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30 ottobre 2025
La società benefit BlueIT guida le imprese nella trasformazione digitale etica e sostenibile per rendere l’innovazione accessibile.
Contenuto tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Etica, sostenibilità ed efficientamento aziendale appaiono spesso come principi e obiettivi differenti, ma nei contesti aziendali sta diventando sempre più essenziale integrarli in una visione unitaria. Questa visione è ciò che rende unica la mission di BlueIT, società benefit nata nel 2008 e divenuta una delle aziende italiane leader nei servizi It, Iot, cyberdefence e cloud.
BlueIT ha l’obiettivo di rendere l’innovazione tecnologica accessibile e concreta per aziende di ogni dimensione, aiutandole a sfruttare il potenziale della tecnologia per crescere, innovare e migliorare la loro competitività. Forbes Italia ha intervistato Leonardo Marazzi, che guida le strategie digital transformation e IA di BlueIT, accompagnando le organizzazioni nel percorso di adozione e trasformazione attraverso le tecnologie di intelligenza artificiale.
Tra gli obiettivi di BlueIT c’è quello di aiutare le imprese a utilizzare la tecnologia per crescere e migliorare la propria competitività. Quali sono le maggiori opportunità per le aziende italiane in questa fase storica?
La maggiore opportunità è la semplicità con cui l’IA può entrare nei processi, affiancando le persone in modo naturale. Ciò che fino a ieri richiedeva progetti lunghi e complessi oggi si può avviare rapidamente con sperimentazioni mirate: automatizzare attività ripetitive (ordini, documenti, ticket), supportare i team con assistenti intelligenti e valorizzare i dati per decisioni migliori. Per le pmi significa liberare tempo, ridurre errori e costi, migliorare l’esperienza dei clienti, mantenendo controllo, sicurezza e privacy dei dati. Come BlueIT, accompagniamo le aziende in un percorso dal primo test alla messa in produzione, con attenzione alla governance. L’IA non sostituisce le persone: le potenzia e rende più competitivo il nostro tessuto imprenditoriale.
Il tema dell’etica rientra nel dibattito sull’IA. Quali principi etici guidano la vostra azienda e che cosa pensa di questo dibattito?
Il dibattito etico sull’IA è non solo necessario, ma utile a fare scelte migliori. In BlueIT lo affrontiamo ‘by design’: l’etica entra nei progetti fin dall’inizio e guida il modo in cui lavoriamo. Partiamo dalla trasparenza, spiegando in modo chiaro come funzionano i modelli, quali sono i loro limiti e quali benefici realistici possono portare, così che le aziende possano decidere con consapevolezza. Mettiamo poi al centro la collaborazione: per noi l’IA non sostituisce le persone, le affianca. Coinvolgiamo gli utenti fin dalle prime fasi, ascoltiamo i loro bisogni e investiamo in formazione, perché il vero valore nasce dall’incontro tra tecnologia e competenze umane. Infine, pratichiamo la responsabilità: ci assumiamo la cura degli impatti delle soluzioni su colleghi, clienti e fornitori, misurando i risultati, mantenendo il controllo umano nei passaggi critici e correggendo quando serve. In questo modo l’IA diventa uno strumento affidabile per innovare in modo sostenibile, soprattutto per le pmi.
Sempre più notizie di cronaca riguardano violazioni di sicurezza in cloud. Quali sono le sfide e le opportunità in questo contesto?
Le notizie sugli incidenti in cloud ricordano che la sicurezza è prima di tutto metodo. Le sfide sono note: complessità del multi-cloud, configurazioni errate, privilegi eccessivi, catena dei fornitori, oltre a sovranità del dato e compliance. L’opportunità, però, è concreta: provider come Ibm offrono controlli enterprise maturi, zero-trust, cifratura e gestione delle chiavi, posture e monitoraggio continui, che, se progettati e governati bene, alzano la protezione e semplificano il lavoro dei team. Con Ibm abbiamo trovato un partner con visione di lungo periodo e forte attenzione alla privacy: un modello ibrido e aperto che consente di mantenere i dati più sensibili in ambienti controllati e portare in cloud ciò che crea valore, anche con tecniche di anonimizzazione quando utile. Come BlueIT, traduciamo questo approccio in pratica: guardrail chiari, responsabilità condivise, pipeline DevSecOps e controllo umano nei passaggi critici. Il risultato è un cloud fatto bene che porta tecnologie enterprise anche alle pmi italiane, dove la sicurezza non frena: diventa un acceleratore di innovazione.
Quali obiettivi intende raggiungere BlueIT in termini di prodotti, mercati e processi?
In un contesto di mercato in cui la strategia di business dei clienti richiede sempre più velocità e qualità nel proporre soluzioni innovative, BlueIT si propone come partner capace di accompagnarli in questa sfida. Nel tempo l’azienda si è trasformata da managed service provider a innovativo system integrator. Ora il nostro obiettivo è quello di diventare un vero business solution partner, unendo competenza tecnologica, innovazione e attenzione alla persona. Abbiamo trasformato la nostra organizzazione con automazione e intelligenza artificiale generativa, investendo su giovani talenti e sulla contaminazione tra generazioni per guidare l’innovazione. Per noi i clienti sono un laboratorio di innovazione, dove esperienza e nuove competenze si incontrano per generare valore e competitività, mettendo sempre la persona al centro. Il nostro obiettivo è democratizzare l’IA, rendendola davvero accessibile alle pmi italiane: semplice da introdurre, sostenibile nei costi e misurabile nei risultati. Partiamo da problemi concreti e portiamo rapidamente le soluzioni dall’idea alla produzione, senza stravolgere i processi.