricerchino nei candidati proprio esperienze di questo genere. Per i recruiter il fatto che il candidato abbia portato a termine un percorso di un certo tipo è la certezza che stanno per investire su una risorsa valida.
Uhm è un investimento nel proprio futuro, un modo per cominciare la propria esperienza nel motorsport, potendo ambire ad aziende interne al settore e non. Perché non solo di grandi case automobilistiche è fatto il futuro degli ex membri, ma di soddisfazione e competenze. I rapporti e i contatti con aziende di vari settori permettono a ognuno di trovare la propria strada anche in ambiti diversi.
In qualsiasi ambito meccanico, organizzativo, elettronico si inseriranno questi giovani, chi è stato parte di Unibo Motorsport lascerà sempre una firma in più: quella di chi è in grado di scrivere il futuro della Motor Valley.
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